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Contestata la ricetta Cioccarelli per le concessioni idroelettriche

ECONOMIA E POLITICA - 23 01 2023 - Guido Monti

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/linee elettriche

Il gruppo di lavoro 'Concessioni idroelettriche' torna sullo spinoso argomento per prendere le distanze dalla soluzione proposta da Carla Cioccarelli, ex sindaco di Aprica e candidata per Fratelli d'Italia alle prossime elezioni regionali. In un comunicato diffuso alla stampa locale il comitato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione annota con piacere che la candidata di FdI pone al centro della campagna elettorale la questione del rinnovo delle concessioni idroelettriche, però a suo avviso sbaglia la ricetta.

 

A parere di Renato Cardettini, portavoce del gruppo, il rinnovo senza bando è una procedura anticostituzionale senza il riconoscimento dell'evidenza pubblica, in spregio alle leggi nazionale e regionale, e dannosa per il nostro territorio di montagna. Dal 1999 le concessioni sono state prorogate di 30 anni per l'Enel ed altri gestori hanno ottenuto lo stesso trattamento senza effetti sugli investimenti e negli ultimi vent'anni la manutenzione, il lavoro e lo sviluppo sociale si sono ridotti. Secondo il gruppo di lavoro lo stimolo della concorrenza può quindi attivare progetti innovativi ed investimenti e evitare, come avviene attualmente,.che alcuni concessionari oltre a non rimodernare gli impianti evitino di pagare i sovracanoni dovuti a seguito della prosecuzione dello sfruttamento sulle concessioni scadute facendo mancare decine di milioni di euro nelle casse degli enti locali. Rinnovare le concessioni costituendo società miste pubblico private non è un danno, ma una grande occasione che non si ripresenterà per molti decenni per la nostra provincia..La transizione ecologica ne trarrebbe grande beneficio, senza oneri per lo stato e per i cittadini, e gli investimenti privati potrebbero contribuire alla crescita dell'economia locale. Solo le gare garantiscono più produzione di energia da fonte rinnovabile e la riduzione dell’impatto ambientale, senza contare che i sostanziosi proventi ottenuti dalle gare possono essere usati per sostenere lo sviluppo montano, per compensazioni ambientali e per ridurre le bollette a famiglie e imprese.

 

I concessionari uscenti  - sostiene il comitato -sono così abituati alla propria posizione di privilegio da confondere l’interesse delle loro imprese con l’interesse pubblico, ma potranno comunque concorrere alle gare col vantaggio di conoscere le strutture ed il territorio. Stupisce il fatto che candidati Fdi a sostegno di Fontana esprimano orientamenti opposti al lavoro del presidente regionale, il quale ha fatto approvare la legge per i rinnovi in Lombardia e predisposto i regolamenti. A livello nazionale - conclude la nota - la legge prevede i rinnovi con procedure competitive, non le proroghe, e lo stesso metodo è indicato nel Pnrr all'esame del governo. La premier Meloni ha ribadito di voler rispettare gli impegni e finora non risultano azioni del governo centrale per invalidare la normativa vigente.

 

Guido Monti

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