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La Procura grigionese indaga su un ferimento alla frontiera

CRONACA - 24 02 2024 - Guido Monti

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/svizzera

Il 10 settembre 2022 in località Lughina, al confine italo-svizzero tra i comuni di Villa di Tirano e di Brusio, un 30enne valposchiavino rimase seriamente ferito da un colpo di fucile sparato da un cacciatore valtellinese. Il giovane riuscì a riprendersi dopo essere stato in coma per diversi giorni. Inizialmente parve che la questione giudiziaria fosse di esclusiva competenza italiana, siccome si riteneva che il fatto avesse riguardato solo il territorio italico, ma in seguito ad accertamenti nelle indagini sono subentrati gli inquirenti svizzeri che hanno avviato un procedimento nei confronti del cacciatore valtellinese di 54 anni.

 

Questi dovrà rispondere di tentato omicidio intenzionale, mentre la Procura di Sondrio nella prima metà del 2023 aveva archiviato il caso, anche perché la controparte aveva presentato una querela tardiva, senza riscontrare responsabilità penali a suo carico. La magistratura cantonale ha svolto approfondimenti per stabilire la propria competenza territoriale e nell'autunno scorso ha effettuato un'ispezione sul luogo dell'accaduto per poterlo ricostruire con maggior precisione. Stando ai rilevamenti compiuti, sarebbe emerso che il proiettile partito dal territorio italiano ha raggiunto al petto il valposchiavino al di là della frontiera.

 

Ad appurarlo sono state le macchie di sangue della vittima rinvenute entro i confini grigionesi e la testimonianza di un altro cacciatore. Da qui è partita un’ordinanza emessa dal Tribunale cantonale nei giorni scorsi, secondo cui la Procura grigionese non può essere considerata incompetente territorialmente, malgrado il parere opposto avanzato dal legale dell'accusato. Va aggiunto che non aveva ottenuto riscontro la richiesta avanzata dalla Procura retica alla corrispettiva italiana di incaricarsi del procedimento penale dal momento che l’incidente di caccia era stato localizzato in territorio italiano.

 

Il Tribunale cantonale ha ritenuto pertanto di dover agire anche perché la Procura sondriese ha archiviato il procedimento per una questione formale, senza avere esaminato il caso nel merito. Salvo ricorsi al Tribunale federale l’inchiesta della Procura grigionese adesso può quindi procedere.

 

Guido Monti

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