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INQUINAMENTO IN ITALIA: LE AUTO SONO LE MAGGIORI RESPONSABILI?

ECONOMIA E POLITICA - 07 04 2016 -

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smog_inquinamentoL'inquinamento ambientale ed atmosferico è uno dei più gravi problemi del nostro tempo, e dovrà essere affrontato con rapidità e massima efficacia. L'inquinamento atmosferico, oltre a determinare e ad accellerare il riscaldamento climatico, provoca in maniera diretta migliaia di morti l'anno.

Solo nel 2014, infatti, sono morte all'incirca 80.000 persone (solo in Italia!) per varie patologie strettamente legate all'inquinamento atmosferico; un vero record in Europa per mortalità legata ai problemi d'inquinamento. Chi abita in città è mediamente più colpito da queste patologie - più che altro affezioni del tratto respiratorio - che potrebbero avere anche esiti fatali: questo accade proprio a causa dell'altissima concentrazione di inquinanti in molti centri urbani italiani. Milano e in generale la Lombardia, nonostante le tante iniziative volte alla mobilità sostenibile, detengono purtroppo il record negativo in Italia ed in Europa. Il problema dell'inquinamento dell'aria è comunque grave anche in tutte le altre città italiane, come Roma, Bologna, Torino e Firenze. Utilizzare in maniera meno frequente o, addirittura, demolire le auto obsolete e non dotate degli ultimi dispositivi anti inquinamento, è una scelta più che obbligata per proteggere il proprio ambiente, la propria salute e quella dei propri figli: scopriamo il perchè.

L'inquinamento atmosferico è determinato dall'immissione nell'ambiente di una grande quantità di inquinanti estranei al sistema. Esistono centinaia di tipologie differenti di inquinanti, di differente pericolosità per la salute dell'essere umano. Contrariamente a quanto si possa pensare, in Italia gran parte dell'inquinamento atmosferico non è prodotto dai processi industriali, ma bensì dal traffico di autoveicoli sulle strade. Zone intensamente trafficate, come appunto Milano e in generale la Lombardia, presentano un'altissima concentrazione delle sostanze inquinanti più pericolose per l'uomo, ossia le polveri sottili.

La scarsa ventilazione della Pianura Padana crea una sorta di ristagno dell'aria, fattore che aumenta ancor di più la concentrazione di polveri sottili - anche in aree lombarde quasi rurali - e di altri fattori inquinanti, come l'anidride carbonica, il monossido di carbonio e gli ossidi d'azoto. Il ruolo di nemico numero uno per la salute dell'uomo va alle polveri sottili: le Pm10 - ossia polveri le cui dimensioni non superano il 10 micrometri a "grano", se respirate, non vengono filtrate adeguatamente dal sistema respiratorio e possono insinuarsi ed accumularsi nei polmoni, aumentando la probabilità dell'insorgenza di tumore oltre a generare altre pericolose patologie respiratorie. Esistono anche altre polveri sottili di dimensioni addirittura inferiori: anche queste sono decisamente dannose ma, per ora, tutte le rilevazioni si concentrano sulla quantità di Pm10 presente nell'aria.

Perchè? La motivazione è semplice: la combustione che avviene nei motori delle automobili crea una grandissima quantità di polveri di queste dimensioni, che vengono rilasciate in modo massiccio nell'ambiente e nell'aria. Si stima che il traffico unicamente automobilistico produca circa un terzo del particolato Pm10 presente nell'aria, oltre ad emettere i due terzi dell'anidride carbonica emessa nell'atmosfera ogni anno e il 40% degli ossidi d'azoto. Un utilizzo intensivo e inutile dell'automobile è quindi il maggior nemico dell'ambiente: ma come ovviare a questo problema? Semplicemente, utilizzando la propria automobile il meno possibile: oltre a non inquinare, si diminuirà il volume del traffico in generale, rendendo più rapidi gli spostamenti e, quindi, diminuendo il tempo d'utilizzo delle automobili e l'inquinamento.

Evitare di utilizzare l'automobile in solitaria è sempre consigliabile: per i lunghi tragitti, utilizzare servizi di "car sharing" offrendo o chiedendo un passaggio può aiutare sensibilmente l'ambiente. Oltre ad utilizzare di più i mezzi pubblici, le istituzioni dovrebbero migliorare la viabilità sia per pedoni che per i veicoli: strade migliori significano minori tempi di spostamento, mentre le piste ciclabili e ciclopedonabili aiuteranno la mobilità sostenibile garantendo il massimo della sicurezza possibile.

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