LA MERAVIGLIOSA AVVENTURA DELLE TRE TESTATE GIORNALISTICHE DEL TIRANESE
CRONACA - 19 12 2016 -
Conviene sempre guardare in avanti, ma ogni tanto forse è bene guardarsi indietro. In questo mondo globalizzato, dove tutto corre e il riposo “tecnico e commerciale ” è sintomo di stagnazione, una breve pausa di riflessione a volte può far bene alla salute e all’intelletto.
Vorrei dunque proporre una breve pausa di riflessione e poi di nuovo "via di corsa!". La pausa che vorrei proporre è dedicata ad un pensiero di gratitudine verso coloro che in questi ultimi venti anni hanno dato continuità nel tiranese a tre giornali cartacei. Sono testimone di una splendida avventura anche se, in questi giorni, è stata data la dolorosa notizia che il giornale “Il tiranese senza confini" cessa la sua pubblicazione, lasciando però aperto “qualche spiraglio, seppur flebile, per tornare nelle edicole”; una speranza che rincuora perché l"avventura" possa continuare, magari in forma diversa.
Febbraio 1996, nasce "Il giornale di Tirano" , mensile di approfondimento e di cultura. Sul numero uno compare l’articolo in prima pagina “Ospedale umiliato ed offeso “ di Tiziano Maffescioni. Si parla “dell’immeritato tramonto“ dell’Ospedale di Tirano, segue poi in terza pagina un altro suo articolo con “su la testa, arriva l’elettrodotto! “ con una vignetta scritta in dialetto tiranese, seme che poi ha fatto germogliare quella pianta che via via è andata crescendo.
Il direttore responsabile era Luigi Pescina, la redazione di Alberto Gobetti, Tiziano Maffescioni, Luca Palestra. Il comitato di redazione era formato da Rino Ceft, Alberto Gobetti, Gabriela Garbellini, Andrea Gusmeroli, Tiziano Maffescioni, Ezio Maifrè, Saveria Masa, Luca Palestra, Fulvio Schiano. Numerosi i collaboratori; quasi impossibile citarli per gli articoli pubblicati che hanno dato ampio spazio alla cronaca locale con fatti e informazioni.
Il giornale trattava dell’economia, con il lavoro e ambiente, della società, con informazioni sulle associazioni, dei costumi e tradizioni, della cultura con storia, dello sport e rubriche varie. La grafica era buona e il giornale costava 2500 lire; era impaginato dalla tipografia Poletti di Villa di Tirano e stampato dalla tipografia Mitta di Sondrio.
Nel settembre 1998 dell’anno terzo cessa ed esce il commiato. Cito: “con questo numero di settembre il Giornale di Tirano cessa la pubblicazione. La scelta , per quanto dolorosa, è resa necessaria dalle difficoltà organizzative legate al lavoro editoriale, in rapporto soprattutto all’impossibilità di soddisfare le esigenze informative dei lettori tiranesi data dalla crescita esponenziale degli impegni lavorativi e professionali dei redattori e dell’editore. Il senso di responsabilità ci induce a tale dolorosa scelta, così come tre anni orsono ci indusse a progettare il giornale”.
Sfogliando quei giornali, personalmente mi stupisco per la bravura e l’impegno profuso dalla redazione e dai collaboratori. E’ una fortuna avere tutti i numeri dei giornali per poter rileggere i vari articoli; se ne trarrebbe una panoramica di cosa si è perso o si è guadagnato nella nostra cittadina in quegli anni. Il giornale aveva seminato bene e i collaboratori si erano “ forgiati“ altrettanto bene.
Fulvio Schiano, era uno di loro. Uno, “ ché ‘l s’éra fàcc ‘l màzz “ ed ecco che da lui nasce il nuovo giornale Tirano & dintorni. Gennaio 1999- numero 0.
Cito l’articolo di fondo di Fulvio Schiano “La chiusura del “ Giornale di Tirano“ è stata accolta con un diffuso senso di disagio. Il venir meno di una voce che facesse riferimento ai fatti squisitamente cittadini, cercando spesso di mettere in risalto e approfondire gli argomenti più significativi ha creato un vuoto che è stato fortemente sentito da buona parte della cittadinanza. Le riflessioni che ne sono seguite, parlando con la gente, hanno messo in risalto come sempre più sentita sia l’assenza di uno strumento, di un ambiente nel quale volendo, chiunque possa esprimere, dire il proprio punto di vista, suggerire e cercare di influenzare , perché no, le decisioni degli amministratori. Qualcosa come l’agorà… ”.
Personalmente ritengo che queste parole siano state la premessa e il successo del nuovo giornale. Ricordo anche le notti insonni e l’impegno di Fulvio Schiano per “portare innanzi“ la testata; ricordo anche il magnifico sforzo di molti collaboratori. Qui vale la pena di citarli e di ringraziare il direttore responsabile Pietro Maletti, il direttore Fulvio Schiano, la redazione formata da Cici Bonazzi, Ezio Maifrè, Antonella Brinafico, Rino Ceft, Mario Curcio, Wilma Del Simone, Gabriela Garbellini, Giulio Giovannetti, Andrea Gusmeroli, Saveria Masa, Francesca Rodà, Antonio Svanosio, e altri collaboratori che sarebbe troppo lungo citare. Il costo del giornale era rimasto a lire 2500.
Per non tediare troppo con nomi, riferimenti e numeri, mi piace citare un fatto di “democratica conduzione e libertà di espressione dei collaboratori”. Un giorno inviai al direttore Fulvio Schiano un articolo scritto in dialetto tiranese. L’articolo era graffiante, ironico, persino satirico nei confronti di certi atteggiamenti che abbiamo noi tiranesi. Il direttore lo legge, poi, un poco perplesso, scuotendo la testa dice: "ma sì, se ‘l Méngu la pensa così, perché negargli la pubblicazione?". Lo pubblicò seguendo la filosofia che aveva fatto nascere il suo giornale.
Il giornale nel corso degli anni cambiò grafica, divenne bello e elegante. La direzione di Fulvio Schiano durò fino al dicembre 2006. Sono gli anni ruggenti di Fulvio Schiano. Infaticabile, sempre disponibile con i suoi collaboratori, sempre aperto ad ogni proposta o discussione. Si sa! E’ nella natura dell’uomo d’ingegno cambiare esperienze , poiché il cambiare le esperienze stimola il vivere e valorizza il vissuto.
Nel suo editoriale di dicembre 2006 annuncia le sue dimissioni di direttore con l’editoriale “da gennaio nuovo direttore”. Cito: “Ho sempre considerato le esperienze come parte di un insieme. Un capitolo di un libro, la tappa di un viaggio, la tessera di un puzzle… Insomma ho sempre pensato che il modo migliore per trascorrere con pienezza questo brevissimo periodo terreno fosse quello di fare continue escursioni nelle opportunità che il caso, di volta in volta, mi avrebbe fornito. La naturale tendenza a considerare i problemi e le difficoltà come normali fatti da risolvere, insieme a una buona carica di curiosità, rese possibile la nascita di “Tirano & dintorni “ , quando nel 1998 , l’editore Alberto Gobetti decise di cessare la pubblicazione del Giornale di Tirano . La mia esperienza nell’ambito della comunicazione non era del tipo giornalistico, non ero mai entrato in una redazione... ma non ero solo, accanto a me c’erano tanti giovani e meno giovani aspiranti giornalisti, carichi di entusiasmo e un tipografo di grande esperienza … Siamo alle soglie del nono anno, gratificati da continui consensi di voi lettori e accompagnati anche da qualche critica. Un bel percorso che mi ha chiesto e dato tantissimo ma che sento essere giunto al traguardo. Ho il bisogno e la necessità di “ cambiare equipaggiamento “ e ripartire per nuove e diverse esperienze, alcune delle quali già in corso, altre ferme nel cassetto” .
Rileggendo quell’editoriale di “addio “ non posso che commuovermi e ringraziare l’amico Fulvio per la sua fatica e per la sua onestà intellettuale che lo ha sempre contraddistinto nella conduzione del giornale.
1 gennaio 2007- Come direttore subentra la signora Cristina Culanti; Fulvio Schiano è Presidente, il direttore responsabile è sempre Pietro Maletti. I collaboratori sono sempre gli stessi, anzi si aggiungono nomi nuovi. Cristina Culanti nel suo primo editoriale scrive “ Fino ad un anno fa non avrei mai accettato l’incarico di direttore del mensile “Tirano & dintorni". Il perché è presto detto: non è una figura facile in una piccola città. Ma è una bella sfida. L’importanza di veicolare informazioni esatte alla gente che vive il territorio è sempre stato il mio intento... Nella più assoluta libertà Fulvio Schiano mi ha lasciato le redini di questo mensile, fortunatamente la sua voce non smetterà di farsi sentire attraverso le pagine di Tirano & dintorni. Quei dintorni dei quali vorremmo parlare di più, quella Tirano che, grazie a questa amministrazione comunale, sta diventando sempre più bella e curata”.
Il giornale prosegue con grande energia e impegno, quand’ecco nel dicembre 2007 giornale “Tirano & dintorni” cessa. Il giornale costava Euro 2.00. Non posso narrare il mio sconforto, né quello dell’intera redazione. Dirò solo che tantissimi collaboratori ne hanno sofferto quasi fosse mancata “l’anima “ di Tirano. Quell’anima che ogni mesi portava le notizie, le opinioni della nostra cittadina. La mancanza del giornale si è fatta sentire nella gente.
Tutti noi sappiamo che quando qualcosa di bello muore, la fatica di far rinascere qualcosa di simile è tanta. Personalmente non mi sono rassegnato e con alcuni collaboratori (cito tra i tanti Bernardo Gabriele Ferrari, Ivan Bormolini, Fulvio Schiano, Gabriela Garbellini, Andrea Gusmeroli, Roberto Trecarichi ecc. ), abbiamo lanciato appelli, anche sui giornali locali, al fine di poter far rinascere un giornale cittadino.
L’appello è stato raccolto dal noto e brillante giornalista Arnaldo Bortolotti, dalla famosa tipografia Menghini in Valposchiavo e dal redattore del Grigione Italiano, Antonio Platz.
Giugno 2008-numero O , in edizione gratuita Antonio Platz, direttore, nel suo primo editoriale scrive: “ Quante cose desidererei scrivere in queste poche righe. Vorrei spiegarvi come e perché è nata questa testata giornalistica, avrei piacere di illustrarvi i motivi per cui abbiamo scelto il titolo “Il tiranese senza confini “, sarebbe mio desiderio raccontare il clima di amicizia che si è già formato in redazione, ma per tutto questo avrò spazio a disposizione in una delle prossime edizioni. La missione giornalistica che abbiamo adottato , infatti, è quella di dar spazio principalmente a temi che riguardano da vicino Tirano e i suoi dintorni… la speranza è che questa nostra offerta editoriale riesca a coinvolgervi e possa crescere con e grazie a voi”.
Il direttore responsabile Arnaldo Bortolotti aggiungeva tra l’altro “... Da parte mia un saluto ai tiranesi tutti con l’auspicio che sappiano sostenerci, criticarci, consigliarci, con l’intento di armonizzare la vita con quanto ci circonda, senza mai dimenticare che “ Il tiranese senza confini “ è a disposizione di tutti”. Nel settembre 2008 si parte con “Il tiranese senza confini“. Il giornale costava euro 1,50 e tale costo è rimasto sino ad aggi.
Questa è l’avventura che alcuni di noi hanno vissuto in questi venti anni e non deve finire! In questi giorni abbiamo acceso otto candeline a gloria de “Il tiranese senza confini “ per il suo ottavo anno di vita . Il giornale oggi però cessa, con profondo dispiacere, penso di molti.
Così il Direttore Antonio Platz nel suo editoriale "Un Grazie e un Arrivederci" dice: Con questo numero il “ tiranese senza confini “ chiude. Con questo numero, si conclude a malincuore una storia iniziata otto anni fa, che mi ha permesso di conoscere una città che fino ad allora avevo considerato da un unico punto di vista: quello del valposchiavino. In questi otto anni da direttore della testata ho cercato di entrare nelle vostre case sempre in punta di piedi, con il rispetto che si deve ad una realtà che non si vive nella quotidianità. Personalmente non posso che dirmi molto soddisfatto di questa esperienza, nonostante una serie di valutazioni condivise dalla redazione e dall’editore ci impongono ora di prendere questa sofferta, ma necessaria decisione...
Avendo vissuto personalmente l’avventura dei tre giornali, conosciuto la gran parte dei collaboratori, goduto della loro fiducia e soprattutto della loro amicizia, ringrazio tutti, proprio tutti, scusandomi se ho dimenticato qualcuno, poiché, da questa esperienza, ho potuto rendermi conto che quando cessa una “ voce democratica “ nel paese scompare una “anima parlante” e quando quest’anima parlante vive tra noi è una fortuna.
Un grazie all’indimenticabile giornalista Giancarlo Berandi, da lui abbiamo avuto esempio di costanza e impegno. Berandi già nel marzo 1976 aveva fondato IL Tiranese , con Domenico Corvi, Carlo Del Dot, Gianni Ferrari, Flavio Poluzzi, Ettore Ferrari. Ricordo quando, ormai sfinito da lunga malattia,un giorno che andai a trovarlo, mi disse:”devi voler bene al tuo paese, scrivi per amore del tuo paese” .
Per gratitudine e affetto verso coloro che non sono più tra noi e che hanno collaborato nella varie testate, dobbiamo assumerci l’impegno di portare innanzi e mai “spegnere“ nessuna voce giornalistica che dedichi spazio e voce democratica alla nostra città e ai suoi dintorni. Oggi il “ Tiranese senza confini“ cessa le sua pubblicazione, ma io sono fiducioso, anzi sono convinto che un altro giornale Tiranese cartaceo rinascerà dalle ceneri, quanto mai ricche di storia e di prestigio di questi giornali che in passato hanno raccontato la storia di Tirano e dei dintorni. Rivolgo l’appello soprattutto ai giovani, ma anche ai non più giovani poiché entusiasmo, vitalità e esperienza sono la colla della Vita.
Ezio Maifrè (Méngu)
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1 COMMENTI
19 12 2016 09:12
Cristina culanti
bravissimo Ezio, ricordo quanto entusiasmo mettevi nei tuoi articoli! cristina culanti