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Nasce la Pagina Facebook «La fucina delle Idee» di Alessandro Cantoni

CULTURA E SPETTACOLO - 08 03 2017 - Redazione

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/usare il cervello

Sig. Cantoni, è ufficialmente partito un suo progetto che ha lanciato su Facebook. Mi riferisco alla nuova Comunità da lei creata, «la fucina delle Idee». Di cosa si tratta?

Si tratta di una comunità aperta a tutti gli utenti e che consentirà di esprimere le loro idee e riflessioni, dando spazio alla creatività ed alla libertà di coscienza dei singoli.

 

Dunque, qualsiasi utente potrà rendere pubblico il suo pensiero, indistintamente?

L’obbiettivo è proprio questo. Consentire una maggiore divulgazione dei pensieri e delle opinioni. Ovviamente, ho posto un filtro, garantendo che pubblicazioni offensive e discriminatorie saranno preventivamente rimosse dal sistema.

 

Perché ha deciso di creare questa Pagina?

Vede, viviamo in un’epoca dove pensare, nel senso di esercitare un pensiero, sembra essere divenuto un lusso, una prerogativa destinata a specifiche elite culturali. Leggendo le opere dei filosofi greci mi sono accorto che questi uomini riflettevano intensamente sull’essenza degli oggetti, sul senso della vita, dell’essere, del linguaggio…

Basta prendere in mano un testo di Platone o un trattato aristotelico.

Ciò avvenne poiché gli uomini dell’antica Grecia vivevano in una proficua condizione di ozio, inteso come otium, e non negotium. Gli uomini liberi, si intende.

Oggidì, la nostra società ha perduto tale armonia e siamo precipitati in un abisso spettrale che ha condotto al “sonno della ragione”.

 

Quindi, se ben intendo, vorrebbe che le persone riprendano a dedicarsi all’ozio?

Non esattamente. Ma sicuramente l’ozio può agevolare la rinascita del pensiero negli uomini postmoderni. Questo è il fine della mia nuova Comunità «La fucina delle Idee».

Dedicare anche solamente un’ora del proprio tempo alla lettura, anche dei quotidiani e periodici di informazione, deve aiutarci a portare ad uno stadio positivo la discussione.

 

Per stadio positivo intende un’evoluzione?

Esatto. Un’evoluzione fatta di tesi, antitesi e, infine, sintesi, per dirla con Hegel.

 

Senta, recentemente il professor Vittorino Andreoli, a questo proposito, ha scritto un libro, «La gioia di pensare», edito da Rizzoli. Cosa ne pensa? Lo ha già letto?

Vittorino Andreoli, persona che stimo molto, ha avuto il pregio di aver messo in rilievo tale problematica, e cioè il fatto che la nostra società liquida, per usare un’accezione del sociologo Zygmunt Bauman, sia imperniata su non-valori e non-pensieri, spesso estremamente superficiali o sterili.

Ho iniziato a leggerlo. Lo trovo particolarmente interessante.

 

Il suo nuovo libro, invece?

L’ho portato a termine. Sarà presto disponibile nelle librerie. Credo a partire da questa primavera, o in estate. Ma parliamo d’altro…

 

Ci sarà spazio per le discussioni relative alle diverse pubblicazioni?

Certamente. La mia intenzione è quella di creare un “contagio delle idee” e di far crescere la discussione in maniera produttiva ed educativa.

Quello che bisogna evitare ad ogni costo è la morte del pensiero.

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1 COMMENTI

08 03 2017 14:03

Méngu

“Ma sicuramente l’ozio può agevolare la rinascita del pensiero negli uomini postmoderni”. Caro Cantoni, condivido solo in parte il Tuo pensiero poiché al giorno d’oggi non sono le idee che mancano, in particolare nei giovani. Sono i giovani che, molte volte, non sanno portare innanzi ciò che loro ritengono aver valore. Il sacrificio di se stessi per un ideale costa lacrime e sangue. Quando sei contrastato rimani attonito, atterrito, smarrito, insultato, deriso e se non sei un “ duro “ non rilanci e lasci perdere il tutto. Parole, parole, parole, troppe parole salgono al cielo al giorno d’oggi. Tante volte i giovani sembrano senza forze, smarriti tra telefonini, messaggini, televisione, pizza, locali da gioco e divertimento. Interessa più lo sport e il divertimento che altro. “ Fin che la barca va , lasciala andare “ cantava la Cinquetti. Naturalmente ci sono le eccezioni tra i giovani e non sono poche. Qual è il sistema per rendere “ tranquilla, sonnolente e silente ” una mente ? Semplice: dai il “biscottino” che piace al momento, dai “il dolce svago “, l’ ozio ( non quello dei Greci intendo ) ma il dolce far niente, Dai il letto caldo, i soldi dei padri e dei nonni, vivi senza cercare lavoro, non credere più nella famiglia, non cercare di avere figli, ma prenditi un cane e lasciati trascinare da lui e avrai ottenuto un “ fantoccio” senza forze e volontà. Dicevano i nostri padri “Meno ne fai, meno ne faresti” ed è così poiché l’ozio e lo svago gratuito accontenta . Aveva ragione Celentano quando cantava “ chi non lavora non fa l’amore “ , Però al giorno d’oggi questo versetto poetico fa acqua da tutte le parti. Sono un anziano perito industriale diplomatosi a Bergamo. Ricordo le “ battaglie “ studentesche fatte allora. Ricordo le “ cariche “ dei “Celerini” e le manganellate. Allora le nostre idee, erano in qualche modo, portate innanzi con le azioni. Chi mi legge sa che sono un “ opinionista “ . Scrivo senza timore ciò che penso, ma nel pieno rispetto del pensiero e delle opinioni degli altri. La Democrazia si fonda su questo. Ma un conto è scrivere e un conto è agire o essere promotori di azioni concrete. Sia chiaro, è già un grande valore democratico essere liberi di esprimere le proprie opinioni . Ricordo il cartello “ Taci, il nemico ti ascolta “. Brutti tempi, pagati cari e salati dai nostri padri, ma dopo quella sventura l’idea della ricostruzione ha portato il benessere. Allora siamo usciti dal disastro. Eravamo compatti ( anche con idee diverse ) e così tante azioni positive sono state portate innanzi. Le parole erano poche, contava l’azione, il lavoro, anche l’onestà. Era poco l’ozio per il pensiero. Al massimo vi erano solo alcuni “ luminari “ del pensiero che facevano da guida e noi seguivamo ( non come pecore) , ma liberi e con il nostro pensiero giovanile. Ma gli uomini che ci guidavano erano Uomini d’altri tempi, onesti, leali e che cercavano l’interesse del popolo. Magari al giorno d’oggi non è più così, forse c’è l’arraffa –arraffa. Forse le persone con contano come allora. Orbene , caro Cantoni, porta innanzi la Tua “Fucina delle idee”, ma alla fine bada al concreto e alle idee che raccogli e fai seguire le azioni, naturalmente per il bene della nostra Democrazia, della società e del nostro vivere Civile. Da parte mia seguirò i tuoi risultati che spero siano positivi. Non aspettarti tutto dagli altri e “ pesa “ chi ti seguirà. La “ fucina “ è per sua natura un luogo caldo, faticoso, Per lavorare il ferro occorre scaldarlo con la forgia, batterlo con il maglio, piegarlo con la morsa , temprarlo gettandolo nell’acqua fredda. Buon Lavoro e Te e chi ti seguirà.