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San Vittore a Poschiavo

CULTURA E SPETTACOLO - 27 10 2018 - Mauro Cusini

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Le vicende della storia mi hanno sempre affascinato ed è per questo che, senza pretesa alcuna, mi sono permesso di utilizzare internet per delle modeste ricerche storiche. Approfittando dello spazio che gentilmente ci offre il Direttore, propongo ai lettori alcuni elaborati.

Mauro Cusini


 

San Vittore a Poschiavo

La Chiesa milanese ripete il proprio nome dal grande vescovo S. Ambrogio, estendendo tuttavia il significato alle età precedenti: cosicché per "Chiesa ambrosiana" si può intendere la vita e il funzionamento ecclesiastico di Milano e diocesi dai primi tempi del cristianesimo fino all'età nostra. In questo vasto spazio di tempo si succedettero e mutarono i regimi politici, cioè il municipio romano, il regno longobardo, il comune, il ducato, infine il dominio francese e l'austriaco; la Chiesa, invece, avendo posto con rapido successo salde radici nella città e nella regione circostante, mentre ancora fioriva l'antico municipio, più non abbandonò né città né regione, essendo divenuta compagna necessaria e inseparabile ad entrambe, e spesso anzi protagonista nelle vicende della vasta contrada, fino ai giorni nostri. La posizione geografica della regione lombarda, la sua importanza politica di prim'ordine, il sovrapporsi, durante i secoli, di diverse stirpi e culture, la partecipazione stessa, continua e attiva, della Chiesa alla vita pubblica, per cui essa poté intrecciare la propria storia con quella del popolo milanese, hanno dato alla chiesa ambrosiana tale sviluppo da farla assurgere ad altissimo posto fra le chiese e provincie ecclesiastiche in Italia.

 

La tradizione e la storia pongono in cima al catalogo dei vescovi ed arcivescovi milanesi, dopo S. Barnaba, che fu già compagno di S. Paolo e che sarebbe stato il primo ad introdurre il cristianesimo a Milano, il greco Anatalone, discepolo di S. Barnaba. Viene poi la figura immortale di Ambrogio, il santo eponimo della Chiesa milanese, il quale, di là dai confini della propria diocesi; aveva una provincia che si estendeva tanto quanto la diocesi d'Italia secondo la divisione di Costantino, così da comprendere Liguria, Venezia, Emilia, le due Rezie, le Alpi Cozie e parte della Toscana. Una provincia, dunque, estesa da Ravenna a Coira, Augusta, Ratisbona; da Aquileia a Torino, Nizza, Genova: immensa estensione venutasi poi mano a mano restringendo, per la costituzione successiva di altre metropoli.

Vittore il Moro, o anche Mauro ("della Mauretania") (Mauretania, III secolo Lodi Vecchio, 303), è stato un soldato romano di stanza a Milano all'epoca di Massimiano, che subì il martirio per la fede cristiana come gli altri martiri Nabore e Felice.

 

Se l'appellativo non rischiasse di apparire troppo leggero e irriverente, potremmo dire che S. Ambrogio fu uno dei più efficaci "talent-scout" della storia. Scavando, letteralmente, nella storia di Milano, vi ritrovò personaggi illustri, che onoravano la diocesi di cui egli si era trovato così repentinamente alla testa. E da buon "talent-scout" egli sapeva anche lanciare i suoi pupilli con tutti i mezzi della pubblicistica allora disponibili, soprattutto le feste popolari, gli inni sacri e i monumenti. Una delle scoperte di S. Ambrogio è appunto S. Vittore, di cui egli parlò diffusamente nell'Explanatio evangelii secundum Lucam e nell'inno Victor, Nabor, Felix pii. L'altra fonte "storica" da cui apprendiamo la vita e soprattutto il martirio di S. Vittore sono gli Atti, che risalgono al secolo VIII.

 

Il culto di san Vittore ebbe una larga diffusione su impulso di Ambrogio, che volle seppellire accanto a lui il proprio fratello Satiro. Molte chiese furono dedicate a san Vittore a Milano e nella diocesi ambrosiana, a tal punto che la presenza di chiese o edicole a lui dedicate viene considerata una prova dell'appartenenza (oggi o nel passato) di un territorio alla suddetta diocesi (Ubi Victor, ibi ambrosiana ecclesia).

Antichissima è l’origine della Parrocchia di Poschiavo. Già nel secolo VIII era attestata la presenza di una chiesa battesimale, citata in un diploma dell’imperatore Lotario I dell’anno 824.

La chiesa di San Vittore è, invece, citata esplicitamente per la prima volta all’interno di un atto del 19 maggio 1286. Nel 1690 San Vittore Mauro fu eretta in prevostura.

La Parrocchia, staccata dalla Diocesi di Como, fu unita a quella di Coira il 21 febbraio 1871.

 

Fonti:

  • http://www.santiebeati.it
  • http://www.treccani.it/enciclopedia/chiesa-ambrosiana_%28Enciclopedia-Italiana%29/
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Arcidiocesi_di_Milano
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Carolingi
  • https://www.ilbernina.ch/2014/03/01/parrocchia-cattolica-san-vittore-mauro-poschiavo/

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