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Nostalgia canaglia

CRONACA - 06 05 2019 - Méngu

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/parco san michele tirano

"Ma che cos'è quel nodo in gola che mi assale, che cos'è?“ con le parole di Al Bano di “nostalgia canaglia“ chiamo quel sentimento che mi stringe il cuore e che mi attanaglia la mente. Si, la mia è una “nostalgia canaglia“ quando penso ad una opportunità che sembra, per ora, sfumata per la realizzazione di un grande e bel parco nel centro della nostra bella Tirano. Si, la mia è pura nostalgia per una visione negata e che si poteva realizzare, con l’auspicio e “l’invocazione” di ben ottocento firmatari in Tirano. Eravamo nel 2013 e siccome un nodo mi stringe alla gola e le mia dita che battono sui tasti del computer le sento fremere di sdegno tale da rendere impossibile scrivere, riporto per intero una” lettera firmata” che il giornale On- line Intorno Tirano riportava e che io condivido per intero.

 

Penso che non ci sia nulla di più gradevole che vedere i bambini giocare, correre, schiamazzare, sorridere. Rappresentano la nostra fanciullezza, quando tutto era un sogno, tutti ci volevano bene, tutti ci sorridevano e erano buoni con noi. Dov’è dunque un luogo migliore per vederli e amarli nelle loro vivacità? Al parco giochi! Una città che ama i suoi cittadini ancora bambini la si vede dal numero dei parchi giochi che ha sul territorio. Lo si vede da come sono curati, dalla loro attrezzatura, dal verde, dagli alberi e, cosa importantissima, dalla loro sicurezza dove nessun malintenzionato possa disturbare, lordare, inquinare quel luogo “ sacro “ per i bambini e anche per i grandi.

 

E’ dunque ragionevole che il cittadino si ponga delle domande osservando la propria città e il proprio territorio chiedendosi: quanti sono i parchi giochi per i nostri bambini? Sono sufficienti e ben localizzati nel territorio? Hanno una estensione sufficiente? Sono ben tenuti e sicuri? Hanno attrezzature sufficienti e sicure? Alla domanda del cittadino dovrebbe seguire la risposta del’amministrazione comunale con una esclamazione categorica. Sì! Per il nostro paese, cioè Tirano, questa analisi e le relative risposte le lascio alle mamme, ai papà, alle nonne e ai nonni che molte volte hanno accompagnato i loro bambini nei parchi giochi di Tirano. Personalmente rammento alcune considerazioni o lamentele, apparse anche su questo giornale, sul parco giochi del S. Michele a Madonna di Tirano (vetri rotti, siringhe, tappetini di sicurezza mancanti, giochi rotti, con cancelli mai chiusi la notte).

 

Rammento quelle fatte per il parco giochi presso il cimitero (alcune lamentele simili a quelle del S. Michele) con l’aggravante d’essere un luogo di passaggio e circondato da molte auto parcheggiate che portano inquinamento. Viceversa, il parco giochi presso le scuole di piazzale Credaro appare ben attrezzato, anche se il manto erboso è in parte trascurato forse a causa dell’eccessivo affollamento. Invece poco frequentato appare il parco giochi di piazza Unità d’Italia. Forse il grandioso box potrebbe essere aperto e utilizzato per i giochi dei bimbi con il cattivo tempo. Oltre ai bambini vi sono i grandi e tra i grandi le persone che desiderano un’isola di pace e tranquillità nel loro paese. Rammento il desiderio di quasi ottocento persone, espresso in firma, per il desiderio d’avere una ampia zona verde centrale ( quella esistente attualmente accanto al S. Michele ) purtroppo in parte “negata” nel nuovo PGT (Piano di Governo del territorio ).

 

Tutto sommato poteva essere una buona occasione e una grande comodità per bimbi, giovani, anziani di avere una area verde centrale e ben fruibile da forestieri e turisti. Il turismo vive soprattutto di verde, pace, tranquillità e i parchi ne sono l’essenza”. http://www.intornotirano.it/articoli/economia-e-politica/tirano-un-parco-giochi-nellarea-vicino-al-san-michele

 

Méngu

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