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Cromo esavalente e bonifiche incompiute: l’allarme del sindaco di Novate Mezzola

CRONACA - 23 11 2024 - Redazione

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/In primo piano a destra: discarica del Giumello (Comune di Samolaco), sullo sfondo: area ex Falck (Comune di Novate Mezzola) in basso Pozzo di Riva
In primo piano a destra: discarica del Giumello (Comune di Samolaco), sullo sfondo: area ex Falck (Comune di Novate Mezzola) in basso Pozzo di Riva

Lunedì 25 novembre 2024, presso il tribunale di Sondrio, si terrà un’udienza cruciale riguardante uno dei casi ambientali più controversi della Valtellina: quello dell’area ex Falck di Novate Mezzola e della discarica del Giumello, situata nel comune di Samolaco. Il Comune di Novate Mezzola e diverse associazioni si sono costituite parte civile, puntando i riflettori su una vicenda che rappresenta un’eredità amara dell’industrializzazione passata.

Una contaminazione di lunga data

L’area ex Falck e la discarica del Giumello sono i simboli di un passato industriale segnato da gravi conseguenze ambientali. Secondo quanto riportato dal sindaco di Novate Mezzola, Fausto Nonini, sotto il piazzale della vecchia acciaieria e nella discarica si trovano scorie industriali ricche di cromo esavalente, un metallo pesante altamente tossico e cancerogeno. Per decenni, questi materiali sono rimasti in diretto contatto con il terreno, contaminando la falda acquifera sottostante.

Il “progetto di messa in sicurezza” e le sue falle

All’inizio degli anni 2000, venne avviato un progetto per contenere i rischi ambientali, basato su misure come la copertura con asfalto e argilla nell’area Falck e teli nella discarica, oltre alla realizzazione di barriere idrauliche per impedire il dilavamento del cromo esavalente verso la falda.
Le opere furono completate, ma solo nel 2015 la Provincia di Sondrio rilasciò la certificazione di avvenuta bonifica. Tuttavia, nel comunicato firmato dal sindaco Fausto Nonini, emergono gravi incongruenze: alcune barriere idrauliche non sarebbero state realizzate e numerosi piezometri, strumenti fondamentali per monitorare la qualità delle acque sotterranee, risultano ostruiti o manomessi, rendendo i controlli inefficaci.

Certificazione di bonifica: dubbi e domande

Le criticità non finiscono qui. Il sindaco evidenzia che l’asfalto posato per impermeabilizzare l’area Falck potrebbe non essere stato eseguito a regola d’arte, compromettendo la tenuta dell’intervento. Di fronte a tali irregolarità, una domanda sorge spontanea: come è stato possibile per la Provincia di Sondrio certificare la bonifica di un sito in queste condizioni?

 

Fausto Nonini sottolinea che gli atti tecnici accumulati nel corso degli anni dimostrano numerose violazioni del progetto originale. “La magistratura deve prestare particolare attenzione a una vicenda così grave, che mostra chiaramente che qualcosa non ha funzionato”, ha affermato nel suo comunicato.

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