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Il vero avversario della Russia è l'Ue

ECONOMIA E POLITICA - 09 07 2022 - Cs

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L'approvazione dello status di Paese candidato all'ingresso nell'Ue riconosciuto all’Ucraina potrebbe influire sull’esito del conflitto in corso, mentre per il futuro dell’Unione è stato un segnale di rafforzamento. È infatti la prospettiva di un’Ucraina nella Ue ad avere spinto Putin alla guerra perché impedisce le sue mire di ritorno alla Grande Madre Russia con una spinta anche verso l'occidente. La temuta espansione della Nato è soltanto propaganda per sfruttare l’antiamericanismo esistente su più fronti in Europa, anche perché per sua natura l'Alleanza atlantica è volta esclusivamente alla difesa degli stati che la compongono e non all'allargamento ad altri stati. Svezia e Finlandia vi hanno aderito per sentirsi protette e certamente non con intenzioni aggressive verso Mosca.

 

L'avversione all'Europa è attestata dalle dichiarazioni antieuropee, talvolta dal contenuto squallido e volgare, rilasciate di recente dallo stesso ras Putin e dai suoi sodali Medvedev, Lavrov e il portavoce del regime russo, che tendono a sottolineare come le nuove sanzioni adottate dall'Ue contro la Russia favoriscano ancor più il pericolo di un suo default. Non solo, l'avvicinamento dell'Ucraina all'Unione è considerata come un affronto e ritenuta un'aggravante dell'attuale scontro col Paese confinante, anziché un metodo per facilitare la fine delle ostilità. D'altro canto la sola prospettiva dell’Ucraina nell'Ue modifica gli equilibri interni all’Unione, accelera le spinte per una politica estera, di difesa ed energetica comune, così come apre la possibilità di modifiche all’assetto istituzionale. È l’ennesima sfida che si pone all’Unione per avanzare o entrare in crisi. Per questo sarebbe stata necessaria anche una mobilitazione dell’opinione pubblica europea a favore del riconoscimento all’Ucraina dello status di paese candidato all'entrata nell'Ue.

 

Non è mai troppo tardi, e questo vale anche per il sostegno ai Paesi balcanici che bussano alle porte dell'Europa dopo essersi affrontati tra di loro in un conflitto fratricida e dai toni palesemente nazionalistici. In ottobre a Sondrio si terrà una mostra fotografica al palazzo della Provincia per rievocare, attraverso il progetto denominato ' Life after', i giorni bui della guerra civile nei Balcani, quando una carovana di aiuti venne allestita per soccorrere i profughi. Corsi e ricorsi storici: a trent'anni di distanza un'analoga iniziativa è in atto a favore dei migranti che giungono da noi attraverso la rotta balcanica, a dimostrazione che l'Europa è vista da loro come una terra promessa e di sicuro approdo. Un'Ue inclusiva sia pronta ad accoglierli e integrarli.  

 

Giuseppe Enrico Brivio - segretario della sezione 'Ezio Vedovelli' Valtellina-Valchiavenna del Movimento federalista europeo

Guido Monti - responsabile del Comitato provinciale per l'Europa di Sondrio

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