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Cartoline e immagini d'epoca: la Piazza basilica

CULTURA E SPETTACOLO - 29 04 2020 - Ivan Bormolini

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/Ingresso in piazza
Ingresso in piazza

(Di I. Bormolini) Ci avviamo ormai verso le ultime puntate di questa panoramica nella Tirano di ieri attraverso le cartoline, immagini e foto d'epoca. Ovviamente, non poteva mancare la piazza Basilica che con il santuario costituisce uno dei luoghi simbolo della città.

Entriamo allora in piazza con la fotografia d'epoca che vi propongo in copertina.

 

Questo luogo era stato concepito per dare una degna cornice la tempio Mariano e per delimitare l'area sacra che racchiude la terra benedetta dell'Apparizione.

La sua prima e definitiva sistemazione risale al 1734, con la costruzione di 58 botteghe lungo i lati, questa realizzazione era opera di Gerolamo Cattaneo di Caneto in Valcamonica.

Nelle intenzioni originali l'intero contesto della piazza, oltre a privilegiare l'ordine estetico, doveva fungere anche da spazio per pratiche devote e per il raduno dei pellegrini, questi trovavano ospitalità presso l'Hostaria Granda ovvero l'attuale palazzo San Michele.

L'intera area va analizzata anche sotto un aspetto commerciale; già nel 1514 a due anni dall'inizio della dominazione dei Grigioni, alcuni tiranesi avevano richiesto alle Tre Leghe di potersi vedere concessa l'opportunità di organizzare una fiera in questo luogo.

La stesse Tre Leghe, avevano concesso il benestare e quindi si poteva tenere una rassegna fieristica nella piazza e nelle zone circostanti.

Ben presto, la storica fiera di San Michele era divenuta famosa e per molto tempo richiamava attorno al santuario numerosi venditori e acquirenti provenienti da varie parti d'Italia, dalla vicina Svizzera e da altri paesi europei.

 

Va ricordato che la fiera era arrivata a durare ben quattordici giorni ed oltre alle botteghe esistenti, si allestivano bancarelle in legno, mentre per il bestiame si era predisposto un grande spazio a Nord del santuario. Stiamo parlando del famoso “pra de li feri”, il quale nei periodi di maggior fervore della fiera, si riempiva di ovini, bovini e cavalli, provenienti dai più rinomati allevamenti. Il grande richiamo della fiera e delle sue intense attività commerciali ci è ricordato anche dall'olio su tela di Antonio Caimi risalente al 1860.

Non solo, la rassegna portava a Tirano e a Madonna una moltitudine di persone ogni anno. Per regolamentare i commerci, gli orari ed evitare episodi di disordine pubblico, venivano regolarmente emanate “grida” dal podestà di turno, nelle stesse erano contenute le pene da infliggere a qualsiasi trasgressione commessa.

Va ricordato a proposito di fiere, che a quella di San Michele, alcuni anni dopo si era aggiunta quella di Pentecoste che veniva definita come mercato di merci e bestiame altrettanto importante.

Dunque la piazza era luogo sacro e luogo di commerci, anche oggi seppur in misura notevolmente minore è ancora così, ed i negozi attivi attorno alla Basilica ci ricordano quegli antichi fasti fieristici.

Lungo il perimetro della piazza vi sono diverse costruzioni; è bello vedere che sui portali d'ingresso delle abitazioni vi siano incise le date della costruzione perennemente impresse nella pietra.

 

Le case sul lato Nord, a partire dai primi decenni del Seicento, erano state per anni sede dei due Cappuccini addetti al santuario, uno di questi aveva la mansione di custode dei sacri arredi e l'altro di penitenziere.

Quest'ultimo nel secolo successivo, si era trasferito nel palazzetto poco lontano denominato ancor oggi Palazzo del Penitenziere e sede del Museo Etnografico Tiranese.

Dalla data riportata sull'architrave del portale d'ingresso, si evince che era stato edificato nel 1749. Vicinissima la palazzo citato, ammiriamo l'imponente opera dove al suo interno troviamo una fontana monolitica. Recentemente questa struttura è stata la centro di restauri che hanno ridato piena luce ai dipinti che ne caratterizzano per bellezza soprattutto la volta. Questa struttura era stata eretta nel 1780 su disegno di Gabriele Longhi.

Rimanendo in quest'ambito della piazza lo sguardo è attirato dalla magnifica facciata del santuario, notevolmente impreziosita dal grandioso portale d'ingresso realizzato da Alessandro Della Scala.

 

Passiamo ora al già nominato palazzo San Michele, propongo una cartolina che lo mostra diverso da oggi. Ancora ai giorni nostri è un edificio imponente, il suo nucleo principale era stato realizzato nei primi decenni del XVI secolo ed a dirigere i lavori erano stati dei capimastri ticinesi.

Varcato il portale d'ingresso, si nota l'ampio porticato e il cortile, sono questi caratteristici luoghi che richiamano e fortunatamente conservano le antiche modalità di costruzione di quelle epoche.

Un tempo, il palazzo era a disposizione dei pellegrini, visitatori e commercianti, questi ultimi particolarmente numerosi nel periodo delle fiere. Il tutto era gestito da locatori amministrati dai deputati del santuario.

Nei primi decenni dell' Ottocento, il palazzo era divenuto un vero e proprio albergo, affidato dal comune ad un locatore, mediante il meccanismo della gara di appalto.

 

Agli inizi del 900 sin verso il 1960, nel palazzo vi trovava sede la caserma del Comando della Guardia di Finanza. E' un vero peccato che durante che durante le opere di restauro risalenti agli anni settanta, siano andate definitivamente perdute due intere ali dell'edificio. Una di queste dava sull'attuale via Miscent, un tempo detto luogo dei Miscenti, dove originariamente il torrente Poschiavino passando in mezzo alla piazza, si incontrava con le acque del fiume Adda.

Una cartolina di inizio 900, ci mostra insegne oggi irrimediabilmente perse che ornavano la facciata del palazzo.; “Albergo San Michele Pensione”, “Ristorante” e la Fabbrica di Gassose e selz di Augusto Bonazzi.

Un' altra interessante cartolina ci ricorda alcune attività commerciali tutt'oggi esistenti, un esempio è lo storico panificio Garbellini. Allora la piazza, con i binari della ferrovia Retica, non era ancora pavimentata come oggi.

Il tema conduttore di questo viaggio, sono le cartoline d'epoca, per ciò che concerne la Basilica ve ne propongo quattro che troverete nella carrellata finale. Interessante è il tempio visto nel suo complesso oppure illuminato a festa in occasione dei quattrocento anni dell'Apparizione del 29 settembre 1904.

 

Per gli aspetti interni non poteva mancare l'altare maggiore e soprattutto quello dell' Apparizione.

Nel contesto di vita attorno alla piazza e nella Madonna degli anni cinquanta e settanta del secolo scorso, desidero ricordare la signora Alma De Piaz Lovatti, sorella di Padre Camillo.

Il libro “I Giardinetti di Alma. Riflessioni e ricordi attorno al Santuario (1953-1975 )”, ne offre diversi e interessanti spunti e ve ne consiglio la lettura.

Si tratta di una bella raccolta che Alma De Piaz aveva pubblicato nei Bollettini della

Madonna di Tirano nella rubrica “Il Giardinetto”.

Alma De Piaz era nata a Tirano nel 1912, dove moriva nel 1979; dal matrimonio con Ermanno Lovatti era nata Maura Cristina che ha firmato l'intensa presentazione del libro citato.

 

Com'è oggi la piazza? Sicuramente, nelle condizioni in cui si trova attualmente stona il palazzo dell'ex Casa del Fanciullo, un'immagine ben lontana dal contesto architettonico della piazza.

Vi è stato negli ultimi tempi, un riassetto urbano di una parte della stessa, queste opere ben si intonano alla Basilica conferendo un aspetto più decoroso.

Verso la via Rasica, la porzione di piazza davanti alla filiale della Banca Popolare di Sondrio, sarebbe sicuramente meritevole di interventi capaci di dare maggior pregio a questo angolo che si trova al cospetto del maestoso campanile.

Certo che anche sagrato, merita un radicale cambiamento, le toppe in cemento non sono altro che una soluzione provvisoria.

Come di consueto vi lascio alla carrellata finale di cartoline e stampe d'epoca. L'appuntamento con la penultima puntata di questo viaggio sarà per mercoledì prossimo.

 

 

FONTI:

LA MADONNA DI TIRANO.Monumento di fede di arte e di storia. Autore Gianluigi Garbellini. Stampa: finito di stampare nel mese di giugno 2004 dalla Tipografia Polaris di Sondrio.

TIRANO IN CARTOLINA. Autori: Enzo Brè e Michelino Falciani. Stampa: finito di stampare nel luglio 2001 in 1300 copie dalla Tipografia Petruzio Tirano.

FONTI PER LE FOTOGRAFIE:

Dal Libro Cento anni di vita a Tirano. Autrice Carla Soltoggio Moretta. Stampa: finito di stampare nel mese di maggio 1997 presso la Tipografia Petruzio s.r.l. Tirano (So):

Ingresso in piazza Basilica (immagine di copertina ).

Dal volume IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI TIRANO NELLA VALTELLINA DEL CINQUECENTO. Autori: Francesca Bormetti e Raffaele Casciaro. Foto Federico Pollini. Coordinamento Bruno Ciapponi Landi. Stampa: Amilcare Piazzi S.p.a. Arti grafiche Cinisello Balsamo Milano, finito di stampare nel dicembre 1996.

Il parto delle fiere: Archivi fotografici Agreta Tirano; Piazza Basilica Ieri: Foto Andres Archivio Magni

La fotografia dell'olio u tela di Antonio Caimi è tratta dal libro: TIRANO. IL CENTRO STORICO STORIA ARTE FEDE: Autore Gianluigi Garbellini. Stampa Lito Polaris Sondrio.

La Basilica illuminata: ( Foto Agresta Tirano ) Il SANTUARIO DELLA MADONNA DI TIRANO 1504-2004. Alessandro Dominioni Editore. L'Officina del Libro. A cura di Saverio Xeres. Stampa Tipografia Bettini Sondrio.

Dal libro I “GIARDINETTI” DI ALMA. Riflessioni e ricordi di vita quotidiana attorno al Santuario (1953-1975). Autrice della rubrica “Il Giardinetto”: Alma De Piaz. Museo Etnografico Tiranese. Coordinamento editoriale: Bruno Ciapponi Landi. Stampa: Finito di stampare presso la tipografia Bettini Sondrio nel mese di marzo 2006. sono state tratte le seguenti foto: una Giornata degli ammalati: Fondo dei Servi di Maria; Il ponte sul Poschiavino: Fondo Cartoline “Pro Valtellina”; Lo scurolo: Fondo Servi di Maria; Autobus di pellegrini: Fondo Servi di Maria; Pellegrini: Fondo Servi di Maria ( Foto Agresta ).

Dalla già citata fonte Tirano in cartolina:

Vista di piazza Basilica: cartolina spedita da Tirano il 25.8.1903. Ed. G. Bonazzi Tirano. Collezione Museo Etnografico Tiranese.

Albergo San Michele: cartolina non spedita primi del 900. Ed. U. Trinca Sondrio. Collezione Enzo Brè.

Le botteghe: cartolina spedita da Madonna di Tirano il 30.9.1924. Ed. Fiorentini & Redaelli Tirano. Collezione Giuseppe Garbellini.

Il santuario: cartolina Postale Italiana del 1910. Ed. De Piazzi Pietro. Collezione Giuseppe Garbellini.

Altare maggiore: cartolina spedita da Tirano il 12.1.1927. Ed. A Piazza Como. Collezione Michele Falciani.

L' altare dell'Apparizione: cartolina spedita da Madonna di Tirano nel 1906. Ed. G. Bonazzi Tirano. Collezione Giuseppe Garbellini.

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