MENU

Paola e Marco, una coppia sportiva da record

SPORT E TEMPO LIBERO - 30 03 2017 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/Paola Mazzella e Marco Mosconi

Paola Mazzella e Marco Mosconi, sposati dal giugno del 1992, sono una coppia sportiva a tutti gli effetti, praticano diversi sport singolarmente e insieme. Abbiamo dunque deciso di raccontare la loro storia di sportivi tiranesi.

 

Come unite il lavoro la famiglia e la passione per lo sport?

Per poter praticare i nostri sport, cerchiamo di organizzare i tempi della giornata al fine di ottenere momenti liberi da dedicare alle nostre passioni. Tutto questo ovviamente senza sottrarre l'attenzione dal lavoro e dalla vita familiare.

 

Quanto tempo dedicate settimanalmente allo sport?

Per quel che mi riguarda - afferma Paola – cerco di dedicare almeno due ore al giorno allo sport, ritaglio nella settimana del tempo per la corsa, il nuoto, la bicicletta e lo spinning.

Per me fare quotidianamente attività sportiva significa, oltre ad un corretto mantenimento della forma fisica, staccare la spina dal lavoro e da altri fattori, insomma un modo per liberare la mente; sono stata definita “endorfinica”, questo penso la dica molto lunga.

Essendo un appassionato di ciclismo sia su strada che in mountan bike - ci dice Marco – devo dire che il tempo da dedicare a queste mie passioni dipende molto dalla stagione; ovviamente in primavera e in estate le uscite sono sempre più frequenti, ma anche nelle altre stagioni l'allenamento non manca. Io lavoro in un ufficio ed è per questo che prediligo fare sport all'aria aperta, questo mi aiuta moltissimo a scaricare la fatica mentale.

 

Sport singolarmente, ma anche in coppia; parlateci di questo aspetto?

Ci piace moltissimo praticare sport sia a livello individuale che in coppia; fino a qualche tempo fa seguivo Marco nelle uscite con la mountan bike, ma ho deciso di abbandonare questa disciplina dopo una caduta che poteva rivelarsi abbastanza pericolosa per la mia salute.

Oggi usciamo insieme con le bici da corsa, organizzando gli obbiettivi da raggiungere durante la stagione.

 

Chilometri, allenamento e obbiettivi da perseguire; parlateci di questo 2017 in tal senso?

Lo scorso anno io ho percorso circa 8000 km in bicicletta di cui 1500 in mountain bike, mentre Paola 5000 in bicicletta: direi un buon passo. Tutto questo ci è servito, unito all'allenamento tuttora in corso, a maturare l'obbiettivo primario di quest'anno, ovvero il giro della Corsica in bici da corsa che faremo a giugno. Ovviamente anche per il resto della stagione estiva non mancheranno uscite di coppia ed individuali verso varie mete che stiamo ancora studiando e valutando.

 

Mi sembrate molto affiatati e motivati, cosa consigliereste a chi vuole avvicinarsi ad una disciplina sportiva?

Io - prosegue - Marco faccio sport sin da giovanissimo, ho una lunga esperienza, e dico, a chi si vuol avvicinare ad una disciplina sportiva, di tener conto di diversi fattori, quali per esempio l'età anagrafica e la forma fisica.

Ovviamente non ci può mai avventurare, tuttavia per me la pratica di uno sport non ha età, occorre però approcciarsi con determinate regole e determinati percorsi da seguire. Chi vuole iniziare a fare sport lo deve fare in primo luogo con la mentalità di fare qualcosa che gratifica, piace, fa stare bene e deve essere un divertimento e, lo ribadisco, senza mai voler andare oltre il proprio limite.

 

A causa di un serio infortunio (frattura di tibia e perone), già a 18 anni mi sono trovato costretto a mettere da parte qualsiasi velleità agonistica.

Perciò, ora che ho passato i 50, penso soprattutto al benessere psico-fisico ed al massimo accetto sfide con me stesso, cercando magari di migliorare le mie performance nonostante il passare degli anni.

L'agonismo preferisco lasciarlo ai giovani oppure rimane confinato nelle piccole goliardiche sfide che ci lanciamo fra amici.

Condivido - dice Paola – tutto quello che Marco ha affermato, però io amo l'agonismo, la preparazione di una gara deve essere mirata a raggiungere il massimo obbiettivo finale, tutto ciò però senza mai scordare fattori importanti come appunto il benessere fisico e mentale. Credo, anzi, ne sono certa, che nel fare uno sport ci si debba divertire e dico a chi si vuole approcciare ad una disciplina di ascoltare il proprio corpo, la propria mente e se poi la cosa piace la passione aumenta col tempo.

 

Cosa dice vostra figlia di voi?

Bella domanda...

A volte ci guarda come se fossimo dei pazzi, ma in modo assolutamente benevolo.

In questa fase della sua vita sta privilegiando gli studi. Dopo un'esperienza agonistica di buon livello nel nuoto, da qualche tempo sta praticando pallavolo e frequenta la palestra.

La bicicletta non ha mai destato il suo interesse, se non come semplice e comodo mezzo di trasporto per gli spostamenti urbani

 

Questo vi dispiace?

Assolutamente no, teniamo a dire che negli anni abbiamo cercato di coinvolgerla nella pratica di diverse discipline sportive sia sulle piste da sci che in bicicletta, ma non abbiamo mai forzato la mano, l'abbiamo sempre lasciata libera di fare le sue scelte e di questo ne siamo orgogliosi, non manca certo di regalarci altre soddisfazioni.

 

Ora veniamo a qualche domanda individuale. Marco, parlaci della tua esperienza di sportivo sin da ragazzo?

Ho sempre giocato a calcio nell' U.S. Tiranese, prima come giocatore e poi come allenatore; purtroppo l'infortunio alla gamba di cui ho parlato prima mi ha imposto di smettere con l'attività calcistica; peccato perché avevo sostenuto un provino per l'Inter. In precedenza avevo praticato la corsa campestre anche se la bicicletta mi ha sempre affascinato.

Infatti poco dopo il matrimonio ho iniziato a fare delle uscite in mountain bike, ma in quel periodo Paola non mi seguiva e alla fine ho rinunciato fino all'età di quarant'anni quando c'è stato un cosiddetto ritorno di fiamma per la bici da corsa e per le uscite sia in coppia sia a livello individuale come avviene tutt'ora.

Nel 2012, personalmente, ho riscoperto la mountan bike e da lì ho iniziato a fare ulteriori esperienze con questo modo di vivere la bicicletta, assolutamente differente per tempi e ritmi dalla bici da corsa.

Sempre con la mountan bike, ho frequentato alcuni corsi specifici che mi hanno permesso di divenire prima istruttore e poi giuda ciclo turistica.

 

A proposito di bici e mountain bike, come vedi la situazione in Valtellina anche da un aspetto di turismo della bicicletta?

A mio avviso abbiamo un fortissimo potenziale poco sfruttato. Questo aspetto andrebbe ulteriormente migliorato. Se si analizzano certi percorsi questi si rivelano poco idonei alle famiglie che vogliono venire in valle per godere di questo sport, questi tracciati vengono affrontati solamente da chi ha già una notevole esperienza soprattutto per ciò che concerne la mountain bike.

Il Sentiero Valtellina invece è un ottimo percorso su cui puntare, ma occorre impegno per garantirne la costante manutenzione e per offrire servizi collaterali che oggi sono assenti. Penso a punti di ristoro, di approvvigionamento d'acqua, servizi igienici, oltre che a punti di assistenza meccanica, tanto per fare degli esempi. Mentre sul versante della segnaletica, nella scorsa stagione si sono registrati dei notevoli miglioramenti. In ogni caso basta recarsi all'estero, come in Francia ad esempio, per accorgersi che ci sono ulteriori spazi per fare di meglio

 

Quali sono i tuoi obbiettivi?

Ad inizio stagione si parte sempre con il pensare a degli obbiettivi da raggiungere: percorsi nuovi da affrontare oppure giri che l'anno prima non si è riusciti a fare. L'obbiettivo di quest'anno, come ripeto, è il giro della Corsica, ma sicuramente non mancheranno anche altre uscite su varie parti del territorio. Insomma, l'obbiettivo è sempre quello di fare più chilometri divertendosi, ritengo che la bicicletta sia il mezzo migliore per vedere e conoscere il mondo.

 

Ora Paola, veniamo alla tua passione per lo spinning, com'è nata e quali livelli hai raggiunto?

A dire il vero il tutto è nato in modo simpaticissimo, quando Gianni Pensini ha deciso di aprire la palestra Planet 11; ovviamente ha messo in atto tutta una serie di corsi tra cui lo spinning. Sapendo che questa pratica sportiva poteva piacermi e conoscendo la mia passione per la bici, mi ha contatto chiedendomi se ero disponibile a fare un corso per poter successivamente insegnare spinning in palestra.

Ho accettato molto volentieri questa proposta, anche perché conoscevo già questo sport, e mi interessava. Sono andata a fare il primo corso ed ho iniziato a praticare ed insegnare spinning negli anni. E' poi stato un crescendo, nel senso che sono divenuta istruttrice Star 1, e successivamente Star 2 e 3; quest'ultimo grado è il massimo livello che un istruttore può raggiungere.

Successivamente ho partecipato ad una selezione all'interno del Team Italiano divenendo per qualche tempo rappresentante per la Lombardia.

Posso dire che, nonostante la passione, quest'impegno a livello regionale stava divenendo per me troppo gravoso per cui ho rinunciato a questa carica tornando ad essere Star 3.

 

Come sta crescendo lo spinning in valle?

Devo dire che sta crescendo molto bene in tutta la nostra valle: i numeri fanno davvero capire l'interesse che c'è verso la pratica di questa disciplina sportiva. Sono sempre più le persone che che si approcciano a questo modo di fare sport: da Sondrio, dov'era partito il tutto, oggi si fanno corsi a Tirano, a Morbegno, Grosio e a Bormio.

 

Bici e spinning, come coniughi il tutto?

Ma, devo dire che in inverno o comunque nei mesi che si prestano poco alle uscite in bicicletta, lo spinning ha il sopravvento tra i miei sport, poi ovviamente con l'arrivo della bella stagione calo il ritmo con lo spinning e aumento molto con la bici. 5000 Km in una stagione come quella passata mi sembrano un buon obbiettivo raggiunto.

 

Paola, spinning e beneficenza, come' è nata questa unione?

E' nato tutto quasi per caso tra un incontro tra me e la Dottoressa Maria Paola Cremonesi, psicologa che lavora anche presso la Lilt di Sondrio. Lei era una mia allieva ai corsi e così si è deciso di unire il piacere di fare questo sport al piacere di fare della beneficenza proprio alla Lilt di Sondrio. E' nata così la LILT SPINNIG, una manifestazione che nelle precedenti tre edizioni presso la palestra Planet 11 ha riscosso un successo che è andato crescendo.

Adesso, domenica 2 aprile, ci sarà la quarta edizione al palazzetto dello sport di Aprica; a partire dalle ore 10.00 ci saranno le prime due ride del mattino e successivamente altre due al pomeriggio.

Ricordo che negli anni precedenti i fondi raccolti hanno contribuito all'acquisto di moderne macchine o strumenti indispensabili nella prevenzione dei tumori femminili e maschili, da parte della Lilt di Sondrio. L'invito dunque è aperto a tutti.

GALLERY

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI