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Nasce il marchio "Terra alta di Valtellina"

ECONOMIA E POLITICA - 24 05 2017 - Lnews

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/Marchio "Terra alta di Valtellina"

"Un progetto innovativo che punta a valorizzare le produzioni piu' complicate, di quell'agricoltura e  zootecnia 'eroica', in un contesto dove mediamente c'e' grande capacita' di promuovere il prodotto". Lo ha spiegato l'assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia, Gianni Fava, intervenendo oggi alla presentazione di "Terra Alta di Valtellina", progetto di valorizzazione dei prodotti agroalimentari ed artigianali provenienti da attivita' valtellinesi realizzate a piu' di 700 metri.

 

Sono intervenuti Plinio Vanini, fondatore de 'La Florida', Mario Rabbiosi, Latteria sociale di Mellarolo, Valgerola (Sondrio), Cristian Borromini, presidente Comunita' Montana Valtellina di Morbegno, e Alberto Marsetti, presidente Coldiretti Sondrio.
 

IL PROGETTO - L'iniziativa punta a consentire la prosecuzione delle coltivazioni dei maggenghi, a offrire al consumatore la
possibilita' di fare scelte di consumo etiche e consapevoli verso i prodotti delle 'alte terre' e a riconoscere una miglior remunerazione a produttori e conferenti in funzione dei risultati. Protagonista del progetto 'Terra Alta' l'azienda agrituristica 'La Fiorida' di Mantello. Da qui parte il progetto di condivisione di un modello di 'filiera corta', con la prima declinazione operativa raggiunta con la Latteria
Sociale di Mellarolo, in Valgerola.



AZIENDA DI SUCCESSO - "Questa e' un'azienda di successo - ha proseguito Fava - che e' riuscita a portare all'esterno i propri
risultati, trasformandoli in messaggi e segnali forti e universali. Si apre a produttori diversi, facendo una scelta etica, coinvolgendo i produttori dell'alta valle, quelli che tutto l'anno mantengono e custodiscono la montagna. Mette a disposizione la propria capacita' di penetrazione nei mercati a produttori che non avrebbero avuto gli stessi spazi e possibilita'". Quello che serve alla nostra agricoltura, ha sottolineato ancora una volta Fava, e' l'organizzazione.
 

GRANDE E PICCOLO INSIEME - "In generale l'agricoltura lombarda non ha bisogno di distinguersi per i livelli dimensionali - ha
aggiunto - quanto piuttosto per la capacita' di organizzazione, che si fa mettendo insieme grande e piccolo. Anche per questo si
tratta di una scelta lungimirante: il progetto da' lustro alla distintivita' dei prodotti. Quello che manca in questo momento, in un mercato che li richiede, sono i prodotti distintivi, che faticano ad arrivare con semplicita' ai mercati. Quella di oggi e' una proposta efficace per far capire a chi non puo' conoscere certi produttori di trovare prodotti una volta definiti di nicchia in un contesto piu' grande, dove si vendono tante cose buone che vengono da chi vive la montagna nel vero senso della parola".

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