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Didattica a distanza: il sondaggio della Consulta provinciale degli studenti

SCUOLA - 25 03 2020 - Redazione

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/FOTO D'ARCHIVIO - Il presidente della Cps, Filippo Foppoli, e la vicepresidente Alida Maspes insieme al dirigente Ust Fabio Molinari e alla docente referente Maria Maddalena Ricciardi
FOTO D'ARCHIVIO - Il presidente della Cps, Filippo Foppoli, e la vicepresidente Alida Maspes insieme al dirigente Ust Fabio Molinari e alla docente referente Maria Maddalena Ricciardi

Vista la situazione d’emergenza causata dalla pandemia di COVID-19, la comunità studentesca si è trovata a dover svolgere l’attività didattica interamente online. La didattica a distanza è uno strumento nuovo, mai utilizzato in modo così massiccio prima d’ora.

 

La Consulta Provinciale di Sondrio, volendo assicurare a tutti gli studenti un valido apprendimento durante questa situazione straordinaria, ha proposto in data 20 marzo 2020 un sondaggio online sulla didattica a distanza.
Tra i 700 studenti intervistati, l’81% ha dato un riscontro positivo, il 19% negativo. 


Al quesito «Come ti trovi con le attività proposte?» il 4,7% ha indicato «molto bene», il 30,6% «bene», il 45,7% «abbastanza bene», il 14% «non molto bene», il 3,1% «male» e l’1,9% «molto male». Con la domanda «In cosa consistono le attività?» si è constatato che videolezioni, materiali e compiti scritti e lezioni pre-registrate vanno per la maggiore. Sono stati segnalati anche alcuni metodi alternativi, come lezioni su WhatsApp. Per quanto riguarda la valutazione sono favorite le interrogazioni, sebbene siano stati indicati anche test interattivi. Tra i partecipanti, solo il 45,4% ha ricevuto indicazioni di lavoro da tutti gli insegnanti.
La seconda sezione del sondaggio presentava domande aperte, al fine di permettere agli studenti di esporre perplessità e proposte. Le principali problematiche emerse sono relative al carico di lavoro, paradossalmente maggiore rispetto a quello in situazione di normalità; alla gestione eterogenea dell’attività da parte dei docenti, che talvolta non utilizzano le stesse piattaforme; alla mancanza in alcuni casi di un orario prestabilito.

 

«È confortante vedere che oltre l’80% degli studenti intervistati abbiano dato un riscontro positivo – commenta Filippo Foppoli, presidente della CPS –. Però, come dimostrano i dati raccolti attraverso il sondaggio, c’è ancora da migliorare. Invierò quindi, a nome della Consulta, una lettera ai Dirigenti scolastici, illustrando i dati raccolti e proponendo delle soluzioni. Userò certamente come riferimento il documento stilato dall’UCN (Ufficio di Coordinamento Nazionale delle CPS), contenente varie proposte riguardanti la didattica a distanza. Infine, colgo quest’occasione per ringraziare tutta la comunità della Provincia di Sondrio per i numerosi sacrifici che sta compiendo. Voglio infine esprimere la massima gratitudine e solidarietà da parte della Consulta ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari e a tutti coloro i quali in questo difficile momento si trovano a combattere  in prima linea contro la diffusione del virus. Grazie!»

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