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Stage di formazione per il minirugby

SPORT E TEMPO LIBERO - 01 05 2023 - Aldo Simonelli

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/stage Rugby Sondalo

Nel week-end 29 e 30 aprile i giovani rugbysti valtellinesi di Sondalo e Sondrio hanno partecipato ad uno stage formativo diretto da Marzia Gazzetta, preparatrice atletica che già aveva collaborato con Rugby Sondalo e Sondrio nell’estate scorsa. Allo stage hanno partecipato una trentina di ragazzi tra i 10 e i 14 anni che nei due giorni hanno avuto modo di sperimentare metodi di allenamento e di preparazione di alto livello, utili per accrescere le loro conoscenze e le loro capacità. E’ stata una due giorni molto impegnativa che ha visto coinvolti anche i genitori dei ragazzi che si sono adoperati per preparare la cena del sabato sera ed il pranzo della domenica, partecipando attivamente alla riuscita dello stage formativo. Alla fine i ragazzi erano soddisfatti e consapevoli che, nonostante la fatica e il duro impegno richiesti, il lavoro in allenamento, se fatto bene, alla fine ripagherà e poi si tradurrà sul campo in risultati positivi. Felici anche i genitori che hanno potuto assistere al lavoro sul campo e poi stare vicini ai loro ragazzi nei momenti conviviali.

 

Alla fine dello stage abbiamo fatto due chiacchiere con Marzia Gazzetta, mezzofondista azzurra negli anni ’90 ed ora collaboratrice, ma lei preferisce definirsi “aiutante”, della Federazione Italiana Rugby e della Federazione Italiana Atletica Leggera.

 

Ho avuto modi di assistere al tuo intervento durante questa due giorni, un vulcano che può eruttare lapilli incendiari ma anche una valanga di idee e concetti innovativi.

Io stessa ho fatto atletica in gioventù per dimostrare a me stessa di essere viva dopo una infanzia non facile. Ad alcuni posso anche non piacere perché non uso mezzi termini e dico sempre ciò che penso. Attraverso lo sport sono riuscita a trovare me stessa ed è quello che cerco di trasmettere ai ragazzi. In un gruppo come il vostro non tutti diventeranno grandi campioni, c’è una grande disomogeneità fisica e caratteriale ed il mio lavoro consiste proprio nel dare ad ognuno gli strumenti e le motivazioni idonee per permettere loro esprimere al massimo il proprio potenziale.

 

Quindi disciplina e massima applicazione nella fase di preparazione

Nella mia attività di aiuto alle società ed agli atleti che me lo richiedono cerco di riportare il frutto dei miei studi e della mia esperienza. Io lavoro molto sul corpo, sui movimenti, sulla postura  cercando di estrarre il meglio da ogni ragazzo coinvolto. Faccio un esempio tipico in una squadra di rugby: se io ho un pilone non pretenderò che mi faccia i cento metri in tot secondi ma lavorerò sul suo potenziale nello spazio breve. Gli insegnerò a sfruttare al massimo il suo potenziale negli ultimi venti metri e ad essere reattivo per riuscire a fare una serie di scatti brevi per portare avanti il pallone e guadagnare spazio. Lo sport è musica dico loro ed uno scatto nel breve spazio deve essere per loro come un attacco dei “Metallica”: rapido e folgorante.

 

Quindi non solo lavoro sul corpo ma anche sulla mente

Esatto, mi sto laureando in Psicologia dello Sport e ritengo che anche il lavoro sulla mente sia fondamentale. E’ importante per un atleta che si allena avere coscienza dei propri mezzi e dei propri limiti. Per ottenere i risultati bisogna fare fatica ed impegnarsi al massimo nella fase di preparazione. Un atteggiamento positivo permetterà ad un atleta di superare la difficoltà momentanea anche con uno sforzo mentale.

 

Tu sei abituata ad avere contatti con paesi come la Nuova Zelanda e la Francia, cosa pensi di una realtà piccola come la nostra?

Mi piace lavorare con ambienti come il vostro. Siete una grande famiglia e questo è il primo aspetto positivo. Io trovo già un gruppo nel quale cerco di estrarre il meglio da ogni singolo per poi metterlo a disposizione della squadra. In uno sport di squadra ogni movimento ed ogni azione devono sempre tenere conto del gruppo. Quindi, una volta affinate le qualità individuali, si lavora non su azioni isolate ma su azioni che coinvolgono contemporaneamente più persone e sulla continuità di queste azioni.

 

Quali sono le tue considerazioni su questa esperienza a Sondalo?

Ho trovato un gruppo di ragazzi attento e disponibile. Certo, alcune volte ho dovuto alzare la voce per richiamare l’attenzione, ma questo come dicevo sopra è il mio carattere: prendere o lasciare. Si sono create sinergie positive con gli allenatori ed i genitori sono stati fantastici nell’aggiungere il loro entusiasmo. L’ambiente esterno poi è stupendo, questa mattina mi sono alzata presto per fare una passeggiata e respirare a pieni polmoni. Mi dicono che alcuni considerano oppressive vallate così strette e chiuse, ma io che sono per natura uno spirito libero non guardo di lato ma guardo verso l’alto e vedo lo spazio infinito.

 

Ci rivedremo?

Sicuramente ci rivedremo tra breve al Trofeo Città di Treviso dove ci siamo conosciuti l’anno scorso e poi sono sempre a disposizione per aiutarvi. Per quanto riguarda Sondalo, io sto seguendo la preparazione atletica di alcune mezzofondiste in vista delle prossime Olimpiadi e non è detto che torni con loro per una rifinitura in altura. Ho parlato con l’Assessore allo Sport il quale mi ha assicurato la piena disponibilità degli impianti.

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