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DON LUIGI VERDI CHIUDE GLI INCONTRI "SUL SICOMORO"

TERRITORIO - 18 06 2015 -

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Si è concluso nella Parrocchiale di Bianzone, gremita di gente, il ciclo di conferenze "SUL SICOMORO" 2015 a cura di INSIEME PER L'ONCOLOGIA E L'EMATOLOGIA ALTA VALTELLINA-ONLUS, con la veglia DIO È UN BACIO di Don Luigi Verdi, della Fraternità di Romena nel Casentino (AR) È stata una serata forte, intensa, ricca di emozioni. La veglia intercalata da preghiere, letture di brevi passi del Vangelo, canti e poesie a due voci, è stata divisa in tre parti: UN BACIO SULLE FERITE, UN BACIO SUI GIORNI, UN BACIO SU OGNI INIZIO. Per ogni situazione Don Gigi ha avuto una parola, una raccomandazione, un consiglio. "Dio è di tutti, Dio è l'aria che respiriamo e per incontrarlo bisogna essere sinceri e non pieni di sè stessi. Il bacio sulle ferite è il più difficile a darsi, perchè le ferite puzzano, la povertà puzza, ma l'amore è concreto. Non c'è cosa più alta nella vita, che addolcire la morte." Fabrizio De Andrè nella sua canzone per Marinella addolcisce la morte di questa bambina prostituta, che viene uccisa e buttata in un fiume. Il secondo bacio è al quotidiano, al normale, più la cosa è semplice e naturale, lì c'è Dio. Un bacio è un viatico. Don Gigi che segue un centinaio di genitori, che hanno perso un figlio, dice che il dolore più grande per loro è quello di non aver dato l'ultimo bacio. Infine un bacio su ognuno che ha voglia di ricominciare, dopo un dolore, una malattia, un lutto, a chi ricomincia ad innamorarsi. E per ricominciare serve un prestito di fiducia, una carezza, occorre spezzare ciò che ti compra, non avere paura del nuovo e di fare brutte figure. Negli ultimi anni abbiamo speso più energia per accomodarci che per migliorarci. Alziamoci e ritorniamo a camminare e a prenderci mezz'ora al giorno per leggere, pensare, e stare in silenzio. E per ricordare Barbara e Riccarda, Don Gigi ci ha salutato facendoci dare da due "suoi discepoli" Angela De Tollis e Giuseppe Valmadre, una carezza di olio di nardo, usato anche da Maria a Betania per cospargere i piedi di Gesù (Gv 12,3) assai prezioso, di un profumo indescrivibile. Bernardo Gabriele Ferrari

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