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Concessioni idroelettriche: analisi a livello europeo

ECONOMIA E POLITICA - 07 02 2023 - Guido Monti

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Una recente indagine tra i diversi sistemi di regolamentazione delle derivazioni idroelettriche vigenti nei Paesi europei evidenzia come la situazione in Europa sia piuttosto disomogenea, sia per quanto riguarda la soglia che discrimina le piccole e grandi derivazioni sia in termini di rilascio, rinnovo e durata stessa delle concessioni. L'energia idroelettrica occupa un ruolo di primo piano tra le fonti rinnovabili nell'Ue, dove contribuisce al 40% di tutta la produzione di questo tipo. La sua promozione può contribuire sensibilmente al raggiungimento degli obiettivi dell'Unione relativi al consumo finale delle rinnovabili da raggiungere entro il 2020, '30 e '50.

 

Thierry Breton, Commissario per il mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le PMI, ha dichiarato che è necessario costruire un'Unione dell'energia per garantire la sicurezza e l'accessibilità degli approvvigionamenti nel rispetto della sostenibilità. Un idroelettrico ben funzionante può svolgere una funzione strategica nell'aumento della quota di energie rinnovabili. Dunque occorre assicurare parità di condizioni nel mercato unico e garantire che le aziende possano fornire energia idroelettrica in tutta l'Ue. Negli ultimi anni la Commissione Europea è intervenuta per regolamentare le grandi derivazioni, in particolare nel 2019 ha inviato delle lettere di messa in mora a 7 Stati membri (Austria, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Svezia e il fuoriuscito Regno Unito) e un avviso complementare all'Italia allo scopo di sensibilizzare gli stati membri ad introdurre forme concorrenziali per l'energia idroelettrica. La Commissione ritiene che i quadri giuridici e le pratiche degli Stati membri interessati da queste procedure di infrazione non siano del tutto conformi alla direttiva sui servizi, alle norme Ue sugli appalti pubblici e sull'aggiudicazione dei contratti di concessione.

 

Nello specifico, la Commissione ha inviato all'Italia una missiva di costituzione in mora complementare in quanto ritiene che le autorità italiane non abbiano organizzato procedure di selezione trasparenti e imparziali per l'attribuzione delle autorizzazioni idroelettriche scadute. Un attento esame delle condizioni applicate dagli Stati membri dell'Ue dimostra che il quadro attuale sia tutt’altro che concorrenziale e non assicuri alcuna parità di trattamento tra operatori dei diversi Paesi. In base alle informazioni acquisite risulta che l'Italia sia l'unica nell'Ue ad aver avviato procedure di aperta concorrenza per i rinnovi delle concessioni idroelettriche. Il fatto che la Commissione abbia inviato un monito all'Italia appare anomalo perché nessun altro Stato sta organizzando procedure di selezione imparziali e la maggior parte non ha mai tenuto conto della possibile applicabilità della direttiva europea sui servizi, introducendo gare concorrenziali aperte nel settore idroelettrico.

 

È evidente che l’apertura unilaterale del mercato da parte di un singolo stato membro comporterebbe un quadro di regole del mercato asimmetrico, con conseguente perdita di asset strategici, in particolare per il grande patrimonio idroelettrico italiano. È quindi assente il principio di reciprocità ed omogeneità nelle norme applicate tra Stati concorrenti. È inoltre significativo osservare come la soglia di discrimine tra grandi e piccole derivazioni presente nell’ordinamento italiano è molto più bassa di quella degli stati direttamente concorrenti (3 MW anziché 10 MW). Allo stato attuale non esiste alcuna iniziativa da parte della Commissione circa l'opportunità di estendere il principio di concorrenza anche alle piccole derivazioni. Infine va evidenziato come i principali concorrenti italiani nel settore idroelettrico, operanti nella medesima area geografica alpina, assicurino agli operatori una durata delle concessioni superiore a quella presente nell’ordinamento italiano, condizione che facilita l’ammortamento degli investimenti necessari a garantire nel tempo l’efficienza e la sicurezza delle grandi opere tipiche di questo settore.

 

Guido Monti

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