Lo sapevate che? Le Veltlinerin, giovani donne emigrate
CULTURA E SPETTACOLO - 08 03 2025 - Guido Monti
Sentirsi dare delle tschincali o cingali (zingare) piuttosto che valeta (valligiana) non deve essere affatto garadevole, così come essere sottoposte a ispezioni corporali e alla disinfezione dei bagagli portati con sé. Eppure è quello che è successo alle cosiddette Veltlinerin, giovani donne valtellinesi emigrate per necessità economiche in Svizzera nel secondo dopoguerra. In occasione dell'8 marzo, festa della donna, è opportuno rammentare le vicende di centinaia di ragazze che negli anni cinquanta hanno vissuto l’esperienza dell’emigrazione. Tra le diverse destinazioni una delle preferite era proprio la vicina Svizzera, e soprattutto il Canton Grígioni, che aveva condiviso con la Valtellina lunghi anni di storia e appariva come una terra ricca di opportunità e per giunta non lontana da casa. La realtà con cui furono costrette a confrontarsi era invece quella di una nazione diversa per lingua, abitudini, cibo, cultura e condizioni economiche. Tuttavia queste ragazze, rese coraggiose e intraprendenti anche dalla recente dura esperienza della guerra, partivano alla ricerca di un lavoro che rappresentasse la risposta alla necessità di aiutare la famiglia e inseguivano il raggiungimento dell'indipendenza economica e del riscatto sociale. A pochi passi dal confine vi è un viadotto che allora rappresentava una porta aperta su due realtà geografiche, politiche ed economiche ben differenti. Le vicissitudini delle Veltlinerin sono state portate alla luce dall'associazione Argonaute attraverso un film dove vengono riportate le testimonianze di donne protagoniste di quel fenomeno sociale ed umano. Il viaggio, l’accoglienza, il lavoro, l'apprendimento della lingua, il tempo libero e gli amori (molte di loro hanno messo su famiglia in terra elvetica) sono stati raccontati dalle protagoniste davanti alla telecamera di alcune ricercatrici. Gettando uno sguardo sulla discutibile società svizzera dell'epoca, con questo lavoro cinematografico sulle donne valtellinesi l’associazione Argonaute si è riproposta di rendere nota una pagina del passato poco conosciuta, e a tale scopo sono state incontrate e intervistate una dozzina di donne, oggi anziane, facendo raccontare la loro faticosa, ma ormai lontana vita di migranti. Guido Monti
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