Coscienza pulita o sporca?
CULTURA E SPETTACOLO - 10 06 2018 - Méngu
La felicità è anche incontrare un ex-compagno di studi che da più di cinquant’anni non vedevo. “Ciao, Mario come stai? Bene, anche se mi duole un ginocchio camminando e tu?”. “La và, la và !”. E poi giù un lungo abbraccio da spaccarci le ormai deboli costole per la stretta e gli scossoni affettuosi. “Mario ti trovo bene, sei un figurino ordinato e preciso da sempre . Ricordo in collegio quando ci recavamo in refettorio per il pranzo. Eri il primo che facevi il segno della croce mentre noi nel contempo avevamo già mangiato metà piatto di pasta , scatenando l’ira del Rettore ! Noi avevamo più fame che fede. Sei ancora così ordinato, preciso , meticoloso e severo con te stesso, e meditabondo come un asceta da stroncare intellettualmente perfino il nostro confessore con le tue riflessioni su peccati microscopici ? “Dimmi Mario, che ci fai a Tirano?“. “Amico caro ho sentito parlare tanto del vostro magnifico organo nella basilica di Madonna di Tirano e io questa mattina durante la S. Messa l’ho guardato per bene. E’ una meraviglia d’intarsio del legno, è un capolavoro d’immagini sacre. Da ingegnere ti dico anche che chi ha progettato quelle otto esili colonne che sorreggono un gran peso lasciando quel grande spazio sotto l’organo, per i fedeli, è stato un genio. Poi Mario continua: “C’era un sacco di gente, la predica è stata incisiva. Il prete aveva lo sguardo volitivo, severo, la sua dizione era baritonale e trionfante da non lasciare incertezze su quel che diceva. Avete in casa un gran prete, tenetevelo da conto. "Ma una cosa mi ha stupefatto” mi dice con tono minore!“. "Quale?” ,gli domando incuriosito come una “betònega” dei tempi della mia gioventù. Lui continua “ giunto il tempo della distribuzione della S. Comunione tantissima gente è accorsa ad attorniare i tre preti disposti lungo la navata centrale . Tutti si accostavano ai Reverendi con grande fervore e devozione. Solo io e un altro pellegrino presso un confessionale siamo rimasti al nostro posto seduti“. “Come? Tu non hai partecipato alla S. Comunione? Mi meraviglio di te. In collegio eri uno dei primi e ci trascinavi tutti all’altare come falene. Eri una “ lampara “ di meditazione e di esempio per noi“. Lui continuò: “Non potevo accostarmi al S. Sacramento poiché prima di entrare in chiesa m’era scappato l’occhio sui polpacci di una bella signora e la mente era volata oltre. Ricordi che il prete, nostro Rettore del collegio, diceva di osservare scrupolosamente il nono comandamento: “Non desiderare la donna d'altri ?” Quindi ho peccato e non potevo fare la comunione, dovevo prima confessarmi e cancellare il mio peccato”. “ Mario, sei esagerato, sei troppo severo con te stesso. Non sei cambiato di un “ h” da allora . Sei un vero cristiano, sei una brava persona che prima di agire pensi e ti lavi la coscienza come il tuo corpo, ma francamente mi sembri eccessivo. Insomma per aver scrutato fugacemente due polpacci di una signora e magari fatto quel pensierino che gira nella testa anche di tanti Reverendi ti sei astenuto nel fare la S. Comunione. No! No! per conto mio sei stato eccessivo ! Ricordo quando in collegio per lavarti bene lo stomaco dove risiede il cuore, sede dei più profondi sentimenti, usavi una spazzola di ferro per purificarti ! Ti dico che non sei cambiato, ma ti voglio sempre bene!“. Il nostro colloquio è andato avanti tutto il pomeriggio e poi ci siamo lasciati con gli occhi umidi ripromettendoci di vederci presto. Mario però mi aveva lasciato il segno profondo con la sua severità d’animo! Continuavo a pensare alla sua onestà intellettuale e morale per quel fatto di non aver potuto accostarsi alla S. Comunione per aver scrutato, sia pur velocemente, i polpacci di una bella signora e forse di aver volato “più su” con la mente. Mi chiedevo se tutte quelle persone intorno ai tre preti che distribuivano la S. Comunione fossero tersi di coscienza come il culetto di un neonato, insomma se erano “eccessivi “ come Mario. Mah! La notte ho fatto un sogno che potrebbe essere dissacrante, ma si sa che chi sogna non ha colpa. I sogni non portano colpa e credo non vadano nemmeno confessati, altrimenti ci vorrebbe un battaglione di preti in ogni parrocchia. Ora con calma racconto il sogno. Ho sognato il mio amico Mario ingegnere elettronico che aveva inventato il “COSCIENZIOMETRO”, in parole tecniche, un apparecchio che istantaneamente esegue la T.A.C. della coscienza. E’ uno strumento elettronico assai complesso, con un hardware spallabile, con un asta terminante in una padella. Il tutto alimentato a batteria. Il software era nato tutto dal suo ingegno ed era idoneo, senza fallo, a verificare la coscienza se fosse PULITA o SPORCA di peccati, poiché per accostarsi alla S. Comunione senza offendere nostro Signore la coscienza deve essere PULITA. La padella posata sulla testa di un individuo era in grado di determinare in tempo reale lo stato della coscienza del fedele. Sull’ hardware v’era un indicatore analogico con lancetta e scala che indicava due stati : la prima metà in bianco con la scritta “ COSCIENZA PULITA “ , l’altra in rosso con la scritta : COSCIENZA SPORCA ”. In sogno lo strumento me l’aveva prestato Mario e io, pensando alla grande folla che si accostava alla S. Comunione, ho avuto l’ardire di dire al prete se potevo usarla nel momento in cui lui distribuiva l’ostia. In sogno mi ha detto di si, ma io credo che da sveglio mi avrebbe detto di no. Abbiamo così fatto delle misurazioni . Mentre il prete aveva in mano l’ostia, io con “COSCIENZIOMETRO” , o meglio con la padella posata sul capo dei fedeli ho fatto il controllo. Il prete ha detto alla grande folla che lo attorniava: “Avvicinatevi una alla volta , avanti il primo ! “. Posata la padella sul capo del fedele l’indicatore del “ COSCIENZIOMETRO” incomincia a sbattere avanti e indietro e si ferma su: “PULITA “ . Il prete impartisce la S. Comunione al fedele . Poi dice: avanti il prossimo e lo strumento segna “ PULITA“ . Avanti un altro e segna : SPORCA e un altro ancora : SPORCA. Quelli con l’indicatore segnato “ SPORCA “ vengono mandati a lato mentre mugugnano tra loro. Si avvicina uno che conoscevo come un gran fedele e l’indicatore segna : SPORCA. Sento qualcuno ridere . Poi un altro ancora: segna PULITA. Cosi via sino all’ultimo fedele. Insomma la lancetta del “COSCIENZIOMETRO” continuava a sbattere in qua e in là per le misurazioni e il prete a mandare a lato la gente che non poteva ricevere la S. Comunione poiché la COSCIENZA era macchiata. Ero quasi stroncato per lo sforzo di tener posato la padella sul capo della gente, quando si avvicina un uomo vestito poveramente e dall’odore di un caprone . Era uno degli ultimi da analizzare e per questo ho sbuffato, pensando: “Questo mi storta l’indicatore dello strumento su: SPORCA “ . Ho posato la padella sul suo capo e meraviglia delle meraviglie : l’indicatore ha segnato : PULITA“. Il prete gli ha posto l’ostia in bocca con grande reverenza. In verità, nel sogno solo poco più della metà ha potuto ricevere l’ostia, mentre gli altri erano a lato ammutoliti, pensosi e alcuni stizziti e brontolanti contro il prete. Nel sogno volevo posare la padella sul mio capo ma non ho avuto il coraggio poiché probabilmente potevo rimanere fulminato . Non ho posato nemmeno la padella sul capo del Reverendo che distribuiva la S. Comunione per rispetto e stima. Mi sono svegliato madido di sudore e ho pensato: “S. Pietro, quando in colonna ci avvieremo verso il Paradiso, togli le batterie dal tuo” COSCIENZIOMETRO” così l’indicatore dello strumento sarà sempre sul bianco e segnerà sempre: PULITA e noi tutti potremo varcare la soglia del Paradiso. Al mattino tardi ho telefonato a Mario raccontandogli il sogno e lui mi ha detto: “ Non inventerò mai il “COSCIENZIOMETRO” , poiché esiste già in noi stessi ed è il nostro ESAME DI COSCIENZA. Inutile inventare un altro strumento che faccia la T. A.C. della COSCIENZA. Quelli che fanno la S. Comunione con la coscienza SPORCA dovranno renderne conto, per questo Dio ci ha dato la libertà . Fatti ancora sentire. Ciàu ! “ . Méngu
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