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Pieve di Sant’Eufemia

CULTURA E SPETTACOLO - 03 12 2018 - Mauro Cusini

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/Parrocchiale di Santa Eufemia

Le vicende della storia mi hanno sempre affascinato ed è per questo che, senza pretesa alcuna, mi sono permesso di utilizzare internet per delle modeste ricerche storiche. Approfittando dello spazio che gentilmente ci offre il Direttore, propongo ai lettori alcuni elaborati.

Mauro Cusini


 

Pieve di Sant’Eufemia

La pieve di Teglio sarebbe sorta sul distretto di uno dei "castella" del "municipium" di Como; il distretto del "castellum", divenuto quello del "concilium" romano, fu lo stesso sul quale dispiegò la sua giurisdizione la pieve. L'antico capoluogo del "concilium" tellino divenne il centro della pieve: in esso si sarebbe insediato il "presbyter", da cui dipendeva il collegio dei chierici. I confini entro i quali venne a estendersi la giurisdizione pievana erano delimitati a est dal rio di Bianzone e dal rio della Motta, dove cominciava la pieve di Villa, a ovest dalla Val Rogna e dalla Val Malgina, lungo le terre della pieve di Tresivio.

 

La pieve fu vincolata fin dalle origini al vescovo di Como. Il peraltro discusso diploma dell'imperatore Lotario I del 3 gennaio 824, con il quale l'imperatore confermava al vescovo di Como i privilegi a lui concessi da Ludovico I e da Carlo Magno, non nominava fra le "ecclesiae baptisimales" quella di Teglio, mentre vi figuravano quelle di Mazzo, Bormio e Poschiavo. La prima attestazione documentaria della pieve di Teglio risalirebbe al 1117. Si tratta di un atto notarile, datato 8 novembre 1117, riportato da un documento apografo del XVI secolo, relativo alla consacrazione della chiesa di Sant'Eufemia "in plebana Tilij" da parte di Guido Grimoldi, vescovo di Como, "in honore Sancte Eufemie virginis et martiris et Sancte Agnetis virginis et martiris et Sancte Cecilie virginis et martiris".

 

Lo smembramento della pieve di Teglio ha inizio nel XV secolo. Le prime chiese a chiedere la separazione dalla matrice di Teglio furono Grania (San Giacomo di Teglio) (1423), Carona (1425) e Aprica (1427). Il decentramento religioso provocava un indebolimento delle prerogative economiche spettanti alla chiesa plebana, generando conflitti come quello che indusse i "rectores" della chiesa di Santa Eufemia di Teglio ad avanzare delle rimostranze di fronte al distacco della chiesa di San Giacomo delle Piatte in località Grania, avvenuto nel 1441; i vicari del vescovo Gerardo Landriani, durante la visita pastorale del 1445, imposero alla comunità di corrispondere decime e primizie alla parrocchiale di Santa Eufemia, almeno fino all'accertamento dell'avvenuta separazione (Visita Landriani 1444-1445, Introduzione).

 

Eufemia (Calcedonia, 288 Calcedonia, 16 settembre 303) è stata una santa greca antica. Durante la persecuzione di Diocleziano, a soli quindici anni, fu arrestata assieme ad altri quarantanove cristiani che avevano rifiutato di immolare una vittima ad una divinità pagana. Come gli altri fu torturata, ma restò sempre fedele ai suoi ideali spirituali rifiutando di compiere l'olocausto. Il 16 settembre del 303 fu gettata nell'arena di Calcedonia tra i leoni. Secondo la tradizione, essi la uccisero ma, mangiatone la sola mano destra, rifiutarono di divorare il resto del corpo, intuendo la sua santità. Gli altri fedeli riuscirono così a recuperare il corpo e a proteggerlo sino all'Editto di Costantino, con il quale veniva riconosciuta la religione cristiana.

 

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