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La montagna ha partorito il topolino, pure cieco

ECONOMIA E POLITICA - 15 02 2019 - Comitato per la razionalizzazione linee alta tensione

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Dalla stampa abbiamo appreso che finalmente Terna dopo 16 anni, a seguito delle nuove interlocuzioni con la Regione Lombardia e la Provincia di Sondrio, darà avvio alla realizzazione della fase B, con un anticipo di interramenti nel tratto tra Grosio e Tirano.

Noi, diversamente dall'assessore regionale alle Risorse energetiche Massimo Sertori e del presidente della Provincia Elio Moretti, non esprimiamo grande soddisfazione anzi rimaniamo diffidenti e preoccupati e consigliamo ai ns. rappresentanti un po’ di cautela.

Non vorremmo essere delle cassandre ma è dal lontano 2003 che attendiamo che sia dato seguito all”Accordo di Programma” firmato da tutti, comprese Regione e Provincia ma mai rispettato.

 

Solo la nascita del “Comitato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione”che con le sue iniziative ha riproposto l’annosa problematica e risvegliato Terna dai sonni tranquilli in cui si era assopita sognando fantomatici scenari tanto da dichiarare:

«La parte A degli accordi della Robbia-San Fiorano è stata realizzata ora siamo impegnati in quella B. È vero che poteva essere più celere, ma ne sono cambiate di cose in questi anni nel settore elettrico. Non è stato tempo perso quello che è passato, ma tempo dedicato allo studio delle nuove tecnologie che si tramuterà in vantaggi poi per il territorio e per gli interventi che realizzeremo in Valtellina».

 

Bene, tutto bene quello che finisce bene o meglio comincia.

Dal momento che il Comitato non è un organo politico e non è in campagna elettorale, ma è tecnicamente competente,vuole fare un po’ di chiarezza in quella lotteria di numeri e attività che un po’ confusamente sono stati pubblicati a mezzo stampa.

Come si è detto, la fase A anche se minimale in Valtellina rispetto alla Valle Camonica, è stata terminata in grave ritardo.

 

La fase B (veramente impattante) non è mai stata iniziata a fronte di un cronogramma che vedeva il termine lavori nel 2014.

Volendo rimanere nel Tiranese, perché la situazione in bassa Valtellina ed in Valchiavenna è ancora più grave, consultando gli schemi unifilari della rete elettrica nazionale sono in estrema sintesi due le possibili soluzioni:

  1. Interramento di tutte le linee esistenti a 220 KV da Grosio e Tirano con la realizzazione della cabina a 380 KV a Tirano e il proseguimento della stessa verso Verderio.

oppure

  1. Realizzazione di una linea in cavo a 380 KV da Grosio a Tirano e il proseguimento della stessa verso Verderio.

 

Nessun nuovo ecomostro deve essere assolutamente realizzato nei comuni di Mazzo, Grosotto e Grosio, ne tantomeno sul Mortirolo dove le linee a 220 KV che attualmente transitano dovranno essere smantellate.

 

Sono stati istituiti ben due tavoli tecnici e sarà garantito il coinvolgimento dei territori, auguriamo buon lavoro a chi prenderà parte ai lavori, sui quali peraltro promettiamo di vigilare molto attentamente.

 

Invitiamo inoltre i ns. rappresentanti a non trascurare il tema delle compensazioni economiche che Terna dovrà riconoscere al territorio per le servitù di elettrodotto che rimarranno in esercizio quantificabili in un migliaio di Km.

 

LA VALTELLINA NON E’ IN SVENDITA

 

Comitato per la razionalizzazione linee alta tensione

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