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Lo scudo di San Michele: un dolce, una storia e un buon auspicio

CULTURA E SPETTACOLO - 25 09 2018 - Ivan Bormolini

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/LO SCUDO DI SAN MICHELE DEL PANIFICIO DELLE COSTE
Lo scudo di San Michele del Panificio Delle Coste

Stiamo parlando di un, ormai, dolce tipico tiranese, che da qualche anno viene prodotto dai panettieri, pasticceri di Madonna di Tirano, dal primo settembre al quindici ottobre.

 

Nel bel mezzo di tante secolari storie, religiose, storiche ed artistiche legate alle vicende del nostro magnifico santuario mariano, possiamo dire che questa creazione dolciaria rappresenta un simbolo che, anno dopo anno, si lega alla festa dell'Apparizione che si celebra il 29 settembre.

 

Storicamente parlando, la statua di San Michele svetta dal 1589 sulla cupola della Basilica della Madonna di Tirano e da quattro secoli veglia sui pellegrini e sull'intera città di Tirano.

Ecco perché il suo scudo diventa un dolce di buon auspicio: lo Scudo è diviso in varie parti e dentro una di esse si nasconde un fico: chi lo trova sarà toccato dallo sguardo di San Michele.

 

Questo prodotto dolciario, assolutamente artigianale, è un pane dolce arricchito da zucchero nella parte superiore.

Ma oltre a questo voglio collegare a San Michele ad un episodio storico definito meraviglioso e ricordato dagli storici locali:

“Mentre infuriava la battaglia sulla china del Campone, dall'alto della cupola del santuario, fu vista la statua in bronzo di San Michele animarsi e agitare la spada lampeggiante di fuoco quasi a protezione di Tirano e della Valtellina”. ( Cit “Tirano” di Monsignor Lino Varischetti).

 

Buono Scudo a tutti!

Ivan Bormollini

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1 COMMENTI

25 09 2018 09:09

Méngu

Alla simpatica e sempre sorridente Maria dedico questa mia composizione dialettale ringraziando tutti coloro che preparano questo squisito prodotto dolciario. Lo Scudo di San Michele Ma che bùn, che bùn, che bùn ‘stu pan dulsc de San Michél, mi del Sant sòo ‘n gran fedél, nòo mangiàa trìi bei bucùn. Oh , che bùn, che bùn, che bùn völi mangian dés gran bucùn. U truàa ‘n dé l’ ültìm tuchèl ‘n fìch dulsc cùma ‘l Paradìs, San Michél ta sée ‘n car amis cun ‘ stù pan ‘l mund l’è bèl. Oh , che bùn, che bùn, che bùn völi mangian cént gran bucùn. Méngu