1935: Omobono Tenni al Tuorist Trophy
SPORT E TEMPO LIBERO - 25 04 2019 - Ivan Bormolini
Terra severissima quella dell'isola di Man sul mare d'Irlanda per la storia del motociclismo internazionale. Una competizione che dal 1907, era stata definita spesso una corsa assassina, violenta e dispotica e che nulla aveva a che vedere con quel tourist o turismo motociclistico. In quella gara emergevano soloi veri talenti. I piloti italiani che vi avevano preso parte, senza successo, prima di Tenni erano stati Ernesto Vailati, nel 1913 e Achille Varzi nel 1924. Nessun risultato nemmeno per Erminio Visioli, Terzo Brandini e Guglielmo Sandri. Ugo Prini, dopo un cedimento di nervi, nemmeno prese il via, mentre nel 1927 Luigi Arcangeli sfiorava la vittoria. L'anno prima Nuvolari si rirava a causa di un dito fratturato, tuttavia nella storia dei piloti italiani che avevano gareggiato in quella competizione, si poteva annoverare una prima vittoria. Stiamo parlando di Pietro Gherzi con la Guzzi 250, in quel caso il pilota veniva squalificato dai ferrei commissari inglesi per un infrazione al regolamento. Se avete seguito tutte le puntate di questo nostro “Speciale Losportivo Tiranese”, vi sarà facile immaginare che quella competizione così dura era l'ennesima sfida da affrontare per Omobono Tenni, e così era stato. Il nostro campione era sbarcato sul portile di Douglas e, per quindici giorni, aveva provato dall'alba al tramonto. Da notare è che tra le prestazioni in prova, notevolissima era stata quella che dopo pochi giorni aveva messo in bacheca, ovvero 30 primi e 10 secondi. Il giorno della gara era fissato per mercoledì 19 giugno 1935, prima della partenza l'altoparlante annunciava che nel tratto montagnoso del percorso era calata la nebbia, un'isidia questa non di poco conto nel leggendario Tuorist Trophy: la visibilità era di diociotto metri anche meno. Il fattore nebbia per Tenni, aveva costituito un danno, cadeva al quinto giro ma subito si rialzava e ripartiva, sembravano nulli i danni a pilota e moto. Invece la ruota posteriore poco dopo presentava il suo conto e sulla strada per Ramsey, questa si bloccava. Il centauro si trovava proiettato verso una costruzione, si dice un albergo, aveva evitato i muri di questo ma non una una finestra. Distruggendo i vetri irrompeva in una stanza ed il bilancio che ne conseguiva era di due costole fratturate e qualche ammaccatura. Il pilota veniva trasportato all'ospedale di Duoglas, ma alla fine quella era da segnalare come una giornata tristemente nera per la corsa. Sei gravi uscite di strada ed una, quella di Pirie, era stata addiruttura mortale. Comunque Woods, portava al trionfo la Guzzi 250 e bissava con la 500 un successo, era la prima volta che una moto italiana trionfava in questa competizione. Per quanto riguarda Tenni, dopo qualche giorno veniva trasportato in Italia, esattamente all'ospedale Rizzoli di Bologna, dove opervano i medici Putti e Camurati, professori che già erano intervenuti sul Nuvolari. Diciotto giorni dopo, il 17 luglio Tenni era già in sella. Successivamente la Milano Taranto era alle porte, ma una gravissima ferita che gli era costata la perdita di due dita di un piede lo aveva costretto alla quasi immobilità. Era stato visto sulle rive del lago di Lecco, dove, pieno di fiducia si affidava alla terapia del sole, dopo l'opera dei chirurghi. Diceva: “Non ci sarò né a Milano né a Traranto, sono un disertore, ma ho una speranza che mi conforta, quella di essere pronto per il Tuorist Trophy del 1937. E così era stato, nella prossima puntata vi racconterò la storia di un mito che entrerà veramente nella leggenda del motociclismo internazionale. (Fine settima parte) Ivan Bormolini FONTE: L'antenato di Valentino. Autore Cesare De Agostini. Giunti Giorgio Nana Editore via Claudio Treves 15/17 Italia Valmodrone. Anche le foto sono tratte dalla stessa fonte.
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