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Porte aperte: Utilizzo dei droni in agricoltura

ECONOMIA E POLITICA - 11 09 2017 - fondazione fojanini

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/utilizzo drone in agricoltura valtellina

Venerdì 8 settembre, all’interno della giornata “Porte aperte alla Fondazione Fojanini” dedicata alla vite, ha avuto luogo una dimostrazione pratica sull’utilizzo dei droni in agricoltura. 

 

Queste nuove tecnologie hanno l’obiettivo di migliorare alcune operazioni in campo agricolo in termini di precisione e tempestività, inoltre, nello specifico dei droni, danno la possibilità di meccanizzare alcune operazioni ritenute impensabili da svolgere meccanicamente in contesti estremi come quello valtellinese. 

 

I droni, principalmente utilizzati in agricoltura con l’obbiettivo di realizzare mappe multispettrali per avere indicazioni su eventuali stress idrici o nutrizionali delle colture, stanno acquistando importanza anche per la distribuzione di prodotti solidi e liquidi all’interno delle aree coltivate. Distribuzione di polline, insetti utili ed esche sono solo alcuni degli ultimi impieghi. 
In alcuni paesi non europei vengono, tra l’altro, già impiegati per la difesa antiparassitaria delle colture.
Estremamente interessante quindi potrebbe essere l’utilizzo di questi strumenti per la distribuzione di liquidi e in futuro anche per la difesa fitosanitaria. 

 

La dimostrazione pratica svolta a Berbenno, che conclude un lavoro sperimentale iniziato a giugno, ha avuto proprio quest’obiettivo, mostrare ai partecipanti le potenzialità di questa tecnologia. Il volo, con distribuzione di acqua sulla vegetazione, è stato condotto da Aermatica 3D, società che progetta, sviluppa e industrializza soluzioni basate su DRONI o SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto), con cui è cominciata una collaborazione per perfezionare la strumentazione e calarla nell’ambiente valtellinese. Le valutazioni che sono state fatte interessano la qualità della bagnatura fogliare, la velocità di esecuzione (potenzialmente 3 Ha/h) e i volumi impiegabili (150-300 l/ha). 

 

La legislazione vigente non permette la distribuzione di prodotti fitosanitari perché il PAN (Piano d’Azione Nazionale sull’uso dei prodotti fitosanitari) vieta la distribuzione di tali prodotti con mezzi aerei e i droni, al momento, rientrano nella categoria dei mezzi aerei.  
La speranza futura, vista la scarsissima deriva, la qualità di bagnatura, la completa autonomia del mezzo e la possibilità di operare in ambienti inaccessibili via terra, è che queste tecnologie possano affiancare l’operatore in un’operazione delicata e totalmente manuale, nel nostro areale, come la difesa delle colture da parassiti. La prova, una delle prime effettuate in Italia, vuole gettare le basi per valutare l’efficacia dei droni nel controllo delle malattie, ridurre la fatica del viticoltore e mettere a disposizione una tecnologia che possa attrarre i giovani. Durante l’inverno verrà organizzato un incontro dedicato ad illustrare i risultati della sperimentazione. 

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