MENU

Rincari colpiscono cittadini e imprese: “Situazione insostenibile”

ECONOMIA E POLITICA - 19 01 2022 - Redazione

CONDIVIDI

/calcolatrice

“Imprese agricole e consumatori si trovano, purtroppo, colpiti entrambi dagli effetti di una sequela di rincari senza precedenti e gli effetti dei prezzi di caffè e zucchero – due esempi che ovviamente non dipendono da quanto si produce nel comprensorio valtellinese – ne sono esempio. Più in generale il balzo dei beni energetici si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi che mettono in seria difficoltà tutti i settori dell’economia agricola provinciale”.

 

Lo rimarca il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini, nell’aggiornale il già precario quadro della situazione-rincari che colpisce i costi di produzione nei diversi settori economici e che impattano in maniera preoccupante anche sulle imprese agricole.

 

Una conferma giunge, purtroppo, dai dati Istat relativi all’intero 2021 che a dicembre confermano il differenziale con l’inflazione che sale al 3,9% mentre la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari è minore e pari al 2,9%. Siamo di fronte, sul territorio, ad aumenti che vanno dal 50% in più per l’energia destinata a riscaldare le serre ai costi di logistica e imballaggi, i cui rincari si attestano secondo le prime stime su almeno il 40% in più. “Un aumento di costi destinato a gravare in gran parte sul bilancio delle imprese, dato che è impensabile trasferire aumenti simili sulla vendita al dettaglio: ma nel medio termine, la situazione rischia di diventare assolutamente esplosiva e insostenibile per le imprese del nostro territorio”.

 

Su base annuale evidenziano un aumento dei prezzi alimentari pari ad appena lo 0,6 % molto meno della metà dell’inflazione che è salita al 1,9% sulla spinta dei beni energetici con gli agricoltori che per le operazioni colturali i – spiega la Coldiretti – sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre – continua Coldiretti – l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%).

 

L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Il rincaro dell’energia – continua Coldiretti Sondrio – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Serve – conclude la Coldiretti provinciale – responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle”.

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI