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Lenti progressive: quando sono consigliate e come abituarsi ad usarle

ECONOMIA E POLITICA - 25 02 2021 - Redazione

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Le lenti progressive costituiscono la soluzione migliore per chi ha sia difficoltà nella vista da lontano che in quella da vicino. In particolare, sono consigliate per alcune patologie oculari come la presbiopia, ovvero una condizione che inficia la capacità di messa a fuoco del cristallino. Grazie a questo tipo di lenti, infatti, si possono effettuare diverse attività che richiedono la visione da lontano (come la guida oppure vedere un film al cinema), da distanza intermedia (come l’utilizzo del computer) o ravvicinata (ad esempio le attività di lettura o scrittura o di precisione come, ad esempio, il cucito), senza dover cambiare il proprio paio di occhiali.

 

I benefici delle lenti progressive

Le lenti progressive hanno diversi vantaggi. Esse consentono di poter vedere in modo naturale ma preciso e fluido a tutte le distanze, in modo da avere un confort visivo duraturo, a differenza delle lenti bifocali che venivano utilizzate in precedenza. Inoltre, non presentano nemmeno la linea di demarcazione delle zone di transizione molto antiestetica da vedere, tipica, appunto, delle lenti bifocali. Alcune tipologie di lenti progressive, come i prodotti Varilux di Essilor, in particolare, consentono di tenere la stessa direzione dello sguardo per qualsiasi distanza di visione e quindi permettono di non dover muovere il capo per mettere a fuoco alcuni oggetti a diversa distanza.

 

Adattarsi alle lenti progressive

A volte non è facile adattarsi all’utilizzo delle lenti progressive, poiché il potere di visione cambia in modo graduale per consentire di mettere a fuoco da lontano e da vicino. Proprio per questo, potrebbero esserci alcune problematiche durante i primi giorni di utilizzo, specialmente nel salire e scendere le scale, poiché queste lenti potrebbero provocare mal di testa, vertigini, nausea, distorsione nella visione periferica ecc. Per abituarsi più in fretta all’utilizzo delle lenti progressive, è necessario in primo luogo utilizzarle con frequenza, senza cambiarle con gli occhiali monofocali, tranne se non è strettamente necessario. Inoltre, è fondamentale scegliere una montatura confortevole, in grado di adattarsi al viso e alle attività che si svolgono durante il giorno, magari chiedendo aiuto all’ottico nella scelta. In più, esistono alcuni esercizi che possono essere svolti, ad esempio si può puntare un oggetto come se si volesse osservare la punta del proprio naso. È fondamentale anche imparare i movimenti principali per avere una visione ottimale, ad esempio muovendo la testa per mettere a fuoco gli oggetti; e soprattutto occorre tollerare la sensazione di fastidio, che può essere avvertita i primi giorni di utilizzo.

 

Quando scegliere le lenti progressive

Le lenti progressive sono consigliate specialmente in età avanzata, intorno ai 45 anni. Infatti, l’occhio tende a perdere la sua elasticità e di conseguenza la capacità di mettere a fuoco correttamente gli oggetti a diversa distanza. Alcuni segnali indicano la necessità di cambiare il proprio paio di occhiali, ad esempio quando si avverte la necessità di allontanare il libro dalla propria vista mentre si legge, o quando si strizzano gli occhi mentre si guida, o ancora se si avverte stanchezza mentre si sta al pc. Tutti questi fattori indicano la presenza di una problematica che va risolta, e ciò può essere fatto con due paia di occhiali diversi oppure con le più comode lenti progressive.

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