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Pronto soccorso Morbegno, PD: “Serve una scelta politica"

ECONOMIA E POLITICA - 28 02 2017 - Pd morbegno

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/pd provincia di sondrio

“La mobilitazione straordinaria di questi giorni, che ha visto attivarsi nella firma e nel sostegno al Comitato spontaneo che si oppone alla chiusura notturna del PS di Morbegno oltre diecimila cittadini, dimostra anche a chi a Milano deve decidere sul nostro futuro una cosa chiara: la Bassa Valle non ci sta a questa scelta scellerata, che rischia di giocare con la pelle delle persone.” ha dichiarato in una nota il coordinatore del Circolo PD di Morbegno e della Bassa Valle, Federico Gusmeroli. “A livello locale è mancata del tutto l’informazione, è mancata una strategia, è mancato il coinvolgimento del territorio, dei suoi cittadini e dei loro rappresentanti: quello di Morbegno è un esempio su come non si fanno i cambiamenti. Per fortuna, grazie anche all’allarme e agli stimoli lanciati nelle scorse settimane, moltissimi cittadini si sono interessati a questo tema e abbiano detto con forza “no” a questo progetto.”

 

“Già nelle scorse settimane come circolo mandamentale del PD avevamo espresso la nostra netta contrarietà al progetto di lasciare il mandamento senza un presidio notturno: ieri sera (domenica, Ndr) ci siamo trovati con iscritti e simpatizzanti in un’assemblea di circolo nella quale, grazie al supporto di Marco Tam e della Commissione Sanità del PD provinciale, abbiamo fatto il punto sulla situazione attuale e sul prossimo futuro.” ha ricordato Gusmeroli. “A breve organizzeremo un incontro pubblico, aperto a tutti, con l’obiettivo di fare chiarezza su cosa comporterà questo prospettato cambiamento e come siamo arrivati fin qua. Da parte nostra continueremo a fare la nostra parte per evitare che il mandamento resti senza un valido presidio sanitario, nell’interesse della salute di tutti i cittadini da Piantedo a Valmasino.”

 

“Ora confidiamo nell’intervento dei Sindaci che han promesso di recarsi a Milano per esigere dalla Regione un passo indietro.” ha concluso Gusmeroli. “Si tratta di una scelta politica in capo a chi governa al Pirellone: o c’è una chiara volontà da parte dei vertici regionali e del principale partito che li sostiene, oppure resterà una richiesta vuota. Per la tanto decantata “sanità di montagna” servono risorse adeguate e un’organizzazione strutturale basata su parametri ad hoc, e non modellata su quanto accade in pianura: la salute, è un diritto fondamentale, sul quale non si può mai rischiare.”

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