MENU
/macchina da scrivere

Essere soli è un po’ morire

CULTURA E SPETTACOLO - 20 04 2020 - Ezio (Méngu)

CONDIVIDI

/Solitudine ( foto di Méngu )
Solitudine (foto di Méngu)

Se Dio creò l’uomo, probabilmente lo fece anche per non essere solo. A che vale essere Creatore quando non ha creature che non gli rendono Grazie?

 

Vi immaginate un Re senza sudditi? Siederebbe sul suo trono solitario come un “ cucù “ e non potrebbe prendersela e neppure graziare alcuno, alla fine della sua giornata sarebbe un Re triste, triste. Credo che il Padre Celeste agì così nella creazione del Mondo. Dopo aver creato montagne, fiumi, acque, bestiame e quant’altro capì che qualcosa non andava. Qualcosa doveva aver fatto cilecca nella sua bacchetta magica. Guardò gli essere viventi creati; erano belle bestie ma non pensanti e scosse il capo. Se le bestie non pensavano, come avrebbero potuto pensare e rendere omaggio a Lui? “ Così’ non va ! ” disse lisciandosi in modo ossessivo la barba, poi disse “ devo creare uno simile a me ma un poco inferiore sennò va a finire che litighiamo tutti i santi giorni sul da farsi “ . Così creò , come suo simile, l’uomo e la donna. L’uomo lo creò più ingenuo della donna, in dialetto tiranese si direbbe “ ‘n pìt tananài “ , ma più forte fisicamente. La donna la creò bella, piacevole e furba ( in dialetto tiranese si potrebbe dire “ ‘n pìt balòsa“), più debole fisicamente ma che attraesse l’uomo come la carta moschicida cattura i mosconi. Adamo, del fatto, si lamentò un poco con il Signore , ma Lui disse “ quello che ho fatto, ho fatto, non cercare rogne , piuttosto pensaci tu a dominarla” . Poi aggiunse sottovoce in modo che Adamo non sentì “ se riesci ! “. Fu così che la creazione dell’uomo e della donna fu azzeccata a metà, ed è il motivo per cui anche al giorno d’oggi, uomo e donna si avvinghiano in lotte furibonde per aggiudicarsi poteri e priorità. Tutto questo l’ho capito in questi giorni di isolamento a causa della pandemia di coronavirus.

 

Però ho sentito dire da tanta gente rimasta sola: “ era meglio prima quando sentivo borbottare il compagno / a come una pignatta di fagioli tutto il santo giorno che rimanere da soli“. E soli siamo in molti per altri mille motivi e tra i più tragici quelli di essere contagiati dal virus o aver perso il compagno/a o essere stati abbandonati dai nostri cari.

 

Orbene, se a causa del coronavirus noi siamo tenuti a strette regole di comportamento per evitare ulteriori contagi e guai superiori, questo stato di cose ha fatto capire, credo a molti, che la Vita è fatta soprattutto per sentirsi in Comunità. Magari la comunicazione tramite i media o i cellulari, in questi tempi, non è mancata, ma l’assenza di gruppo e di Comunità , a mio parere, è emersa prepotente. Il contatto fisico, l'essere vicino con la “ pelle “ agli altri dà un senso di calore che le parole non possono sostituire. Abbracciare i nipotini, i figli, le compagni/e , è vera vita. Il calore delle mani di altri è fluido vitale, è energia possente che fiorisce tra in noi.

 

Ecco allora che ci si chiede “ sentirsi soli, essere soli, non è forse come un po’ morire ? “ Io credo di sì e se la vita molte volte è esposta al rischio di tanti mali, essere soli per molto tempo, non è forse un disagio ancor più forte ? So molto bene che ogni testa ha il suo pensiero, ognuno vive nel proprio Mondo, interiore ed esteriore, ma io credo che la solitudine, il sentirsi soli, è privarsi di quella luce che Dio ha voluto che ci fosse in noi. Privarci di questa Luce è grandissima privazione e causa di grande sconforto. Dio ha voluto che il Mondo si popolasse, che ci fosse comunità e solidarietà tra noi. Ci ha creati non per rintanarci nel nostro “Io” , magari come alcuni gnostici illuminati , o eremiti in umide caverne, o preti e monache in clausura, o ecclesiastici teologi azzeccagarbugli in perpetua meditazione della Sacra Scrittura, sempre con le mani giunte in preghiera , mani che non si distinguono per aiutare il fratello nel suo lavoro e nel bisogno. Essere soli è dunque un po’ morire. Gesù non era quasi mai solo, ma con la folla e non disdegnava i banchetti e, credo, non fosse musone.

 

Pensiero lancinante di un nonno

Di quale grave delitto siamo colpevoli

o Creatore per negarci di stringere tra le braccia

i nostri nipotini in questi tempi di Coronavirus,

presi dal timore che il maledetto Virus

ci contagi privandoci anche della loro vista ?

Nessuno “ sento urlare l’accecato Polifemo

tra i monti. La colpa è di “ Nessuno “ e così

nessuno si riterrà colpevole della “grande privazione “.

 

Ezio (Méngu)

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI