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La straordinaria storia di Hussein

CULTURA E SPETTACOLO - 10 12 2018 - Ruggero Guanella

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/Maurizio Nesti e il picolo Husssein
Maurizio Nesti e il picolo Husssein

Hussein e' un bimbo di 12 anni, nato e cresciuto a Wana, villaggio sul fiume Tigri a pochi chilometri da Mosul.

La sua casa porta ancora i segni della barbarica invasione di ISIS nel 2014. Il papa' mi spiega che si sono salvati miracolosamente, lui, la moglie e i 6 figli. Mi mostra dove sono stati trovati i cadaveri di alcuni miliziani nel suo cortile... sembrano tutti tranquilli come se stessero discutendo di una partita di calcio... e non di uno dei momenti piu' violenti e barbari della storia del mondo....lo fanno mentre sorseggiano il te' e i fratellini di Hussein giocano spensierati.

 

Basheer e' il papa' di Hussein, un uomo buono e mite, idraulico che lavorava con me quando ero responsabile dei lavori di costruzione del campo costruito presso la diga di Mosul per i soldati Italiani e i tecnici della ditta Trevi. Continua anche ad oggi a lavorare per Trevi.

L'ing Maurizio Nesti era il mio cliente... il project manager della società' appaltatrice, un uomo esperto, capace, professionalmente indiscutibile... ma soprattutto e' diventato fin dal principio un mio amico. Maurizio ed io abbiamo avuto la fortuna di conoscere il piccolo Hussein...portato al campo dal padre....

 

Hussein è malato dalla nascita. E' malato di cuore, ha una stenosi sottovalvolare aortica recidiva, con scompenso cardiaco.
Una malattia molto grave, per la quale è stato operato già due volte.
Fin dall'inizio, Maurizio si e' fatto dato da fare per alleviare la vita di quel piccolo bambino, all'epoca di 10 anni, con cui la sorte non era stata particolarmente benevola....Hussein veniva spesso a trovarci... restava seduto nell'ufficio di Maurizio... parlava poco... ma sorrideva scaldando il cuore a tutti noi. Non smetto di ringraziarlo per avermi coinvolto in questa avventura.

Purtroppo nelle ultime settimane, le condizioni di Hussein sono notevolmente peggiorate. Ricoverato presso l'ospedale di Mosul (gia' sede delle bestie di Isis fino a pochi mesi fa), una struttura che risente e pesantemente di quanto successo. Per Hssein e si rende necessaria una nuova operazione, che non è possibile eseguire in Iraq, a causa della sua difficoltà. 

 

Maurizio si e' fatto promotore di una iniziativa umanitaria che credo abbia pochissimi precedenti. Non senza sforzi siamo riusciti ad ottenere una lettera di ricovero dall'Istituto Giannina Gaslini di Genova, un'eccellenza mondiale, nel reparto di Cardiochirurgia Infantile, diretto dal Dott. Pomè.
Abbiamo lanciato una sottoscrizione online, per coprire i costi che, alla fine, supereranno i 30.000,00 Euro, e non siamo sicuri che basteranno:

https://www.gofundme.com/Maurizio-Nesti?teamInvite=kUZp6fWH1zB3vVoKrl2rysQkE9gKP0c26quz8dB0AScD5xHe1yySV3oW8A57UoT1

(Gofundme Italia, referenti per il caso di Hussein sono Luca Salici e Elisa Liberatori Finocchiaro)

 

Contemporaneamente abbiamo iniziato la procedura per l'ottenimento dei visti e, dopo qualche o forse troppi intoppi burocratici, siamo finalmente riusciti ad ottenerli. Pur capendo le necessita' di sicurezza, equità', rispetto delle norme, rimango convinto che quando ci si trovi di fronte ad una situazione cosi' urgente, critica e delicata, nella quale e' a rischio la vita di un bambino (Hssein e' stato defibrillato e rianimato due volte in una settimana, il buonsenso debba prevalere sempre e comunque.

 

Acquistati i biglietti, superati gli ostacoli della machina burocratica, ho personalmente accompagnato all'Aeroporto di Eribl Hussein, suo papa' accompagnati dall'amico e traduttore, Hawar (architetto Curdo, cittadino Italiano residente ad Aosta da molto tempo, che ha dato la sua immediata disponibilità' per aiutare come poteva il piccolo Hussein). Pronti per partire....ma ancora vittime non so se piu' di incompetenza, cattiveria, o inutile rigidità'. Sta di fatto che il personale di Austrian Airlines, adducendo procedure di sicurezza, ha di fatto disconosciuto il Visto per l'Italia rilasciato dal Consolato Italiano a Huissein e a suo papa'. Rendendo necessario l'acquisto di nuovi biglietti aerei riprogrammando contestualmente tempi e modi del ricovero e trasporto all'ospedale

 

Sta di fatto che finalmente ieri Hussein e' atterrato in Italia. Ad aspettarlo oltre all'ing Maurizio Nesti, l'ambulanza nmessa a disposizione dal Gaslini per il trasporto.  ‘Sono all’Istituto Giannina Gaslini –ha commentato Maurizio Nesti nel primo pomeriggio- ho appena consegnato Hussein nelle mani forti e sicure di queste persone. È un’emozione molto forte. Grazie a tutti...’

Ora Hussein e' finalmente in buone mani. Lontani i ricordi dei pericoli....anche se il pericolo, quello vero, ancora non e' scongiurato. A brevissimo sarà' sottoposto al delicato intervento chirurgico....e poi per 40 giorni sarà' in riabilitazione ed osservazione. Purtroppo dalle prime indagini il quadro clinico e' peggiore rispetto a quanto ci si aspettasse... ma dobbiamo essere ottimisti. Ci abbiamo creduto fino ad ora....non smetteremo di pregare e sperare.

Una storia questa di anime belle...Maurizio in primis....insieme a tantissime persone, molte sconosciute, italiane e straniere, cha hanno contribuito finanziariamente o mettendosi a disposizione (anche se ad onor del vero siamo ancora un po' lontani dalla copertura delle spese).

 

"... Siamo stati più forti di prestigiose e note (e vorrei dire anche ricchissime, anche se non l’hanno dimostrato…) Onlus / ONG, sia nazionali sia internazionali. Negli ultimi mesi, anzi negli ultimi due anni, ne ho sentite tante, ma, essenzialmente, sempre la solita litania: “non ci sono le condizioni”, “è una cosa molto difficile”, “è un momento delicato”, “il bambino non è abbastanza grave”, “l’Iraq non è un Paese formalmente in guerra”, “l’Iraq è un Paese ad alto rischio”. Potrei continuare a lungo. Qualcuno di voi conosce tutta la storia nei dettagli e sa di cosa sto parlando, e sa anche quali sono le prestigiose Onlus / ONG. Sa dei momenti di sconforto, dei momenti in cui sembrava veramente impossibile e l’unica cosa da fare sarebbe stata mettersi l’anima in pace… Delle molte illusioni seguite da cocenti delusioni, che ogni volta facevano più male"....questo il laconico ma significativo commento di Maurizio

Una storia che va oltre retaggi culturali, razze e religioni, fazioni, interessi. Una storia drammatica e vera. Che fa male ed emoziona. E che per la quale aspettiamo solo il lieto fine.

 

Ruggero Guanella

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