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Il bormino Majori in partenza per la “G4 Expedition 2018”

SPORT E TEMPO LIBERO - 08 06 2018 - Silvio Mevio

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/Marco Majori
Al centro Marco Majori

A distanza di sessant’anni (1958 - 2018) un “team” tutto italiano ritorna in Asia per “tentare” di scalare una montagna che ha visto – in cima – solo quattro spedizioni!

 

Bormio (Sondrio) – Partiranno domenica prossima, 10 giugno 2018, dall’Italia i componenti della “G4 Expedition 2018” che ripeteranno la via tracciata sessant’anni prima (1958 - 2018) dalla spedizione del C.A.I. (Club Alpino Italiano) e che ha visto in vetta Walter Bonatti e Carlo Mauri (6 agosto 1958). Tra questi anche il “bormino doc” Marco Majori, unitamente al capo spedizione il maggiore Valerio Stella, Marco Farina e Maurizio Giordano (entrambi caporalmaggiore dell’Esercito Italiano) e la guida alpina Daniele Bernasconi.

 

Abbiamo avvicinato Marco Majori (trentaquattrenne ingegnere, guida alpina militare, maestro di sci alpino e di alpinismo e guida alpina) al termine della recente conferenza stampa nella sua adorata “Magnifica Terra”, ovvero Bormio (presso l’accogliente e conosciutissimo “agriturismo Rini” dell’amico Simone) e con lui abbiamo focalizzato alcuni “passaggi” su questa spedizione alpinistica che si svolgerà da metà giugno ai primi di agosto 2018 sul Karakorum che rappresenta un “blasonato” gruppo montuoso situato a nord-ovest della catena montuosa dell'Himalaya e diviso da questa dalla “fossa” del fiume Indo; forma per circa 450 km il confine tra il Kashmir e la Cina!

 

Da ricordare che - oltre ai molti giornalisti presenti - era presente anche l’avvocato Angelo Schena di Sondrio in qualità di “past- president” della sezione valtellinese del C.A.I. Sondrio, presidente della fondazione “Luigi Bombardieri” di Sondrio, nonché presidente della sezione di cinematografia e cineteca del C.A.I. centrale.

 

La parola a Marco…

<<L’idea di provare a ripetere questo “mitico spigolo” nasce – nella mente - del mio commilitone ed amico Marco Farina, cuore pulsante della Sezione Militare d’Alta Montagna (S.M.A.M.) dell’Esercito Italiano e di diritto tra i più forti alpinisti italiani. Stiamo parlando di una spedizione “commemorativa” anche se, ci siamo resi conto dell’anniversario (prima scalata 6 agosto 1958) solamente dopo (sessant’anni: 1958 – 2018); quando abbiamo deciso di scalarla, l’abbiamo fatto perché ci piaceva la montagna, eravamo affascinati dalla linea molto particolare; una motivazione questa che, non ce ne vogliano gli amanti delle date e delle ricorrenze, ci sembra molto più interessante!

 

Scalare una “montagna” (il Gasherbrum IV) per ricordarne la prima salita è certamente molto bello, oltre che ricordare i primi salitori (Walter Bonatti e Riccardo Cassin) capendo la bellezza della linea che hanno tracciato racchiude in sé una bellezza ancora più grande!

 

Con me, oltre a Farina, Giordano ed il nostro capo - spedizione Stella … anche il conosciutissimo alpinista e guida alpina, il lecchese Daniele Bernasconi (uno degli “himalaysti” italiani più forti e preparati, con al suo attivo Annapurna e Makalu) che ha commentato ironicamente la nostra richiesta: “Mi hanno voluto lo stesso … anche se sono obiettore di coscienza”.

 

Il forte Ragno di Lecco ha però accettato di buon cuore la sua partecipazione alla nostra spedizione aggiungendo che: I meravigliosi ragazzi dell’esercito italiano sono stati così gentili da chiedermelo che non potevo dire di no; poi l’obiettivo è molto interessante”.

 

Il nostro gruppo vuole realizzare la prima ripetizione” (6 agosto 1958) della via seguita da Walter Bonatti e Carlo Mauri su una montagna che, in sessant’anni ha visto solamente quattro spedizioni raggiungerne la vetta.

 

Una meta “non convenzionale” … ma affascinante, soprattutto per la bellezza della montagna (conosciuta anche con il termine “la montagna di luce – la parete scintillante”); una piramide dalla punta mozzata che accompagna - in verticale e sullo sfondo - gli ultimi giorni di cammino verso il conosciutissimo “Concordia”, da cui poi si accede al campo base.

 

La scalata (salita) prevede il classico “stile alpino”, ovvero “andare veloci”, per portare a casa una bella e importante via (cresta Nord - Est); una delle più importanti e affascinanti del Karakorum e lo diciamo con pochi dubbi! Una via – comunque – tosta e difficile su una bella montagna, di certo un’esperienza da seguire!

 

Il “GIV” (7925 metri) è una montagna del gruppo dei famosi e conosciuti “Gasherbrum”; è situato nella catena montuosa del Baltoro - Muztagh (sub - catena del Karakorum), localizzata al confine tra Cina e Pakistan, nella regione del Gilgit – Baltistan; il gruppo è composto da sette cime principali con un’altezza compresa tra i 6900 e gli 8000 metri e oltre.

 

Vorrei concludere questa bella “chiacchierata” con una frase del mitico alpinista Walter Bonatti … e ci auguriamo che dall’alto del Cielo possa “guardarci”, “proteggerci” e soprattutto “illuminarci” durante la nostra “scalata”.

 

La montagna, se praticata in un certo modo, è una scuola indubbiamente dura, a volte crudele, ma mi ha insegnato a non barare, ad essere onesto con me stesso e con quello che facevo” … >>.

 

Silvio Mevio

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