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Giuseppe “Bepi” Lanzi cala il tris

SPORT E TEMPO LIBERO - 05 08 2021 - Silvio Mevio

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/bepi lanzi

Il forte e determinato atleta/biker valtellinese, Giuseppe “Bepi” Lanzi, in forza al team brianzolo di patron Emilio Negro Cusa, il Lissone MTB, dopo avere conquistato il podio alla Hero alto-atesina (argento) e alla “piemontese” (oro) Assietta Legend, brilla anche in “casa sua”, ovvero all’Alta Valtellina Bike Marathon 2021 che si è corsa lo scorso 31 luglio (sabato) in Valdidentro, mettendosi al collo un’altra importante e blasonata medaglia, ovvero quella d’oro (il tutto nella sua categoria, ovvero la M7).

 

Lanzi, come sempre (visto e considerato che è già da alcuni anni che partecipa), ha optato per il tracciato più duro, selettivo, impegnativo e tecnico, ovvero il “Marathon” (100 chilometri per un dislivello - in positivo - di oltre 3000 metri3260 per essere esatti e con buona parte dello stesso collocato oltre i 2000 metri di altitudine); il suo “final - time” è il seguente: 5h.32’45” (68° assoluto); ogni aggiunta è superflua!

Siamo riusciti ad intercettarlo al termine della race alto-valtellinese (e prima di partire per la Sardegna – da Sondrio – in mountain bike); queste le sue parole.

 

“Innanzitutto (anche dopo dodici edizioni), complimenti per l’organizzazione; sempre al top! Dopo cinque minuti dalla partenza, ho subito capito – sottolinea Bepi Lanzi - che la gamba c’era e ho preso il mio ritmo che mi ero imposto. Sul lungo falsopiano (Decauville) che conduce alle Torri di Fraele (la porta naturale dell’omonima vallata, dove sono collocati i bacini artificiali di Cancàno e Fraele), questa mia convinzione si è - ulteriormente - rafforzata e così per buona parte della race (che ho condiviso con il mio amico di avventura, il valtellinese Alex Negri: che – tra l’altro - poi ha ottenuto uno splendido argento nella M3; complimenti) sono arrivato fino ad Arnoga, da dove è iniziato il secondo step agonistico”.

 

“Ho avuto solo un problema – aggiunge Giuseppe Lanzi - di salto catena verso l’85° km. (oramai ne mancavano pochi all’arrivo: solo quindici chilometri) sul single - track che portava alle piste da sci sopra Isolaccia, in Valdidentro, facendomi perdere solo un paio di minuti che – a seguire - mi sono portato fino al traguardo di Rasin, il quartiere generale della riuscitissima manifestazione sportiva che ha fatto segnare ben 2000 partenti, nonostante i molteplici protocolli anti – COVID – 19. Una gara direi molto dura, selettiva e impegnativa, ma che dà sempre grandi soddisfazioni perché c’è un po’ di tutto: salite impegnative, single - track tecnici e guidati, alternati a tratti - in discesa - molto veloci e che non ti consentono un attimo di tregua e soprattutto di portano ad essere sempre concentrato; insomma, una votazione da uno a dieci: dieci più cum magna laude”.

 

“Alla fine – conclude Bepi Lanzi – dopo ben oltre cinque ore di pedalata, ho tagliato il traguardo con un tempo di tutto rispetto (5h.32’45”) e che - alla mia età (sessanta anni) - è più che significativo; ora mi aspetta – tanto per non farci mancare nulla – una bella pedalata (defaticante), in giro per la nostra spettacolare Italia (ovviamente in mtb - bike) in un viaggio meraviglioso, seguendo piste ciclabili, sentieri e tratti su strada: l’obiettivo, la blasonata Sardegna (con partenza da casa mia, Sondrio), unitamente ad un mio amico (Dario) e dopo avere percorso circa settecento chilometri”.

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