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Dei Cas incanta con leggende e credenze della Valtellina

CULTURA E SPETTACOLO - 01 04 2017 - BGF

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/massimo dei cas

Arrivati a metà del nostro viaggio "Sul Sicomoro", abbiamo conosciuto il prof.Massimo Dei Cas, invitato dall'Ass.Insieme per l'Oncologia e l'Ematologia Alta Valtellina Onlus per parlare di motivi legati a leggende e credenze della Valtellina e Valchiavenna.

 

Il prof. Massimo Dei Cas è docente di filosofia. Da anni coltiva la passione di consumare scarpe, come lui dice, per percorrere la Valtellina ascoltando e raccogliendo storie di cui ha reso partecipe il numeroso pubblico presente nella sala BPS di Tirano.

 

La sua narrazione inizia con episodi legati alla Bibbia, l'Arca di Noè: la leggenda vuole che sia approdata in Valtellina e precisamente nella Valle dei Ratti (che prende il nome da una famiglia comasca) presso la Val Codera, mentre un'altra versione la vuole finita nella costiera dei Cech, contrariamente a quanto tramandato dalla storia ufficiale con il monte Ararat in Turchia.

 

Sempre riferendosi alla Bibbia e precisamente alla distruzione di Sodoma e Gomorra, abitate da genti inospitali (solo Loth si salvò, sua moglie fu trasformata in una statua di sale durante la fuga, perchè disubbidendo a Dio si voltò indietro).
Una credenza popolare dice che anche la frana di Piuro fu un castigo divino perchè un mendicante non fu accolto dagli abitanti, solo una famiglia lo ospitò e fu l'unica a salvarsi.

 

Anche la leggenda del monte Disgrazia o dei Corni Bruciati racconta che un mendicante si presentò a due pastori. Il primo rifiutò di ospitarlo e di conseguenza morì, il secondo lo accolse benevolmente e mentre lo conduceva su un sentiero per portarlo in salvo gli raccomandò di non voltarsi indietro per nessun motivo.
Questo non ubbidì e sentendo dei rumori si voltò e per punizione divenne cieco. Pentitosi chiese perdono, si lavò gli occhi ad una fonte miracolosa (esistente tutt'ora) e tornò a vedere.

 

La conferenza coinvolgente ed affascinante di Massimo Dei Cas è continuata con i racconti leggendari di streghe e draghi.
La strega è una donna che fa un patto con il diavolo dal quale ottiene dei poteri e solitamente scatena tempeste, mandando in malora il raccolto, oppure fa ammalare gli animali o fa rotolare massi che vengono fermati da qualche Santo o dalla mano della Madonna.

 

Alcuni esempi sono:

  • Masso di Bedolina-Gola del Cardinello che ricorda la morte di tanti soldati francesi di Napoleone a causa delle slavine-Lago delle Streghe presso il passo dell'Angelocco-Valle delle streghe in Val Fabiolo.
  • In Val Gerola è presente con molte leggende legate al diavolo con i ricordi di Ivan Fassin.
  • A Sacco è possibile vedere l'affresco dell'Homo Selvadegho che insegnava ai pastori a fare il formaggio; questa figura anche nella vicina Svizzera sul monte Sassalbo (che ha dato il nome al battello che naviga sul lago di Poschiavo N.d.A), ma nella versione di uomo cattivo.
  • In Val di Rezzalo con la leggenda della strega bambina e il Sabba sui monti Pettine, Fraele e Reit.

 

I draghi sono legati a S.Giorgio e la credenza vuole che i massi depositati in epoca arcaica sono uova di drago pietrificate.
Alcuni esempi sono a S.Giorgio sopra Novate Mezzola all'inizio della Val Codera, Val Grosina a Malghera il lago del drago, Costiera dei Cech con la miniera d'oro sorvegliata da un drago, e il masso di Castello dell'Acqua legato alla leggenda di S.Stefano.
Ci sono infine gli animali fantastici come il Basilisco sul Culmine di Dazio, o il Gigiat folletto dispettoso.

 

Quanto ascoltato ed altro è presente sul sito www.paesidivaltellina.it, corredato di splendide fotografie a colori di luoghi selvaggi e ameni. Tale sito è nato dalla passione di Massimo Dei Cas che cerca di ampliarlo e migliorarlo con la collaborazione e segnalazioni da parte di tutti.

 

A conclusione della serata il dott.Giuseppe Valmadre e Marino Pozzi ci hanno dato appuntamento con Isabella Brega, caporedattore della rivista Touring Club Italiano, che parlerà di ITINERARI SENZA FRETTA TRA NATURA E CULTURA per 11 aprile.

 

BGF

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1 COMMENTI

01 04 2017 11:04

Méngu

Bellissima relazione sulla Valtellina e Valchiavenna e le sue leggende, quella di ieri sera del professore Massimo Dei Cas. Chi non c’era ha perso un “ dono “ prezioso. Il suo sito merita d’essere visitato per la bellezza delle fotografie e la grande professionalità nell’esporre le storie, le passeggiate nelle Valli. Complimenti ! Per la zona del tiranese le leggende del “ Cràp del Còren “, quella del “ Prevét de la Vàl de la Ganda “, quella de “ l’àqua de la Vàl dei Mòrcc” , “ quella del “Funtanìn de Rùnch “ quella del “ Pèt de l’àva Celestina” quella del “ Cràp del Dück “ e le molte del “ Castelàsc” , chi le sa, le racconti ai loro bimbi. Io credo che stregoni e streghe non sono scomparsi, ma sono ancora tra di noi. Si trasformano. Al giorno d’oggi si sono tramutati in “ luminari dell’economia, della finanza, della politica, della medicina e si sono infiltrati anche tra i filosofi e tra i teologi. Ma va bene così. Nell’immaginario collettivo ci sta il Mondo e, il mondo dei sogni, delle leggende, delle fiabe, ci consola e ci rende felici come i bimbi. Ce lo insegna anche lo scrittore Mauro Corona, bevitore, ma di cervello fine e di grande fantasia. Grazie Professor Dei Cas.