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Importante riconoscimento al ruolo della Pac: "Ma si valorizzino i territori”

ECONOMIA E POLITICA - 24 11 2021 - Redazione

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/agricoltura

“Dal Parlamento viene un importante riconoscimento del ruolo della Politica agricola comune (PAC), che deve garantire reddito agli agricoltori affinché possano continuare ad offrire alimenti sani nelle giuste quantità preservando le risorse naturali e contribuendo alla lotta al cambiamento climatico con più ricerca ed innovazione”. Lo rimarca il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini nel commentare il voto del Parlamento europeo sui tre regolamenti della futura Politica Agricola Comune (Pac) 2023-2027, sottolineando come “il rapporto tra agricoltura, economia e territorio sia una chiave di volta vincente in una provincia, come quella di Sondrio, dove la multifunzionalità delle imprese agricole e la loro connessione con il tessuto turistico locale sia di importanza imprescindibile per le future strategie di sviluppo. Per questo, dare prospettive all’agricoltura significa porre le basi per far crescere il comprensorio nel suo insieme”.

 

Il difficile negoziato di questi ultimi anni in sede europea – sottolinea Coldiretti - ha comunque portato ad un risultato migliorativo rispetto alla proposta iniziale del 2018, in termini di risorse e di strumenti per affrontare le ambiziose sfide poste dal Green Deal europeo, per uno sviluppo del settore che sia sostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale, come ribadito anche recentemente dal Commissario all’agricoltura, Janusz Woicjechowski, intervenuto al Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato da Coldiretti proprio alla vigilia del voto sulla riforma della Pac.

 

Ma il giudizio ad oggi sulla futura Pac “non può che essere parziale perché ora bisogna lavorare a livello nazionale e sui territori per tradurre in misure semplici ed efficaci gli indirizzi dell’Ue, dall’innovazione alle politiche per favorire il ritorno alla terra delle nuove generazioni. Serve un Piano Strategico Nazionale per la crescita e lo sviluppo con azioni semplici da applicare che garantiscano la giusta sostenibilità economica all’attività agricola”.

 

In Europa – sostiene Coldiretti - occorre però coerenza nelle politiche Ue, dicendo “SI” a tutte le misure che aumentano la trasparenza di processi e prodotti, attraverso l’obbligo dell’etichettatura d’origine, e che garantiscano competitività agli agricoltori europei sul piano mondiale promuovendo ed applicando il concetto della reciprocità negli standard produttivi in modo che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute. Mentre va avversato “ogni tentativo di banalizzazione ed omologazione del modello agricolo italiano ed europeo, dicendo quindi “NO” ai finanziamenti alla produzione di carne in laboratorio o all’introduzione di etichette a semaforo quali il Nutriscore. Occorre invece dare spazio ai territori, alle loro produzioni identitarie e alle filiere, valorizzando quella biodiversità agroalimentare per la quale Valtellina e Valchiavenna rappresentano certamente un modello virtuoso”.

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