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In Lombardia 264 aziende presenterebbero infiltrazioni mafiose

ECONOMIA E POLITICA - 31 12 2020 - Vincenzo Musacchio

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/Vincenzo Musacchio

Incontro del 21/12/2020 all’ I.T.A.G. Sondrio - Webinar “La presenza delle mafie in Lombardia”

Il Ministero dell’Interno conferma che nell’ultimo triennio (2016-2019) in Lombardia ci sono stati 264 provvedimenti di interdittive emesse dai Prefetti. Cresce il fenomeno delle interdittive riguardanti esercizi commerciali: bar, pizzerie, ristoranti, negozi, farmacie.  Molte interdittive anche per società che operano nel settore edilizio, del trasporto e dello smaltimento rifiuti, dell'autotrasporto e del turismo. Dopo Calabria, Sicilia, Campania e Puglia, c’è la Lombardia. Nel 2020 il dato è in notevole aumento. Nonostante ciò va detto che in Lombardia gli episodi di aggressività mafiosa sono abbastanza rari. È difficile trovare un omicidio o una violenza estrema come potremmo immaginare invece per le mafie al Sud. Gli imprenditori non denunciano. Si sta radicando una cultura della complicità anche nel nord dell’Italia. Come fare allora a riconoscere le mafie? La spiegazione la fornisce agli studenti di Sondrio il prof. Vincenzo Musacchio giurista, più volte professore di diritto penale e criminologia in varie Università italiane ed estere. Associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies di Newark. Ricercatore dell'Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. È stato discepolo di Giuliano Vassalli, allievo e amico di Antonino Caponnetto. In Lombardia, ma questo vale per tutto il nord dell’Italia, ci sono forti commistioni tra mafie, colletti bianchi, imprenditoria e pubblica amministrazione. I mafiosi al Nord arrivano con le “facce pulite”. L’idea di fondo è di entrare nei mercati legali con prestanomi e teste di legno. L’infiltrazione mafiosa del tessuto imprenditoriale, nel settore degli appalti pubblici e nel rilascio delle autorizzazioni, licenze e concessioni pubbliche, è diventata sempre più pianificata: ristorazione, turismo, edilizia, sanità, rifiuti, autotrasporto di merci, gestione di parcheggi, servizi di pulizia e tanto altro, sono solo alcuni dei settori coinvolti. Essendo la Lombardia il polo industriale più importante d’Italia, le mafie sono presenti anche in quel contesto. Le collusioni con esponenti della politica e della pubblica amministrazione, consentono loro di ottenere legalmente appalti, erogazioni pubbliche, nomine e assunzioni clientelari. In tale situazione, i delitti di tipo corruttivo assumono una dimensione di difficile perseguibilità, per cui, la mafia sembra sempre più invisibile. Occorrerebbe utilizzare il “metodo Falcone” che ci insegnava come le organizzazioni criminali fossero presenti dove vi fosse ricchezza. Le infiltrazioni mafiose dunque hanno una parvenza di legalità. Le mafie gestiscono imprese che offrono servizi apparentemente legali e addirittura a prezzi concorrenziali. Un metodo d’indagine efficace, che sarebbe poi una strategia di analisi utilizzata da noi ricercatori, potrebbe essere quello di andare a esaminare se le persone condannate per mafia o per reati affini siano azionisti o possessori quote di quelle società apparentemente legali. Si dovrebbero seguire i soldi e provare a ricostruire la trama dei legami tra le famiglie mafiose e le “aree grigie” dei complici, documentando i pagamenti, gli scambi di denaro, gli investimenti. In tal modo sarebbe possibile mappare gli interessi criminali comuni e le infiltrazioni mafiose nell’economia “legale”. Per i più giovani come voi - aggiunge Musacchio - si tratta di un problema di consapevolezza che deve arrivare ancor prima dell’attività di repressione. Le mafie sono ovunque e questo è ormai un dato inconfutabile  Concludo col dire che in Lombardia, e quindi anche qui a Sondrio, queste organizzazioni criminali funzionano come un'impresa transnazionale, hanno relazioni con la politica e le istituzioni e sono socialmente radicate nei territori. Oggi le nuove mafie sono talmente invisibili che tracciare un confine netto tra irregolarità e illegalità, non è più così semplice. Occorrono nuove strategie di lotta che non si fermino solo al territorio nazionale ma proseguano in tutte le possibili ramificazioni anche internazionali.

 

VINCENZO MUSACCHIO

Jurist and Professor of Criminal Law. 

Associated to the Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) in Newark. 

Researcher and member of the Strategic Hub for Organized Crime (SHOC) 

at Royal United Services Institute (RUSI) in London. 

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