Ode al Cavalier crociato e alla sua Donna

A Tirano, nel gran dì di Carnevale 

sfilar appare un Ser Crociato,  

con una Regina, direi non male

dallo sguardo fiero e determinato.

Il Méngu grida: “ Chi sei fiero Cavaliere

dal mantello bianco, rosso e crociato 

che appari con una  Donna come alfiere

in questo nostro tempo sciagurato?

Passato è il tempo dei difensor di Fede,

l’onore e il coraggio è ormai spento,

oggi  il popolo ormai più non crede

all’eroica morte per altrui giovamento.

Ognuno  per sé, Dio per tutti,

è il nostro motto tra balli e canti,

così viviamo allegri tra dolci frutti

poi alla fine pregheremo i Santi.

Trasse irato la spada il Ser Crociato   

poi un gran colpo sull’asfalto diede

come a mozzar la testa  a un ingrato,

infine batté  tre volte a terra il piede

in segno di sdegno  e di sgomento.

Disse al Méngu con  sguardo sdegnato

“ Fellone! Or sarò il tuo  tormento!

Sono il cavalier del Cantùn, il Crociato!

Mille anni fa dipartii  dal  Tiranese  

per difendere la  fede e il  pensiero, 

allor il popolo di Tirano si offese

quando dissi d’essere un condottiero”.

“ Nemo propheta in Patria “ e in Palestina

andai per conquistar la terra del Signore.

Deh! Uccisi cento infedeli ogni mattina 

poi un dì sentii dolce spuntar nel cuore

la nostalgia della bella  terra di Tirano.

Il Signore capì e disse: ”  Si, ritornerai ! 

Ma or tu morrai con la spada in mano

 e tra mille anni dalla terra risorgerai !”

Deh!  Ora o fellone dall’ abito dimesso 

or tu sai che io non sono codardo,

sono rinato come  il Signor ha promesso,

con gran Donna, per esser vostro baluardo.

Ti  suggerirò quel che dovrete fare,

per far divenire Tirano un bel paese

pieno d’amor, di voglia di lavorare,

di fede, d’onore e senza  più contese .

Or mi chiamerete “Il Cavalier Cortese ”

avrete il gran vanto  di un Ser Crociato 

poiché tra mille tormenti e gran pretese

farò  del tuo Paese un giardino bramato”.

Così parlò alla  gran folla il  Ser Crociato,

tra mille e mille risate il dì di Carnevale  

poi il Méngu tra la folla e con gran fiato

disse: tranquilli,  oggi ogni scherzo vale. 

scherzo di carnevale 2025 di Ezio (Méngu)