SARS-CoV-2, un viaggio nella città
CRONACA - 01 04 2020 - Ercole Ricci
La fotografia di Tirano è quella di un'area desertificata, un paesaggio surreale, quasi da film di fantascienza. Tra le vie del centro storico tiranese c'è pochissima gente che cammina: chi compra qualcosa in farmacia, chi fa acquisti di prima necessità, tutti a debita distanza l'uno dall'altro e con tanto di mascherine. La vita sociale è ridimensionata, quella lavorativa anche. Nelle strade regna il silenzio, si riescono a sentire i rumori dei passi, moltissime serrande sono giù, alcune con affisso un cartello fatto a mano che spiega le ragioni della chiusura, messaggi di solidarietà, l’invito a rimanere a casa, ma anche di speranza. I tavolini smontati e portati all'interno di bar dalle saracinesche abbassate. Così si rivela Tirano dopo l'entrata in vigore del decreto del governo anti-coronavirus, per limitare la diffusione dell'epidemia. Anche il centro storico, cuore pulsante della città e solitamente popolato da decine di persone, è deserto. Per chi è abituato alle lunghe file al semaforo è quasi un colpo al cuore. Passeggiare per Tirano come detto in precedenza è quasi surreale, il frastuono quotidiano, il vociare della gente, i bar aperti, i negozi pieni, tutto è sospeso, come l’atmosfera, si vive sospesi. Immagini sicuramente tristi ma che stanno a significare che la popolazione Tiranese ha accolto e recepito le normative decise dal Governo contro l’emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova l’Italia. Un segnale chiaro. Il dovere di restare chiusi in casa è stato accettato. Sembrano tutti spariti all'improvviso e in questa “desolazione” Tirano torna a riscoprire la bellezza della città e dei propri monumenti nella loro solitudine, oggi sembrano più belli che mai e quando torneranno a brulicare di vita ne capiremo ancora di più il valore e il fascino inimitabile che rende Tirano bellissima. Anche il trenino Rosso del Bernina, patrimonio dell’Unesco, ha interrotto il collegamento ferroviario per passeggeri tra Campocologno e Tirano. L’impatto sulla vita quotidiana dunque è tangibile ma lo è anche la consapevolezza che le misure adottate sono indispensabili. Certo, mai ci saremmo sognati anche solo di pensare che questo scenario sarebbe stato un buon segno: tutti i messaggi di politici, medici e cariche dello stato, amministratori locali, sono serviti a fare capire al cittadino che l'unico modo per rispettarci l’uno con l’altro, bisogna in assoluto limitare gli spostamenti perchè si può tornare più forti di prima. Nello scompiglio delle notizie, in mezzo a numeri terrificanti ogni tanto spunta una notizia che ci fa sorridere, ci aiuta a pensare che ci sono persone “normali” che aiutano, si danno da fare nella comprensione che ciò che accade riguarda tutti e tutti possiamo agire per il bene comune. Succede anche questo a Tirano in questi giorni difficili. Perché abbiamo consapevolezza che le categorie più a rischio siano gli anziani e le persone malate. O anche, semplicemente, perché la solitudine può essere un moltiplicatore di paure, di ansie, di angosce. Piccoli gesti, fatti in sicurezza, senza mettere a rischio nessuno, ma che possono contribuire, anzi, migliorare la vita del nostro vicino o della nostra vicina. Lasciare la spesa fuori dall’ingresso di casa di una persona anziana, per esempio, senza costringerla a uscire in questi giorni in cui il contagio, può causarle più di un problema. Ogni essere umano è importante, può sembrare una banalità eppure è così. Possiamo fare molto anche noi, come singoli, rispettando le indicazioni delle autorità sanitarie Un’emergenza come quella del Covid19 – è chiaro per tutti, ormai – si sconfigge anzitutto con gli anticorpi della solidarietà della coesione sociale che sono sono stati e saranno sempre il collante della nostra Nazione. Valori, che suggeriscono il cammino per affrontare questa emergenza al fine di poter meglio superare la drammatica sfida e tracciare uno splendido cammino verso il futuro. Gesti che uniscono e ci fanno riscoprire quella umana solidarietà che spesso resta sopita fra gli impegni quotidiani. “La macchina della solidarietà sta funzionando e di questo ne siamo orgogliosi – ribadisce quotidianamente il sindaco Franco Spada – perché testimonia la capacità dei Tiranesi di fare rete nell’interesse del tessuto sociale nella sua interezza. Ciascuno, infatti, per quanto di competenza e in forza del ruolo rivestito, sta facendo la propria parte affinché tutti possano avere i benefici sperati. Insieme, aiutandoci l’un con l’altro, affronteremo e supereremo anche questa emergenza sociale”. Un incoraggiamento importante alla propria comunità, per superare nel miglior modo possibile questo momento difficile e in cui tutti si devono impegnare per il bene di tutti. Nella sua storia Tirano ha saputo superare periodi difficili, di sicuro lo saprà fare anche per questa situazione e tornerà più forte di prima. Ercole Ricci
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