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Dibattito sulla caccia agli ungulati a Bianzone

CRONACA - 20 03 2024 - Guido Monti

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foto del Comprensorio alpino di caccia di Tirano

C'è chi l'ha definita, magari con qualche esagerazione, un cancro incurabile rivendicando di aver sollevato preventivamente la questione. Resta il fatto che la caccia agli ungulati accende discussioni divenute ormai croniche e rimaste insolute.

 

Il comprensorio alpino del mandamento tiranese resta tra i pochi in Valtellina nei quali questa pratica non avviene con un  capo assegnato, con la conseguenza che ogni anno si verifica una sorta di safari dove le vittime sono gli animali il cui abbattimento è autorizzato in barba al piano di prelievo consentito, a una corretta gestione e all’etica venatoria.

 

L’Associazione dei cacciatori valtellinesi intende sostenere la regola dei capi assegnati, almeno per quanto riguarda quelli da trofeo, nei settori dove questo tipo di caccia è possibile. E' quanto ribadito nel corso di un'assemblea tenuta a Bianzone, anche se il direttivo del Comitato tiranese per la caccia, da molto tempo in attesa di rinnovamento, appare di diversa opinione. Il timore è che se la situazione non cambierà questo avverrà a discapito sia dei cacciatori che dei selvatici, abbattuti in numero ritenuto eccessivo.

 

Inoltre nell'incontro è prevalsa la contrarietà al provvedimento regionale di apertura per l'intero anno alla caccia al cinghiale anche a chi proviene da fuori provincia, volto alla tutela delle attività zootecniche. Il Comitato tiranese si era espresso a favore della decisione, ma una netta presa di posizione dell’Associazione ha evidenziato come fosse una scelta non condivisa tra i cacciatori. 

 

Guido Monti

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