Ricordi dei Gabinàtt d'altri tempi
CULTURA E SPETTACOLO - 05 01 2021 - Ivan Bormolini
(Di I. Bormolini) Negli annali della storia penso di poter affermare con certezza che la tradizionale festa del Gabinàtt sia sempre avvenuta anno dopo anno. Emergono ancora tanti ricordi dei nostri avi e dei nostri genitori che ci narrano questo rito. Ma quest'anno causa la pandemia e la zona rossa, non potremmo vedere tanti bambini festosi entrare ed uscire dai negozi per ricevere i doni che i commercianti negli anni passati preparavano per loro. C'è da sperare che oggi alle ore 15:00, orario che nei tempi andati segnava la vigilia dei vespri dell'Epifania e l'inizio del Gabinàtt, le campane della parrocchiale di San Martino suonino a festa per ricordare questa tradizione anche se il surreale silenzio che pervade anche la nostra Tirano, non sarà scalfito dalla gioia e dall'allegria. Ma anche se il Covid non ha atteso il lieto scampanio e già da mesi “ 'l ga tiràa la cua al gat”, nelle nostre case i bambini troveranno qualcosa e domani al loro risveglio, almeno la vecchia Befana che vien di notte con le scarpe tutte rotte, ma di sicuro con la mascherina, riempirà quelle tipiche calze di dolciumi vari senza premurarsi del coprifuoco. Mi piace qui nel guardare una vecchia fotografia del nostro campanile immagine di copertina), annoverare il Gabinàtt che il compianto maestro Aldo Pola ha raccontato in una delle sue belle poesie dialettali tiranesi. Ve ne riporto la traduzione. Mamma?.... -Che c'è- ….. Mamma suonano? Sta calmo è ancora presto! Ma ora nasconditi altrimenti il nonno ti vede e te la fa. Dentro in ginocchio, tra la porta e l'angolo dèla peltrera io aspettavo solo il momento che suonassero il Gabinàtt. Campanone e campanoncello prima, terza....la seconda e poi tutte le campane insieme a suonare all'ingrande! Nonna, nonna....Gabinàtt1 Ah, monello me l' hai fatta! To una manciata di castagne! Ma giù non farti vedere che arriva il nonno. Il nonno ride sotto la barba e risponde al Gabinàtt canzonadoti e mandandoti a tirar la coda la gatto. Ma poi leva dalla tasca anche lui il suo regalino due monete da cinque centesimi annerite dal tabacco e dalle briciole della sua masticatura. Tutti i ragazzi corrono nelle strade a vincere il Gabinàtt nelle botteghe della contrada (caramelle, torroncini, una manciata di nocciole o a di arachidi ). Dalla zia Marin può darsi che ci sia anche un biscotto, e dal nostro zio Carlo un gran pugno di ballotte (ferudi): che ogni anno, per Gabinàtt fa bollire mezza caldaia ( culdera ) di castagne secche apposta per noi bambini. Gabinàtt che nostalgia di tornare ancora bambini e sentirci contenti di poco, com'eravamo ancora a quei tempi. Aldo Pola FONTE: QUANTA AQUA L' E' PASADA.... Autore Aldo Pola. Stampato dalla Tipografia Poletti s.n.c. In Villa di Tirano nel mese di agosto 1993. L'immagine di copertina è tratta dalla stessa fonte.
Gabinàtt
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