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L’Italia sale sul treno dell’accordo europeo sulla blockchain

ECONOMIA E POLITICA - 26 10 2018 - Redazione

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Quasi tutta l’Europa aveva sottoscritto ad inizio 2018 l’accordo per lo sviluppo e lo studio congiunto di varie iniziative riguardanti la tecnologia blockchain all’interno del Vecchio Continente. Addirittura Grecia e Cipro erano già dentro l’accordo mentre il vuoto di potere dei primi mesi dell’anno aveva lasciato ai margini l’Italia. A fine settembre però, c’è stata l’adesione a questa iniziativa europea che mira a non perdere questo importante treno legato ai nuovi processi correlati alla blockchain.

 

Il Vice Ministro del Consiglio Di Maio, nonché Ministro dello Sviluppo economico e Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, ha così annunciato l’adesione dell’Italia alla European Blockchain Partnership; un settore, quello della blockchain, a sua volta collegato ad un altro piatto molto invitante, ovvero il mercato delle cryptocurrency. Per poter essere sviluppata, la tecnologia blockchain ha la necessità di utilizzare criptovalute come bitcoin, ethereum, ripple, ecc…, ma questa è solo la punta dell’iceberg.

 

La blockchain (o catena di blocchi) è la tecnologia che sta alla base delle criptovalute come bitcoin; essa nasce per eliminare gli intermediari nelle transazioni permettendo di effettuare operazioni criptate completamente anonime e archiviando le stesse in un registro pubblico distribuito in rete. Si forma così una catena di blocchi di dati riferiti ad ogni transazione che devono essere verificati. L’approvazione da parte della rete è il meccanismo di garanzia che

rende l’operazione sicura, unica e non a rischio frode o duplicazione.

 

La materia blockchain - come anche tutto ciò che riguarda bitcoin e le altre monete virtuali - è ovviamente molto complessa e per questo evitiamo di andare oltre ad una definizione di base come quella presentata sopra; proprio perché siamo agli albori di una tecnologia dalle grandi potenzialità, oltretutto priva di regolamentazione, l’Europa cerca di essere aggiornata e coinvolta fin da subito.

 

L’accordo di partnership tra gli stati dell’Unione ha l’obiettivo di evitare un mosaico di approcci al tema da parte delle singole nazioni. Lo scambio di esperienze e le competenze nel campo della tutela della privacy e dei dati personali, ma anche il supporto alla nascita di nuove iniziative commerciali a beneficio dei cittadini dell’Unione, saranno l’oggetto di attenzione dei 300 milioni di Euro che saranno stanziati dall’Unione entro il 2020. Il primo obiettivo concreto sarà quello di definire un gruppo di servizi pubblici transfrontalieri che,

tramite l’utilizzo della blockchain, potrebbe avere un upgrade di qualità nell’erogazione dei servizi stessi.

 

Il mercato delle cryptocurrency ringrazia ovviamente questa importante iniziativa che prepara il terreno a nuove opportunità di business che vedranno nelle stesse criptovalute l’olio capace di fare girare adeguatamente il motore della blockchain. Tutta da verificare la possibilità che la maggiore domanda di utilizzo della tecnologia blockchain si possa tradurre in futuro nell’aumento delle quotazioni delle principali cryptocurrency.

 

Quello che è certo è che una rivoluzione tecnologica che in molti assimilano a quella di internet di fine secolo scorso, è partita dando il via ad un processo irreversibile di innovazione che offrirà una nuova spinta a tutta l’economia mondiale. Con la EBP l’Europa sarà un attore importante di questo processo a livello mondiale.

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