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L’àqua l’è ‘na bùna serva quàndu sa g’à rüa a dùmala

CRONACA - 25 05 2022 - Ezio (Méngu)

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/Uno stupendo esempio d’impianto idroelettrico “MARMORA S. ANNA”, è situato lungo l’acquedotto esistente nel Comune di Marmora
Uno stupendo esempio d’impianto idroelettrico “MARMORA S. ANNA”, è situato lungo l’acquedotto esistente nel Comune di Marmora

Oggidì la fame di energia corre in ogni scritto sui mass-media. I costi dell’energia tratta dal petrolio, dal gas sono ormai alle stelle. Che fare?  A mio parere i nostri Amministratori dovrebbero allungare, anzi aguzzare lo sguardo nei loro territori per trovare le idee e le forme più opportune per ricuperare energia. Questo vale oltre all’energia solare, anche per l’idroelettrica sino a sfruttare le ormai esigue opportunità che ci rimangono. Noi Valtellinesi siamo da sempre maestri nel ricercare siti e produrre l’energia elettrica sfruttando l’acqua, che è una buona serva quando ci si riesce a dominarla. Se in tempi recenti tutto ormai ci sembrava “sfruttato “  ora la moderna tecnologia ci permette di raccogliere anche le briciole cadute dalla grandiosa tavola idroelettrica imbandita dai nostri vecchi. Orbene, io penso che occorra sfruttare ogni possibilità che abbiamo, tenendo però in considerazione l’impatto ambientare e il consumo di suolo. Un centralina idroelettrica tratta da un impianto che fornisce acqua potabile dalle sorgenti in quota, se è ben progettata è simile a una normale condotta di distribuzione dell’acqua potabile (variano solo alcuni parametri come la pressione dell’acqua nelle tubazioni e l’esistenza d’una centralina elettrica ubicata in una piccola e graziosa baita come quella in figura )  e non porta inquinamento di sorta . Si tratterà di centraline di qualche centinaio di kW di potenza ma è sempre una energia preziosa per un piccolo comune.

 

Con questi pensieri e in riferimento ai nostri paraggi ricordo un ottimo progetto purtroppo non portato a buon fine ed è quello della Centralina sul torrente Saiento  nei comuni di Lovero e Vervio .  Ricordo anche una “querelle” durata molti anni e che ha visto contrapposti l’ex Aem Tirano / Comune e una altra società concorrente per la concessione di derivazione d’acqua dal torrente Saiento , conclusasi con la ragione di quest’ultima società. Mi spiace che non si sia realizzata la centralina sul Saiento, ma l’aumento del costo dell’energia può far rinascere il progetto e farlo divenire più conveniente. L’impianto avrebbe derivato l’acqua del torrente Saiento nella misura di 107 litri al secondo fino ad un massimo di 380 litri al secondo  per produrre la potenza media annua di 1175 kW.  A mio parere, pur essendo una piccola centralina poteva dare un notevole contributo in questi momenti di “ fame energetica” dove anche le briciole sono preziose. I nostri vecchi dicevano: “cun ‘l pòch sa fa ‘l tant “ ( con il poco si fa il tanto ). Io credo che molti Comuni, se ben cercano e studiano il loro territorio, possono trovare ancora buone occasioni per sfruttare i “piccoli salti d’acqua” e in particolare quella che corre nei loro acquedotti. Concludo con una mia espressione: “sui nostri monti vedrei più volentieri un esteso impianto solare raggiungibile con una buona strada di servizio che degli estesi maggenghi andati a zerbo e raggiungibili con strade simili a “ valgèi “ ( fosso ripido ) dove, ad esempio, in caso d’incendio boschivo, per raggiungere il luogo,  occorre  usare l’elicottero.

 

Il canto del torrente Saiento

Dai due laghetti dei Schiazzera

un ruscello d’acqua fresca e pura

nasce chiaro come perla vera,

balza giù intrepido alla ventura .

 

Irrora i sassi nella gola stretta,

corre, saltella spumeggiante

mai si arresta e senza fretta

forma pozze , irrora piante ,

 

la sua corsa è benedetta,

incontra muschi , foglie e fiori,

gioioso balza tra l’erbetta,

sussurra canti per i cuori.

 

Mormora con voce esile e gentile

“Io sono mite, porto ristoro,

saltello tra i sassi, sono infantile,

le mie acque sono un tesoro.

 

Su ! Bevete la mia chiara acqua,

è fresca, limpida, senza inganni,

io sono quello che vi risciacqua

la vostra anima dagli affanni.”

 

Così sussurra il grazioso ruscello

verso il cielo con voce argentina.

Il cielo risponde “Si! Si! Sei bello

la tua acqua è schietta , è adamantina,

 

ma ora occorre per vincere la lotta

che si metta la tua acqua cristallina,

in una verde e lunga condotta

per aver energia elettrica pura e fina“.

 

Con voce mite, dolce e rivolta al cielo

il Saiento dice  “Non mi tormento,

ben mi sacrifico, anzi quasi anelo

correre nel tubo in ogni momento.

 

La mia acqua sarà energia e luce

per la nostra gente che tanto amo

Però non amo servir un alfiere Duce

sol la gente delle mie valli bramo.

 

Io sarò per la Valle alfier forte e noto

solo per voi sarò ogni mattina e sera

un torrente umile, buono e devoto

per voi sarò di energia buona miniera “.

 

Cosi parlò il buon e mite Saiento

che dall’alto del roccioso crinale

vuol gettarsi senza proferir lamento,

servo devoto e fedele nella sua Centrale.

 

Ezio (Méngu)

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