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Startup innovative, un sostegno concreto

ECONOMIA E POLITICA - 03 03 2017 - Redazione

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Sono ad oggi sei le start up innovative delle province di Lecco e Sondrio che hanno dato adesione al progetto a loro specificatamente dedicato da Confindustria Lecco e Sondrio che, per favorirne la nascita e la crescita, consente alle realtà iscritte nella sezione speciale del registro imprese della Camera di Commercio di aderire all’Associazione a costo zero per i primi 4 anni, previo il mantenimento dei prerequisiti stabiliti.

 

Per partecipare all’iniziativa, partita a gennaio 2017, le start up devono infatti rispondere a tre requisiti fondamentali: essere iscritte con lo status di “start up innovativa” alla Camera di Commercio, essere costituite da non più di 48 mesi, avere un fatturato inferiore ai 500.000 euro.

 

“Per sostenere lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali, che vadano ad inserirsi nel tessuto produttivo del territorio portando linfa e idee, abbiamo voluto aprire le porte della nostra Associazione a quelle imprese che, per loro stessa natura, sono non solo  giovani ma hanno nel DNA la vocazione a proporre prodotti o servizi innovativi, ad alto valore aggiunto: le start up innovative - sottolinea Cristina Galbusera, Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio. In questa logica, ai soggetti che scelgono di approfittare dell’opportunità offerta dalla nostra Associazione, garantiamo libero accesso ai servizi”.

 

“Per noi si tratta di un investimento per la crescita del territorio, che anche attraverso questo tipo di realtà acquisisce maggiore vitalità - continua Cristina Galbusera. Le start up che hanno colto e coglieranno il nostro invito, dal canto loro, possono invece contare su consulenza e servizi estremamente qualificati, e fondamentali per la gestione delle attività imprenditoriali, a titolo gratuito”.

 

“Oltre all’accesso ai servizi, che rappresenta l’importante ed evidente vantaggio messo in campo dal progetto, non è di minor interesse l’opportunità, unica soprattutto per imprese giovani, di entrare in relazione con imprese del territorio di diversi settori e dimensioni partecipando ad un’attività associativa molto ricca e variegata - conclude il Presidente Galbusera.

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1 COMMENTI

03 03 2017 16:03

Méngu

E’ possibile pensare a dei giovani che vogliono investire il proprio futuro in agricoltura a favore di un ricambio generazionale per lavori in montagna quali lo sfalcio, la cura dei boschi, la semina di cultore autoctone ecc. ecc. in terreni di privati, naturalmente dati a “ titolo gratuito” poiché andrebbero alla malora se non lavorati ? E’ possibile che un agricoltore con esperienza faccia “ sistema “ con dei giovani per i lavori quali, ad esempio, allevando cavalli, mucche, pecore, capre , conigli, maiali ecc. ? Io credo che nel tiranese ci sia spazio per una tale attività. Tutto questo con una giusta e dovuta remunerazione di chi prende l’incombenza. Guardiamoci intorno ! Scopriremo che ciò è interesse di tutti. Del privato, che in questo modo, riesce a manutenere la sua proprietà e del contadino che ha la terra ( facendo sistema con il privato ) per vivere. Illusione o teoria la mia ? Allora per favore qualcuno mi spieghi il perché o proponga un sistema migliore per tutelare il nostro paesaggio, Coraggio, dibattiamo il problema. Forse qualcuno porterà delle soluzioni o qualche contadino con ingegno interverrà. La Valtellina è bella soprattutto per merito degli agricoltori. Mangiare cibi locali è mangiare da dio e mangiare genuino, non solo per noi, ma anche per i nostri ospiti.