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Panificio Della Pona: largo ai giovani!

CULTURA E SPETTACOLO - 02 03 2017 - Ivan Bormolini

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/la famiglia Della Pona, Tirano

In questo numero sull'economia tiranese vogliamo dedicare la nostra attenzione allo storico panificio Plozza, fondato nel 1860 dalla famiglia omonima. Situato in uno degli angoli più suggestivi del centro storico, il panificio conserva ancor oggi tutte le caratteristiche dei negozi di un tempo e racconta una lunga storia di pane e dolci a Tirano.

Dopo che la famiglia Della Pona aveva rilevato l'attività, oggi una nuova generazione prosegue la gestione. Ed allora abbiamo deciso di approfondire la storia della famiglia Della Pona, sin dagli inizi, per arrivare infine a parlare di questo cambio generazionale.

 

Signor Diego, quando ha rilevato il panificio e quali sono stati i suoi precedenti professionali?

Prima di rilevare questo panificio ho lavorato per 10 anni presso la famosissima pasticceria Hanselmann di St. Moritz, acquisendo un grande bagaglio di esperienza. Da sempre però volevo avere un' attività mia e l'occasione si è presentata nel 1981 quando ho rilevato dal signor Annibale Plozza questo storico panificio tiranese.

Credo sia un luogo che ha raccontato, e continua a farlo, la storia del pane e di altri variegati prodotti da forno della città, perseguendo le tradizioni dell'arte della panificazione e della pasticceria.

 

Tanti anni di lavoro, ci racconti qualche aneddoto?

Ma... vede di aneddoti e di storie da raccontare ce ne sarebbero moltissimi. Ho fatto questa scelta con convinzione, spinto da una grande passione verso questo lavoro che certo è duro e denso di sacrifici. Mia moglie, che ho conosciuto lavorando in Svizzera, mi ha sempre appoggiato nelle mie scelte ed è sempre stata una grande spalla su cui contare.

Oggi siamo qua, dobbiamo ringraziare i tanti clienti che in questi anni ci hanno visto come un punto di riferimento, ma soprattutto siamo contenti perché nei nostri progetti professionali e di vita familiare abbiamo fatto tutto per dare ai nostri figli un futuro professionale.

 

Oggi lei è in pensione, in tanti anni di attività sarà ben andato in ferie qualche volta?

Si è vero sono in pensione, ma come vede non riesco a stare con le mani in mano, anzi sono quasi sempre con le mani in pasta. Questo fa parte del mio carattere e della passione che continuo a nutrire verso questo lavoro. Non voglio sembrare eccessivamente stacanovista, oppure vantarmi, ma sul tema ferie le dico che le ho fatte una sola volta, e forzate. Era il 1987 e, come tutti sanno, durante il periodo dell'evacuazione abbiamo dovuto fare ferie obbligatorie. Sarebbe stato meglio farle in un altro modo senza dover ricordare ancor oggi, trent'anni dopo, quella brutta pagina di storia della nostra valle.

 

Guardandosi in dietro, che bilancio traccia?

Se mi volto e ripenso a questi anni di lavoro devo ripetere che davvero i sacrifici non sono mancati; tuttavia, l'amore verso questa professione, la passione e l'inventiva nel creare nuovi tipi di pane e nuovi dolci mi hanno premiato ed oggi posso dire di essere soddisfatto ed appagato.

 

Signora Monica, la vedo un po' taciturna...

Ma no, sto ascoltando le parole di mio marito e non posso fare altro che concordare con lui su tutta la linea; lei, con questa intervista, sta risvegliando o portando nuovamente a galla tanti ricordi di vita lavorativa ed anche famigliare, che fa davvero piacere ricordare...

 

Dunque veniamo al cambio generazionale; vi vedo una famiglia molto legata sotto tutti gli aspetti sia affettivi che professionali. Diego e Monica, un commento su questo?

Si, è vero. Dal primo gennaio i nostri tre figli sono i titolari dell'attività. Per noi tutto questo non è altro che un grandissimo regalo: sono cresciuti praticamente tra queste mura sin da piccoli ed ora hanno fatto questo passo. Da genitori non possiamo essere che contenti per questa loro decisione professionale ed anche per tutte le belle soddisfazioni che fino ad oggi ci hanno donato dal punto di vista familiare.

 

Ed allora Sabrina e Katia, partiamo da voi: raccontate, anzi raccontatevi...

Crediamo che un termine che ha usato nostro padre calzi a pennello anche per noi, ovvero passione. Da sempre, sin da piccole siamo al loro fianco e loro ci hanno insegnato a lavorare con impegno e dedizione. Vedere i loro sacrifici quotidiani nel gestire questa attività è stato per noi motivo, in primo luogo, di grande orgoglio nei loro confronti. Amiamo il contatto quotidiano con i nostri clienti, le storie che si raccontano e, anche se alla sera siamo stanche quando chiudiamo, le soddisfazioni e l'amore verso questo mestiere davvero ci ripagano.

 

Sabrina raccontaci un po' di te?

Sono spostata e abito a Chiuro, ho due figli. Certo la distanza da Tirano ed i chilometri percorsi giornalmente possono rivelarsi un sacrificio anche per la mia famiglia. Faccio però tutto questo con la consapevolezza di fare un lavoro che è una vera tradizione di famiglia, ripagato dall'affetto dei clienti. E' bello tornare a casa la sera e sentirsi dire dai figli: “Mamma profumi di pane... ".

 

Katia anche per te la stessa domanda?

Dal punto di vista della vicinanza al luogo di lavoro sono più fortunata di mia sorella in quanto abito a Tirano. Ho anche io un marito e due figli gemelli e certo dividersi tra lavoro e famiglia non è facile. Tuttavia, quando fai una cosa che ti piace e che hai praticamente nel Dna, allora sacrifici e impegni diventano fattori che ti invogliano a continuare sulla strada tracciata dai nostri genitori. E' per questo che con nostro fratello Daniele abbiamo deciso di compiere questo passo.

 

Ditemi la verità, vi sentite più panettiere, più pasticcere o più banconiere?

Il nostro lavoro è un po' a 360°: certo, la maggior parte del tempo la passiamo al banco a servire i nostri clienti, tuttavia tutte e due sappiamo fare i dolci che proponiamo. Nell'arte della panetteria siamo in grado di impastare e cuocere il pane di segale; per il resto ci affidiamo all'abilità di nostro fratello.

 

E allora Daniele, veniamo a te, l'anima del forno. Parlaci un po' di questo fondamentale aspetto e dei perché hai deciso di intraprendere questo mestiere.

Dopo aver frequentato l'istituto alberghiero, diplomandomi come cuoco e pasticcere, ho deciso, da subito, di seguire l'attività di famiglia. Sono ormai dieci anni che lavoro qui e mio padre mi ha insegnato tutti i segreti dell'arte della panetteria e pasticceria.

Premetto che è un lavoro duro e che richiede molti sacrifici: alzarsi tutti i giorni alle due di notte e iniziare la produzione di pane e dolci non è facile. Io dico sempre che fare il panettiere deve essere una professione che davvero ti piace, altrimenti non ce la faresti a sostenere certi ritmi, facendo ovviamente anche delle rinunce, come uscire la sera e altro.

 

Parlaci un po' del rapporto professionale con tuo padre?

Mio padre è stato per me un grande maestro, ha saputo trasmettermi la sua professionalità e la sua vasta esperienza nella produzione di pane e dolci. Mi ha insegnato tutti i trucchi del mestiere: le varie fasi di lavorazione dei prodotti e tutta quella serie di regole fondamentali che devono essere applicate quotidianamente al fine di garantire prodotti artigianali di ottima qualità. Alla fine, e lo dico sinceramente, quando apri il forno e si sprigionano i profumi intensi del pane è davvero una soddisfazione che si rinnova sempre più forte giorno dopo giorno e ti premia degli sforzi fatti.

 

Ti vedo molto legato alle tue sorelle, com'è il rapporto professionale?

Sono certo che, se in questi anni in cui abbiamo lavorato fianco a fianco ci fossero stati degli screzi, forse non saremmo arrivati con così tanta serenità a maturare questa decisione. Abbiamo lavorato sempre in armonia e unità d'intenti: ci sentiamo una squadra unita e questo non può far altro che farci guardare al futuro con ottimismo.

 

Ora, prima di concludere, veniamo ai prodotti: raccontatemi un po' di questa vasta produzione?

Ogni giorno sforniamo tanti tipi di pane, tutti rispondenti alle classiche ricette nazionali e locali, come per esempio il pane di segale che presentiamo in vari formati. Sempre in relazione al pane, recentemente abbiamo realizzato alcune novità davvero interessanti, unendo preparazioni normali a delle varianti locali. Abbiamo poi i tradizionali pizzoccheri, le pizze, pizzette e salatini per tutti i gusti...

Diciamo che ci piace sperimentare e variare. Lo stesso avviene per la pasticceria, in quest'ambito realizziamo molti tipi di dolci e torte, una variegata offerta che certamente non scorda tutti i prodotti dolciari della nostra grande tradizione valtellinese. Nell'ambito della pasticceria, ovviamente, si segue molto anche la stagionalità dei prodotti; per esempio, in questo periodo si confezionano i tipici dolci di carnevale, presto metteremo in produzione le colombe pasquali e così via sino ai panettoni natalizi.

 

Un'ultima domanda. Chi ringraziare?

Questo è un capitolo piuttosto lungo. Partiamo indubbiamente dai nostri genitori, senza i quali non saremmo qui a oggi a raccontare una storia di famiglia e di questo cambio generazionale. Un ringraziamento va ai nostri mariti e figli che ci hanno supportato nel compiere questo passo. Grazie a Claudio che collabora con noi in panificio e pasticceria e alla nostra commessa Sara. E poi assolutamente, non per ultimi, un sentito ringraziamento va ai nostri tanti clienti, senza i quali, in questi tanti anni di lavoro, non avremmo potuto concretizzare questa scelta.

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