MENU

Una gita storica!

SCUOLA - 06 05 2022 - Classi Quinte Credaro

CONDIVIDI

/gita primaria tirano

Finalmente liberi di andare in gita, gli alunni delle classi quinte della scuola primaria di Tirano vanno alla scoperta della Brescia romana. 

 

Mercoledì 27 aprile, noi alunni delle classi quinte dell’Istituto Comprensivo di Tirano, alle ore 06:00 ci siamo ritrovati nel piazzale della scuola dove ci aspettava il pullman, il nostro mezzo di trasporto per andare a Brescia. Dopo esserci organizzati e aver salutato i nostri genitori, siamo partiti in direzione del passo dell’Aprica, con alcune preoccupazioni dato che quel tratto di strada mette sempre a dura prova lo stomaco.

 

Durante il tragitto la maestra ci ha fatto notare gli aspetti geografici del territorio circostante, anche se noi, in verità, avevamo voglia di chiacchierare.  A Darfo, ci siamo fermati per fare la merenda e andare in bagno, per poi ripartire in direzione di Brescia. Una volta arrivati, il pullman ci ha lasciato nella piazza vicino al centro storico, da lì ci siamo mossi a piedi per raggiungere il museo di Santa Giulia.

 

Questo è il museo più importante della città di Brescia, Patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Allestito in un monastero di origine Longobarda ha un’area espositiva di circa 14 000 mq.

Edificato su una superficie occupata in età romana da importanti domus, comprende la Basilica longobarda di San Salvatore e l’oratorio di Santa Maria in Solario, la cinquecentesca chiesa di Santa Giulia e i chiostri.

Al monastero si aggiunge il viridarium una riproduzione del giardino dell’antica Brescia romana: dagli scavi archeologici è stato possibile ricostruire le aree verdi adiacenti alle domus[1], questa zona comprende il teatro e il foro che abbiamo visitato.

Giunti al museo abbiamo subito svolto il laboratorio “La giornata di un bambino romano”. La nostra guida ci ha condotti nei locali dove si svolgono i laboratori e ci ha raccontato la vita e le abitudini di un bambino patrizio della nostra età.

 

Una curiosità che riguarda l’igiene dentale ci ha colpito molto:  i Romani si lavavano i denti con uno spazzolino che aveva le setole ricavate dai peli del maiale. Un altro particolare, che ci ha sorpreso, è stato ascoltare che i bambini maschi patrizi svolgevano le lezioni a casa o a scuola con il loro insegnante privato. Dopo la lezione  eseguivano i compiti assegnati e poi giocavano o con la palla o con le biglie. Invece le bambine restavano a casa con la mamma che  insegnava loro a svolgere le faccende domestiche; dopo, anche loro, giocavano con le bambole di legno molto simili alle nostre Barbie.

 

Infine, divisi in gruppi, abbiamo provato a ricostruire, con del materiale datoci dalla guida,  i locali caratteristici delle domus: triclinium, cubiculum,  atrium, tablinum.

È stato molto interessante e divertente scoprire come vivevano i bambini romani e confrontare la nostra vita con la loro.

Nel secondo laboratorio, una nuova accompagnatrice, ci ha spiegato come gli antichi Romani creavano i mosaici.

 

Solo i Patrizi, cioè le famiglie più ricche, potevano permettersi di abbellire le loro case con i mosaici che erano realizzati con piccoli frammenti di marmo di diversi colori; la maggior parte del marmo veniva trasportata via mare dall’Africa e dall’Asia, grazie a delle navi apposite. La guida, dopo le spiegazioni, ci ha proposto di fare un lavoretto che consisteva nel creare un mini-mosaico, con delle striscioline di cartone bianco, dalle quali abbiamo ricavato le tesserine. Finito il laboratorio siamo andati a vedere le domus dei romani che erano abbellite con stupendi mosaici. Ci ha colpito particolarmente il lavoro minuzioso di questi artigiani: chissà quanta pazienza c’è voluta per realizzare dei disegni così affascinanti!!!

 

Per raggiungere la sala mensa, siamo usciti dal museo di Santa Giulia e ci siamo incamminati verso l’oratorio della Chiesa di S. Cristo percorrendo un breve tratto di strada acciottolata in salita.

Lí, ci è stato messo a disposizione un ampio spazio coperto e organizzato per pranzare.

È stata una bella esperienza perchè non tutti mangiano in mensa e per alcuni si è rivelata una piacevole novità.

Nella sala ci siamo divisi in grandi tavolate e ognuno di noi ha consumato il suo pranzo al sacco: abbiamo mangiato panini, insalata di riso e dolcetti sfiziosi.

Finito di pranzare siamo usciti nel chiostro dove abbiamo giocato e usato i bagni.

Terminata la pausa siamo rientrati presso il museo per continuare la nostra visita turistica.

 

Successivamente ci siamo diretti, attraversando  il Decumano Maximo (oggi Via dei Musei), al tempio Capitolino una delle più grandi costruzioni di Brixia (oggi Brescia). Qui abbiamo scattato la classica foto ricordo sulle scale del tempio dedicato alle divinità Giove, Giunone e Minerva, la cosiddetta Triade Capitolina.

 

L’imponente costruzione fu realizzata nel 73 d.C. sotto ordine dell’imperatore Vespasiano, che decise di premiare i Bresciani, per il loro supporto nelle campagne militari da lui condotte. È ancora possibile visitare le grandi celle con le parti originali in marmo.

Seguendo la guida ci siamo poi recati al teatro romano a pochi passi dal Capitolium.

Qui abbiamo potuto osservare i resti della cavea dove le tribune potevano ospitare fino a  15 000 spettatori (WOW!!!).

Abbiamo scoperto che le donne non potevano fare le attrici, gli uomini invece interpretavano tutti i ruoli indossando delle maschere.

 

I patrizi (le persone più potenti) si sedevano nelle file vicine alla scena (il palco), mentre i plebei (persone meno benestanti) negli ultimi posti in alto, sulle tribune. Se lo spettacolo non era piaciuto, i plebei lanciavano del cibo agli attori e se sbagliavano la mira, la frutta e la verdura arrivava in testa ai patrizi (Ah! Ah!Ah!).

Dopo aver visitato il Capitolium e il Theatrum ci siamo diretti verso il Foro Romano, che era il cuore pulsante della città romana.

In questa piazza si svolgevano tante attività e ogni giorno era molto animata.

 

Abbiamo immaginato le diverse botteghe artigianali, le persone che si rilassavano alle terme (che erano le piscine pubbliche, ai lati della piazza), gli amici che si incontravano nelle tabernae a bere un bicchiere di vino giocando sulle “scacchiere” incise sulla scalinata di marmo, i bambini plebei che frequentavano a gruppetti la scuola sotto i portici, lo “shopping”…

 

In fondo al foro, in piazza Labus, abbiamo potuto vedere i portali di marmo della Basilica che sbucano dalla facciata di una casa in mattoni. La Basilica è un edificio di forma rettangolare, con pilastri a blocchi regolari in pietra di Botticino (il marmo locale). All’interno era presente una grande aula dove si svolgevano i processi, le attività e gli scambi commerciali. 

 

Prima di prendere il pullman per ritornare a casa, siamo ritornati nella sede del museo.

Nel negozio interno abbiamo comprato dei souvenir (matite, penne, cartoline, braccialetti, gomme, calamite) e abbiamo preso del materiale omaggio offerto dal museo.

In un ampio giardino alcuni di noi hanno consumato la merenda mentre altri hanno giocato.

Il viaggio di ritorno è stato particolarmente divertente: abbiamo cantato e ascoltato alla radio la cronaca di una partita di calcio. Al rientro lo stomaco di tutti ha retto, forse per merito del canto!

 

Siamo arrivati a Tirano alle 19:15 sani e salvi! Stanchi, ma felici di aver riconquistato la libertà di ritornare a viaggiare tutti insieme!

 

Classi Quinte Credaro

 

[1] Informazioni dall’opuscolo “Brescia la storia da vedere”

GALLERY

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI