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La grande tribolazione del Coronavirus e della Politica

CRONACA - 18 01 2021 - Ezio (Méngu)

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/Ecce Homo (Antonello da Messina-anno 1474 circa) – Galleria nazionale di Palazzo Spinola di Genova
Ecce Homo (Antonello da Messina-anno 1474 circa) – Galleria nazionale di Palazzo Spinola di Genova

L’inizio del 2021 appare in salita e per di più con “strade” ghiacciate e con stretti tornanti. Si va avanti adagio, quasi indietro, con il terrore che altre catastrofi ci vengano incontro. Nella gente comune c’è tanta disperazione che si unisce allo sconforto come gli anelli di una catena che sembrano mai finire. Molta gente è senza soldi, senza lavoro, con un futuro incerto. I giovani sono disorientati e cercano guide sicure per il loro futuro. Si soffre, mentre i ricchi e i paperoni fanno i sornioni. La politica è in affanno e con i loro giochi non la si comprende più , intanto sale un moto di rabbia e di ribellione in tante coscienze. Il bailamme delle consulenze e di conferenze su molti mass-media dei luminati del Coronavirus e gli stregoni della Politica, alcuni schizzati, procurano al popolo un disordine generale di idee. Che fare ? L’uomo di fede prega e spera nel suo Dio. Chi non ha fede rimane annichilito nei sui pensieri e spesso trasforma la sua ira silente e non esternata in mugugni, fin ad ora fortunatamente senza azioni forti verso coloro che potrebbero fare di più, mentre fanno i loro interessi personali con il gioco delle campanelle.

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In questi giorni d’ansie e di speranze ho trovato tra i miei libri un viso che a mio parere, potrebbe essere il nostro identikit. E’ il viso di un “Cristo sconsolato ”. Guardate i suoi occhi. Non sono forse gli occhi imploranti della povera gente ? La sua bocca non è forse la bocca di uno sconsolato? La croce di spine sulla fronte non ricorda il dolore di tante morti da Coronavirus ? La sua cordicella intorno al collo non porta a “ inconsce paure “ ? Le sue braccia legate al legno non assomigliano forse all’Uomo di buona volontà , ora impotente e soggetto alla forza e astuzia di spietati azzeccagarbugli che rinnegano ciò che hanno fatto e detto un minuto prima ? Basta ! Ora basta ! Si son rotti gli zebedei. Ora occorre che il Mondo cambi e diventi migliore. Tutti dobbiamo fare la nostra parte usando il cervello, quello del buon padre di famiglia. Occorre fare una bella pulizia primaverile, con una scopa di saggina, come le nostre nonne facevano dopo il gelo invernale per liberarci dalla sporcizia e dai topi di fogna. Non lo faremo? Allora sarà la stessa Natura che sistemerà le cose con gravi sofferenze per l’Umanità, poiché ora tutto si paga e nulla è gratis. Anche l’aria che respiriamo se siamo in mano a dei faccendieri e speculatori.

 

N Signur dàla fàcia scunsulàda

N chèstu témp de Curunavirus,car Signur

tancc de nòtri ì gà i öcc e la Tò fàcia trista.

I töö öcc scür i lacrima per ‘l gran dulur

nel vedè ‘n Mund iscì malàa e eguista.

 

Depertütt ‘l gh’è guèri, miseri e afàn,

n chésta Téra che l’è miga al tò Régn.

Fina quandu ‘n gà de patì stu malàgn?

Spö mìga viv ‘n pas e àa ‘n pìt serègn ?

 

Li Töi dùi lacrimi, la Tò fàcia scunsulàda

l’è per tücc notri ‘n gran patimént,

l Tò magùn l’è taiént cùma ‘na curtelàda,

ma l’è àa de Speransa de tanta gént.

 

L Curunavirus l’è ‘n mal che cùpa ogni dì,

n sa schisciàa sùta ‘sta gran tribulaziùn.

Signur dàla facia scunsulàda per ‘l nòs patì

cumanda che ‘l Mund ‘l vègnis ‘n pit pü bùn.

 

Ezio (Méngu)

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