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Storia dell'oratorio Sacro Cuore di Tirano: dalla giostra, al teatro, all'incendio

CULTURA E SPETTACOLO - 04 05 2021 - Ivan Bormolini

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/FILODRAMMATICA

(Seconda parte di I. Bormolini) Ci siamo lasciati ieri con i fatti relativi all'edificazione dello stabile dell'oratorio Sacro Cuore e dell'inaugurazione nell'agosto del 1911. Adesso voglio dedicare un po' di attenzione ad altre vicende.

Sempre nel 1911, esattamente il 15 dicembre, veniva svincolata allo scalo ferroviario la giostra ( ovviamente smontata ), la stessa veniva installata nel cortile dell'oratorio e per molti anni aveva girato per il divertimento dei ragazzi.

Il 31 dicembre, una Compagnia viaggiante inaugurava anche il palcoscenico; nel giorno detto della “Befana”, ovvero il 6 gennaio del 1912, andava in scena “Il Traviato”. Circa un mese dopo, il 4 febbraio si presentava il “Mostro d'ingratitudine” ed a pochi giorni, il 18 febbraio si presentava al pubblico “I due sergenti”.

I rispettivi incassi per i biglietti d'ingresso erano stati di L. 302,80; L. 130,45; L. 115,02 e L. 158,45.

Comunque sia, alla fine del 1912, poteva essere considerata ultimata la realizzazione di quella che era più volte definita la “Casa del popolo”oltre che oratorio. Si erano pagati alcuni debiti e nello stesso tempo si andavano contabilizzando anche degli incassi.

Questi ultimi, risultano interessanti in quanto indicano l'uso dei nuovi locali: il 18 aprile si registrava il versamento inerente alle rate di affitto del 1911 della Cooperativa di Consumo ed agricola, si aggiungevano quelle dei Circoli maschile e femminile. Il 10 luglio si rimborsavano le spese per la luce elettrica della Cooperativa, dei Circoli e della Banda.

Il 5 gennaio del 1913 si adottavano provvedimenti per l'acquisto di un pianoforte, il 2 febbraio si dava un acconto allo studio Zanchetta che aveva presentato il disegno per la chiesa da costruire a quell'annessa Casa del Popolo.

Mi pare sicuro, analizzando le fonti, che sia necessario dedicare più ampio spazio all'edificazione della chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù, lo farò domani nella terza parte di questa collana.

Nella cronologia degli eventi, si ricorda che nel 1919, il 30 giugno l'oratorio veniva requisito dall'autorità militare. Anni dopo, siamo al 14 settembre del 1923, l'oratorio dichiarava all'assicurazione che la cabina per le proiezioni cinematografiche era rivestita da materiale incombustibile. E qui stiamo parlando delle origini del cine teatro Mignon.

Nel 1929, esattamente il 14 dicembre il vescovo ( non è citato il nome ma sicuramente si trattava del vescovo di Como Adolfo Luigi Pagani in carica dal 1926 al 1930 ), nell'intento di salvaguardare il patrimonio dell'Opera pia “Oratorio maschile di Tirano” decretava la costituzione del Consiglio di amministrazione di tutti i beni immobili e immobili dell'opera. Il Consiglio era così composto: monsignor dottor Giuseppe Ambrosini, Rettore; il parroco pro tempore; don Egidio Pedrotti parroco di Tovo.

Ben organizzata sembrava essere anche la catechesi dei ragazzi, il tutto si evince dal fatto che il 15 ottobre sempre del 1929, veniva saldata una fattura alla ditta Fiorentini e Radaelli ( tipografi ) per la fornitura di 600 pagelle catechistiche in carta a mano verde e sei fascicoli. Si trattava di materiale utilizzato proprio per il catechismo ai ragazzi; chi lo frequentava riceveva a scadenze fisse la pagella attestante l'assiduità ed il profitto quindi controllabile dai genitori.

Siamo infine al 1939 quando il giorno 27 agosto nel pomeriggio, era scoppiato un incendio che aveva distrutto quasi completamente la lunga tettoia che delimitava il cortile dal lato est. Questa fungeva da magazzino ed era stata costruita dalla Cooperativa di consumo ed agricola. Lo statuto di quest'ultima realtà, ovvero una Società Anonima cooperativa a capitale illimitato con sede in Tirano,

veniva registrato il 4 gennaio 1911 con rogito del notaio Giuseppe Lambertenghi. Lo statuto veniva stampato a Sondrio dalla stessa tipografia che dava alle stampe il Corriere della Valtellina. Primo presidente era Antonio Mazza.

 

FONTE: LE CAMPANE DI SAN MARTINO. N° 4 quarto trimestre dicembre 1992. Articolo “Oratorio la Casa del popolo” di William Marconi. Fotocomposizione e stampa Tipografia Petruzio Tirano. Anche la foto di copertina è tratta dallo stesso testo.

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