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Viva Gesù

ECONOMIA E POLITICA - 23 08 2017 - Alessandro Rinaldi

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/tutela ambientale

I problemi degli esseri umani sono sempre stati tanti: guerre, carestie, malattie. È proprio affrontando questi problemi che l'uomo è riuscito ad affermare il proprio dominio sul resto della natura e a diventare il "padrone del mondo".

 

Nell'ultimo secolo, l'esplosione demografica e le crescenti necessità della popolazione mondiale hanno fatto rimpicciolire improvvisamente il pianeta.

Da batterio che viveva in simbiosi con il pianeta ospitante, l'essere umano si è trasformato in un parassita ingordo.

Si calcola che nel 2017, per soddisfare le esigenze della popolazione mondiale servirebbero le risorse di 1,7 pianeti Terra. Questo vuol dire che consumiamo più di quello che il pianeta può darci. È come se non lasciassimo il tempo alla Terra di rimarginare le ferite che gli infliggiamo.

 

Questo cancro è più aggressivo nei paesi sviluppati ma la tendenza è crescente in tutto il globo, perché tutti i Paesi ambiscono a svilupparsi.

Oltre al consumo di risorse, le attività umane creano altri grossi problemi, come l'inquinamento del suolo, quello delle acque e il surriscaldamento globale.

Tutti questi sembrano problemi molto seri che non riguardano più solo gli esseri umani, ma l'intero pianeta.

Solitamente, un organismo aggredito da dei parassiti ha due possibilità: soccombere e quindi morire oppure attivare dei meccanismi di difesa che limitino o cancellino la presenza del parassita.

Entrambe le ipotesi non sono per noi auspicabili. E quindi? Che si fa?

 

Alcune autorità, tra cui il Papa, organizzazioni ecologiste e divi di Hollywood cercano di sensibilizzare le persone riguardo ai temi ecologici; la scienza aiuta a rendere più efficienti i processi produttivi limitando l'impatto ambientale; ma tutto questo ancora non basta. È il nostro stile di vita il problema. Come non possiamo pretendere di trovare un lavoro da commesso nel negozio sotto casa continuando a comprare tutto su Amazon, così non possiamo aspettarci di avere il pianeta e l'aria pulita senza ridurre drasticamente i nostri consumi e soprattutto gli sprechi. Il consumismo (atteggiamento volto al soddisfacimento indiscriminato di bisogni non essenziali, alieno da ideali, programmi, propositi) dovrebbe finire. Sarebbe una rivoluzione.

 

Ma cosa succederebbe se davvero tutti riducessimo i nostri consumi? Se per esempio, invece di avere una automobile a testa ne avessimo una ogni 5 persone probabilmente ridurremmo l'inquinamento, ma molte persone perderemmo posti di lavoro perché servirebbero meno operai che producono le auto, meno concessionarie, meno gommisti, meno meccanici, ecc. 

Per questo più che mai serve intraprendere azioni coraggiose e spesso impopolari, pianificare politiche sociali a livello globale e una presa di coscienza da parte dei singoli cittadini del mondo, soprattutto della parte più sviluppata. Le persone dovrebbero capire che la rinuncia alla soddisfazioni di bisogni che spesso non sono reali è un comportamento necessario per il bene di tutti noi e dei nostri discendenti.

 

I romani ci mettevano centinaia di anni a costruire un acquedotto con un incredibile impiego di risorse, ma sapevano che questo era necessario perché, così facendo, le generazioni successive non avrebbero più avuto carenza di acqua, una visione a lungo termine che oggi non si vede più perché i nostri politici non pensano alle prossime generazioni ma alle prossime elezioni.

Nessuno ha la bacchetta magica, ma tutti assieme possiamo fare cose straordinarie.

 

In conclusione, un proverbio popolare recita: "finché ce n'è, viva il re. Quando non ce n'è più, viva Gesù". 

Forse è ora di iniziare a dire: Viva Gesù! 

Prima che sia troppo tardi.

 

Alessandro Rinaldi

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1 COMMENTI

23 08 2017 11:08

Méngu

Gentile Alessandro, ho letto con attenzione la sua lettera. Le cose che scrive sono tutte di buon senso e credo che la maggior parte della gente le condivida. Credo però che noi tutti, per fare un passo indietro nel nostro benessere , nel nostro modo di vivere , siamo un poco titubanti. E’ come per il fumatore incallito togliere la sigaretta di bocca. Troverà mille motivi per continuare a fumare. Di più, coloro che gli stanno appresso impareranno a fumare. Che fare allora ? L’ha detto lei. Viva Gesù; naturalmente per chi crede in lui. Darwin scrive : “E siccome la selezione opera esclusivamente per il bene di ciascun essere , tutti gli arricchimenti corporei e psichici tenderanno a progredire verso la perfezione “. Va da se che non dobbiamo preoccuparci troppo per il nostro futuro poiché esiste un “ Intelligent Design “ che porterà il Mondo alla perfezione malgrado catastrofi, dolori, dolori innocenti, guerre, malattie e via dicendo. L’evoluzione dell’Uomo ha una freccia sola e in un senso. Tutto lavora, nell’organizzazione della Vita, tra l’ordine e il disordine. Ciò che noi ora vediamo come disordine fatto di dolore e sofferenze, può essere ordine che non capiamo. Siamo in un caos che non riusciamo a capirne la direzione. Ora , caro Alessandro, ciò che conviene fare, ed è ciò che è naturale in noi, è quello del Bene e dell’Amore che tende all’infinito in ognuno di noi, anche se non lo ammettiamo. Chi fa il male ha posto il male come oggetto della sua mente, per poter realizzare o ottenere, ciò che lui crede Bene. Quel viva Gesù che lei ha scritto, porta dunque ad un ottimismo drammatico e reale. La vita dell’Uomo sulla terra scomparirà, sarà forse il mondo degli scorpioni e dei vermi, poiché noi siamo provvisori su questo Mondo. Lo dicono i Profeti e lo stesso Gesù che ne ha previsto la fine poiché è da credere che la verità ultima non sia nella materia , ma nello spirito. Lei scrive :” In conclusione , un proverbio popolare recita : finché ce n’è, viva il re. Quando non ce n’è più , viva Gesù” . E’ vero! Quando non ne avremo più lo deciderà Dio. Anzi l’ha già deciso