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Bormio canta in coro: “Cantémes” celebra l’unione attraverso la musica

CULTURA E SPETTACOLO - 03 12 2024 - Redazione

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/Bormio canta in coro: “Cantémes” celebra l’unione

L’autunno a Bormio porta con sé non solo il fascino dei colori della stagione, ma anche una tradizione che da oltre un decennio unisce le voci e i cuori di appassionati di canto corale: “Cantémes”, una rassegna che, dal 2012, richiama cori da diverse parti d’Italia per condividere il piacere del canto.

 

Quest’anno, la manifestazione ha avuto un significato speciale: è stata dedicata a Francesco “Cesco” Pedrini, socio fondatore e baritono della corale bormina Bajona, scomparso recentemente. Il suo ricordo ha avvolto la serata di emozione e partecipazione, rendendo omaggio a un uomo che ha dato tanto alla tradizione corale locale.

Una serata di voci, emozioni e solidarietà

Nella splendida cornice della chiesa collegiata dei SS. Gervasio e Protasio, il pubblico ha assistito a un evento che non è stato solo musica, ma anche solidarietà: l’intero ricavato della serata è stato destinato ai restauri della chiesetta di Santa Barbara, un simbolo del territorio bormino.

 

Alla guida dell’evento, l’arciprete Don Fabio Fornera ha sottolineato il valore comunitario e benefico della manifestazione, affiancato da Francesco Boscacci, rappresentante del Comune di Bormio, che ha elogiato la Bajona per la perfetta organizzazione e l’abilità di trasformare la musica in un’esperienza di condivisione.

I protagonisti della rassegna

Sul palco si sono alternati tre cori, ciascuno con una propria identità e un repertorio che ha abbracciato tradizione e innovazione:

  • La Bajona di Bormio, diretta da Amos Sertorelli, ha fatto da padrona di casa con il consueto calore e passione.
  • I camuni del coro virile Le Voci dalla Rocca di Breno, sotto la direzione di Pier Carlo Gatti, hanno proposto un mix coinvolgente di canti popolari e della montagna, insieme a brani sacri e composizioni polifoniche.
  • Le valtellinesi del coro femminile Di Nota in Nota di Berbenno, dirette da Michele Franzina, hanno emozionato con una selezione di brani che spaziavano dai grandi autori della musica popolare a composizioni moderne e colonne sonore.

Un finale all’unisono

La serata si è conclusa con un momento toccante e simbolico: le tre corali hanno intonato insieme “Benja Ca La Storia”, un brano che celebra la memoria e l’unione. Come “dulcis in fundo”, l’intero pubblico è stato coinvolto nel canto di “Amici Miei”, creando un’atmosfera di autentica empatia e gioia collettiva.

 

Il presidente della Bajona, Alfredo Cantoni, ha salutato il pubblico dando appuntamento al 2025, anno che segnerà un doppio traguardo: la nuova edizione di “Cantémes” e i 50 anni dalla fondazione della Bajona.

Cantare è amare

“Cantare in coro significa celebrare l’amore in tutte le sue forme: per le persone care, per la propria terra, per la natura e per la vita stessa,” ha dichiarato Cantoni, sintetizzando lo spirito che anima la manifestazione.

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