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Una chiesa del convento dei padri agostiniani a Tirano?

CULTURA E SPETTACOLO - 13 10 2022 - Ivan Bormolini

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/la facciata della chiesa di San Nicola da Tolentino
La facciata della chiesa di San Nicola da Tolentino

(Prima parte di I. Bormolini) Erroneamente in alcuni casi si è ancora portati a credere che la chiesa di via XX Settembre che comunemente pensiamo dedicata a Sant'Agostino sia stata parte dell'antico convento dei padri Agostiniani.

Di quel che era un piccolo convento poche sono le notizie storiche e tutte legate al XVII secolo: si sa che i pochi religiosi presenti nell'allora borgo di Tirano, gravati da debiti, erano stati costretti a vendere i loro effetti ai sacerdoti Eusebio Robustelli e Carlo Pergola, mentre nel 1654 Papa Innocenzo X ordinava la soppressione della sede.

I locali dell'ex convento venivano poi concessi in utilizzo con bolla papale, alla scuola istituita da G. Battista Marinoni che aveva fondato la “Scolastica”, una realtà educativa per i giovani adolescenti di Tirano “ignobili e nobili, peveri e ricchi”.

Riferendoci a quelle epoche e parlando della struttura di quell'ex convento non dobbiamo certo immaginare il tutto nell'attuale assetto di palazzo Marinoni sede del Municipio dal 1812, ma di un fabbricato di ben più modeste dimensioni di probabile origine tardo-medievale.

Risulta certo che all'interno della struttura vi fosse una piccola cappella per i frati, quella però non è in alcun modo collegabile con la chiesa di cui stiamo parlando, il tempietto di cui si fa cenno, doveva essere un luogo per momenti di preghiera quotidiani dei pochi frati, ma non certo idoneo alle celebrazioni di sante messe.

Lo stesso professor Garbellini, ha infatti appurato che gli Agostiniani di Tirano, celebravano messa nella chiesa di San Carlo e questo avveniva grazie ad un accordo siglato nel 1624 con l'allora proprietario Francesco Venosta e al permesso concordato da monsignor Sisto Carcano, visitatore in valle per conto dell'allora vescovo di Como Cardinale Desiderio Scaglia, vescovo diocesano dal 1622 al 1625.

Proprio nel 1624 e in occasione della visita del Carcano, lo stesso visitatore consacrava la chiesa di San Carlo. La costruzione di quell'oratorio era iniziata nel 1612 e la chiesa appena due anni dopo era già officiata come riferiscono gli atti della visita pastorale del vescovo di Como Filippo Archinti che aveva retto la diocesi dal 1595 al 1621. Successivamente nel 1637, il tempio dedicato a San Carlo veniva ceduto con altri fabbricati dalla famiglia Venosta a Giovanni Salis che aveva dato subito inizio alla costruzione del grandioso palazzo nobiliare.

Ma torniamo alla chiesa oggetto d'indagine. Già da queste poche righe appare chiaro come la stessa non appartenesse al convento agostiniano, a smentire qualsiasi altro eventuale dubbio ci aiutano le date. Come detto il convento veniva soppresso nel 1654 e l'edificazione della chiesa era iniziata due anni dopo, ed ecco svelato il primo enigma su questo tempio nel cuore del centro storico di Tirano.

I lavori di costruzione erano infatti partiti nel 1656, nello stesso anno della morte del Marinoni, avvenuta il 24 gennaio 1656.

Già l'anno seguente si intonacavano i muri, si fornivano i serramenti, si costruiva la cantoria e si montavano gli armadi della sacrestia; tutta questa celerità nel procedere speditamente era stata resa possibile grazie a donazioni, lasciti testamentari e dalla generosità di molti Tiranesi, riconoscenti per la possibilità data ai loro figli di accedere gratuitamente all'istituzione scolastica fondata da G.B. Marinoni.

Adesso possiamo anche porci la domanda sulle motivazioni che avevano indotto a costruire una chiesa a pochi passi dalla parrocchiale di San Martino.

I primi documenti, come riferisce sempre lo storico Garbellini, permettono di capire che la costruzione era stata promossa dallo stesso Marinoni, già in precedenza rettore del Santuario e prevosto di San Martino dal 1630 al 1638.

Egli voleva infatti garantire in un apposito edificio sacro unito alla sede della “Scolastica” il servizio e l'assistenza spirituale agli studenti, così come era previsto nelle regole dell'istituzione, tra queste la celebrazione di una messa quotidiana.

Non è da escludere che la piccola cappella all'interno di quell'ex convento abbia fornito lo spunto per erigere la nuova chiesa, si è infatti appurato così come per i padri Agostiniani che quel piccolo luogo di culto, viste le ridottissime dimensioni, era infatti inservibile per dar vita ai proposti del Marinoni che voleva una chiesa calibrata alle esigenze dell'utenza.

 

L'APPROFONDIMENTO

Da un piccolo convento a palazzo Marinoni: il nostro bel palazzo comunale, chiamato palazzo Marinoni in onore del fondatore della “Scolastica o Scuola Marinona”, è frutto di reiterate ricostruzioni e ristrutturazioni che avevano accorpato in un unico edificio varie parti e tra queste quel che era stato il nucleo principale dell'ex convento degli Agostiniani che come abbiamo visto era stato soppresso nel 1654 e subito divenuto sede di quell'antica istituzione scolastica voluta dal Marinoni.

Di probabile fondazione tardo-medievale lo stabile, viste le sue precarie condizioni, nel 1768 era stato demolito e la sede della scolastica era stata ricostruita, compresi il porticato e i soffitti a volta delle varie stanze, ingente era stata la spesa pari a 8.000 lire imperiali più trenta some di vino e due some di miglio per le maestranze.

Anche il bel chiostro con colonne e arcate e abbellito con la bella fontana al centro che oggi ammiriamo non è l'originale: risulta essere stato costruito nel XVIII secolo e perpetua il ricordo dell'antico convento, poi scuola e divenuto in epoca napoleonica sede del Municipio con la realizzazione di un nuovo salone a piano terra, forse lo stesso che all'inizio del secolo scorso era stato adibito a teatro.

Nel 1793 al corpo principale dell'edificio ricostruito era stata aggiunta la casa attigua, acquistata da Giuseppe Rizzetti dai Deputati del Santuario della Beata Vergine di Tirano per la scuola.

Nel 1882 si erano attuati nuovi adattamenti per ospitare gli uffici comunale che erano convissuti con le classi delle elementari fino alla costruzione del nuovo palazzo scolastico in viale Garibaldi nel 1908 su progetto dell'architetto Giuseppe Ramponi.

Ben degno di nota è il magnifico salone per le sedute del Consiglio Comunale realizzato nel 1877 e decorato secondo il gusto neoclassico, spicca sulla parete di sinistra una lastra marmorea che ricorda la figura di Gian Battista Marinoni, a questo illustre sacerdote si attribuisce la donazione alla comunità delle “splendie sedi”.

 

Ci ritrovremo giovedì prossimo con un altro enigma da svelare.

 

FONTI: LA CHIESA DI SAN NICOLA DA TOLENTINO IN TIRANO. Autore: Gianluigi Garbellini. Stampa: stampato dalla Tipografia Petruzio s.r.l. in Tirano (Sondrio) nell'aprile 2022. Pag: 9 e 11.

TIRANO. Il centro storico. Storia arte architettura. Autore: Gianluigi Garbellini. Stampa: Lito Polaris Sondrio. Dalle pagine: 68,69,161,164,165.

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