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La Basilica custode degli stemmi di Tirano

CULTURA E SPETTACOLO - 16 09 2021 - Ivan Bormolini

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/L'antico stemma della Comunità di Tirano sul portale maggiore
L'antico stemma della Comunità di Tirano sul portale maggiore

(Di I. Bormolini) La città di Tirano, nel corso della sua storia, ha avuto due stemmi che l’hanno rappresentata: certamente tutti hanno presente l'attuale in uso dal tardo Ottocento, forse meno conosciuto è quello più antico.

Se ci facciamo caso, osservando la porzione di piazza Basilica al cospetto della grandiosa facciata, notiamo una particolarità, nei luoghi indicati sono presenti sia l'antico stemma della Comunità di Tirano sia quello che rappresenta oggi il nostro Comune.

Ecco, dunque, che non è sbagliato dire che la Basilica Mariana di Madonna di Tirano è anche custode di questi simboli civici che nella loro araldica sono anche un ricordo di alcuni fatti storici.

L’antico stemma in uso per alcuni secoli era rappresentato da San Martino nell'atto di tagliare una parte del mantello per farne dono la povero; sulla facciata della Basilica ne troviamo una grande raffigurazione esattamente sulla sommità del maestoso portale realizzato dal maestro Alessandro Della Scala tra il 1530 ed il 1534.

Si tratta di una tavoletta raffigurante san Martino nel tipico gesto, questa volutamente posta ben in vista, attesta la committenza e la proprietà del tempio da parte della Comunità tiranese.

Anche l'illustrissimo storico tiranese William Marconi nella sua opera “Aspetti di vita quotidiana a Tirano al tempo dei Grigioni (1512-1797)” formula l'ipotesi atta ad identificare come stemma civico la citata formella in marmo sul portale della Basilica, riportandola nella copertina del prezioso libro.

Analizzando le origini dell'antico stemma, si scopre che era l'emblema civico anche nel 1576 e a darcene testimonianza è ancora il nostro Santuario o meglio la torre campanaria.

Lunghe e complicate erano state le vicende inerenti alla sua costruzione, ma nell'ottobre proprio del 1576 risultano i pagamenti effettuati al pittore grosino Cipriano Valorsa, detto il Raffaello della Valtellina, per aver dipinto la “sphera del relogio”.

Sicuramente sono opera sua il quadrante dell'orologio e gli stemmi che purtroppo sono andati perduti e che erano stati realizzati al penultimo piano di trifore del campanile.

Oltre agli stemmi della Repubblica delle Tre Leghe che dominavano le nostre valli dal 1512, compariva anche quello della nostra Comunità con l'immagine di san Martino.

A dare ulteriore conferma dell'utilizzo in atti ufficiali di quell'antico stemma, oltre alle raffigurazioni in Basilica, sono emerse le stampe degli “attestati di sanità” rilasciati dai deputati di Tirano nei primi decenni del 1700. Uno di questi attestati è riportato nella Tavola n° 3 del libro “Tirano” di don Lino Varischetti e l'originale è conservato nell'archivio parrocchiale di Tirano.

Un altro esempio che certifica l’utilizzo di questo stemma è uno scudo con il santo che è stato espressamente indicato come emblema dell'allora Comunità di Tirano.

Lo scudo figura nella raccolta di stemmi denominata “WAPPENBUCH DES BERGEL”, conservata presso la biblioteca Civica Pio Rajna di Sondrio, e Francesco Palazzi Trivelli lo data attorno alla metà del 1700 all'interno della sua opera “Stemmi della Rezia Minore” Sondrio 1996, pagina 16.

Come accennavo la parte di piazza antistante la facciata della Basilica presenta l'attuale stemma di Tirano, quest'ultimo in marmi policromi è sul sagrato ed è stato realizzato del 1958 a cura del Comune di Tirano.

Oltre a questo, però sempre nel Santuario ve ne sono altri: uno è scolpito in marmo bianco sulla lapide che ricorda l'elevazione del Santuario a Basilica, si trova in sacrestia e risale al 1928 ad opera del marmista Giuseppe Galli (Clivio 1878-Tirano 1934). Un secondo in marmi policromi è nella cappella dell'Apparizione è del 1947 per l'occasione della proclamazione della Beata Vergine di Tirano a Patrona della Valtellina.

Di grande pregio è anche lo stemma del Comune di Tirano realizzato nella parte inferiore della porta in ferro ai piedi del campanile e risalente al 1933 per mano del maestro Renzo Antamati (Tirano 1900-1986 ). Un'ultima opera è scolpita su marmo bianco ricorda sempre la proclamazione della Madonna di Tirano a Patrona della Valtellina, è posta nella controfacciata della Basilica. E' di Andrea Galli (Vervio 1907-Tirano 1988), figlio di Giuseppe autore della citata lapide del 1928.

 

FONTE: LO STEMMA DEL COMUNE DI TIRANO. Autore: Bruno Ciapponi Landi. Estratto dal Bollettino della Società Storica Valtellinese N° 51 Anno 1998.

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