Edifici tiranesi studiati da un'iraniana

Ha scelto i palazzi di Tirano per condurre una ricerca sulla conservazione  del patrimonio artistico in un contesto umano. Sana Yazdani, 29enne iraniana iscritta alla facoltà di architettura dell'università di Teheran, è stata ospite del nostro capoluogo di mandamento durante un periodo trascorso al Politecnico di Milano e ha così avuto la possibilità di visitare il centro storico tiranese e diverse antiche dimore.

Fra l'altro si è incontrata con l'ing. Dario Foppoli che risiede nella casa appartenuta ai suoi avi. L'interesse di Sana si è concentrato sul ruolo degli esseri viventi in relazione al loro ambiente culturale e ne ha tratto significative conclusioni. A suo avviso considerare i patrimoni storici come un tutt'uno con le comunità che li detengono è indice dell'importanza della presenza delle persone nell'ambito circostante con relazione al passato, al presente e pure al futuro. Di fatto il patrimonio culturale vivente consiste in un adattamento delle popolazioni ai cambiamenti esterni con una continuità legata alle proprie esigenze del momento. Questo non avviene con criteri precostituiti, bensì sulla base dell'esperienza maturata dagli abitanti dei luoghi curati da loro stessi.

Di conseguenza il concetto di autenticità non è astratto, anzi diviene parte integrante dell'esistenza e non ha niente a che vedere con gli aspetti superficiali percepiti dai normali turisti, incapaci di cogliere l'essenza di quanto ammirato. La scelta di Tirano non è avvenuta a caso, in quanto vi erano stati avviati degli studi sui monumenti d'interesse della giovane iraniana.    

Guido Monti