Altre testimonianze dal Libro dei miracoli e la Madonna de la Sanitate
CULTURA E SPETTACOLO - 16 09 2020 - Ivan Bormolini
(Seconda parte di I. Bormolini) Abbiamo parlato giovedì scorso della resurrezione dei bambini nati morti e dei casi documentati dal Libro dei miracoli, ma il manoscritto narra molto altro. Tutto questo, oltre alle citate guarigioni inaspettate, consente di capire quanto sia stata profonda e nello stesso tempo incrollabile, la fede nella grazia divina. Il risveglio, seppur temporaneo dei bambini nati morti, significava, in qualche modo, un ristabilire il dominio del bene che sembrava irrimediabilmente perduto con la vita stroncata sul nascere. Più in generale che si parlasse di dolore fisico o psicologico, quello che emerge dal Libro dei miracoli, è la presenza di una devozione radicata ed esplicata mediante una fiducia incondizionata nella magnanimità divina della Madonna. La Vergine è vista come mite ma nello stesso tempo potente, una mediatrice tra uomo e Dio. Anche per tali motivi nel manoscritto ci si rivolge a Lei con l'appellativo “Madonna de la Sanitate”, ossia colei che ridona salute fisica e spirituale. Nel volume, si indica come non ci fossero limiti di appartenenza sociale, d'età o sesso per implorare la grazia della Vergine. Il manoscritto, oltre a citare i bambini, parla di numerose donne: per quanto esse da secoli erano considerate per natura inferiori agli uomini e spesso emarginate dalla vita sociale e religiosa, le stesse si potevano esprimere attraverso una forma di religiosità propria. Questa era basata su un rapporto stretto, quasi complice con la Madonna, è infatti vero che la Vergine Maria nelle sue vicende terrene narrate nei Vangeli, aveva molte similitudini con gli aspetti della vita quotidiana comuni a ciascuna donna. Il Libro dei miracoli, testimoniava, informava e celebrava gli straordinari atti prodigiosi che la Madonna compiva; era scritto in italiano volgare dell'epoca perché tutti potessero ascoltare e comprendere ciò che in esso era narrato. Non vi era nel testo una lunga e dettagliata descrizione delle vicende dei diversi miracoli, in poche righe, proprio perché la comprensione doveva essere immediata, venivano racchiuse tutte le informazioni essenziali: l'indicazione della malattia e la formulazione del voto, ossia la promessa di una oblazione in favore del santuario di Tirano, successivamente alla quale si verificava, sempre quasi nell'immediato, il miracolo, la guarigione. Da questi racconti, come già detto stringati, si conosce la varietà e la consistenza delle donazioni che i miracolati versavano per sciogliere il voto della grazia ricevuta. LE DONAZIONI DEI MIRACOLATI: si trattava generalmente di oggetti o beni di particolare valore economico, il dono della vita e della salute non aveva infatti prezzo. Si citano ad esempio bestie di grossa taglia, un bue, una mucca, oppure il capo animale migliore che il donatore possedeva. Comunque la varietà delle offerte era ampia: si elencano oggetti di carattere anatomico, effigi umane e immagini della Madonna, spesso raffigurazioni o calchi in cera o in argento delle parti del corpo sanate (la testa, un piede oppure una mano). Si riproducevano anche oggetti che erano causa del male accidentale come per esempio il pugnale. Non mancavano poi gli ex-voto di carattere artistico, primo fra tutti il dipinto del 1513, di cui vi ho già parlato e classificato come il primo ex-voto. Lo scurolo dell'altare dell'apparizione ancor oggi è ricco proprio di questi ex-voto di varie epoche e fattura. Non mancano nella lista calici d'oro e paramenti liturgici come per esempio quelli fatti appositamente confezionare da un uomo tedesco miracolosamente guarito da una grave forma di idrofobia. Abbiamo detto che il Libro dei miracoli terminava di essere compilato nel 1519, ma la Madonna di Tirano non aveva cessato di operare i suoi miracoli e di questi prodigi ne avevano dato testimonianza scritta i due primi storici del santuario: Simone Cabasso, teologo e primo parroco di San Martino in Tirano e Giovanni Antonio Cornacchi, anch'egli sacerdote. Il Cabasso nel 1601 scriveva infatti l'opera Miracoli della Madonna di Tirano, mentre il Cornacchi nel 1621 pubblicava una Breve istoria della miracolosissima Madonna di Tirano. In questi due scritti si trova il racconto di numerosi fatti compiuti dalla Madonna di Tirano in occasioni diverse e straordinarie quali per esempio, il salvataggio in extremis di uomini gettati in mare dalla tempesta, o da alluvioni che travolgevano con la loro furia ponti e argini, oppure la guarigione dalla peste e da altre simili malattie mortali. Non erano cessati nemmeno i risuscitamenti di bambini nati morti anche se questi erano molto più rari e ne sono documentati sino al 1739. Colgo qui l'occasione per coloro che volessero approfondire l'argomento dei tanti miracoli avvenuti per volontà della Madonna di Tirano di leggere il volume Il “Libro dei miracoli” della Madonna di Tirano a cura di Saveria Masa con un saggio teologico-spirituale di Battista Rinaldi. In questo capolavoro si trovano moltissimi dettagli su questi grandiosi avvenimenti. FONTE: MADONNA DE LA SANITATE. 1504: i prodigiosi fatti di Tirano. Storia Mito Fede. Autori: Saveria Masa Gerardo Monizza Battista Rinaldi. Le notizie per questo articolo sono state tratte dal capitolo La Madonna di Tirano tra fede e devozione a cura di Saveria Masa. La foto di copertina è di Ivan Bormolini
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